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«PERDITE D’ACQUA E FRAGILITÀ ECONOMICA»

AQL, l’assessore Latronico preoccupato, il senatore Pepe: «Debiti e sprechi, una legge regionale per superarli»


POTENZA. In pochi giorni il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nominerà due tecnici «amministrativisti e giuridici» per esaminare la situazione di Acquedotto Lucano e ottenere, «in due settimane, valutazioni e suggerimenti per la riforma» di un ente che attualmente «è a vertice di un sistema che alimenta la dispersione dell’acqua».

Lo ha annunciato l’assessore regionale all’ambiente, Cosimo Latronico che ha incontrato con il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi i giornalisti, all’indomani dell’assemblea di Acquedotto Lucano durante la quale l’amministratore, Alfonso Andretta, ha presentato una relazione sullo stato della società, che ha grosse difficoltà di ordine economico- finanziario, organizzativo e strutturale.

Nella conferenza stampa il presidente, Vito Bardi e l’assessore all’ambiente, Cosimo Latronico hanno illustrato il lavoro che stanno compiendo per uscire dall’empasse che sta vivendo Acquedotto Lucano. «

Non dobbiamo parlare ne’ di malato ne’ di terapia – spiega il Governatore, Vito Bardi – ma certamente trattiamo con attenzione la delicata situazione di Acquedotto Lucano. Si tratta della risorsa più importante non solo del nostro territorio ma dell’intero Mezzogiorno ». «Attenzioniamo il nostro ente più importante sia dal punto di vista della analisi dei bilanci sia per la manutenzione degli impianti che sono vetusti, hanno bisogno di manutenzione e per questo dobbiamo evitare gli sprechi- ha aggiunto Bardi -.

Tutto questo lo potremo fare solo dopo un’attenta riflessione sui dati che emergeranno dall’analisi della documentazione che è stata redatta dall’amministratore unico e che è stata rappresentata in assemblea.

Subito dopo individueremo la terapia giusta per poter procedere alla soluzione dei problemi». «Dobbiamo sostenere questo ente, tranquillizzare i cittadini che non hanno da temere nulla circa la qualità dell’acqua che bevono e mi sento di escludere che si possa verificare alcun aumento delle bollette» ha spiegato Bardi.

Insieme all’assessore all’Ambiente ed Energia, Latronico, ribadita piena fiducia nel lavoro dell’amministratore unico Andretta come la volontà di intervenire sulla dispersione del 60% di risorsa sul territorio mediante il Pnrr e fondi europei: «Trattandosi di un problema che investe l’intero Mezzogiorno – ha concluso il presidente, Vito Bardi – abbiamo interloquito col Ministro competente e tutti insieme dovremo lavorare per risolvere i problemi. Ci sono delle risorse che possono essere impiegate e stiamo già trovando la strada giusta. Non anticipo nulla perché attendo di esaminare la relazione.

Tra 15 giorni faremo un altro incontro e illustreremo tutte le azioni che metteremo in campo. Azioni che richiederanno tempo ma che ritengo saranno risolutive». Pesa una eredità ventennale, tra problemi infrastrutturali e mancanza di figure tecniche, sommata al recente aumento dei costi energetici come sottolineato dall’assessore all’ambiente «Abbiamo avuto la relazione dell’amministratore Andretta che lavora da otto mesi e che ci ha reso un quadro della situazione di Acquedotto Lucano più chiaro.

I punti di debolezza e di crisi sistemica un po’ si conoscevano e attengono ad una fragilità economico finanziaria, sottocapitalizzazione, una situazione debiti-cediti sbilanciata, una situazione organizzative generale molto fragile con necessità di competenze all’interno. Poi c’è l’altro aspetto che riguarda la situazione delle infrastrutture con reti vecchie che perdono tanta acqua, si parla quasi del 60%.

Ancora perdite sia degli impianti di potabilizzazione che di trattamento depurazione anche essi vetusti». «Il tema è quello del rafforzamento economico finanziario e patrimoniale della società e di un piano di investimenti per migliorare le reti non funzionanti che determinano oneri anche sulla gestione diretta – conferma Cosimo Latronico -.

Sul tema degli investimenti c’è da dire che Al ha progetti per circa 200 milioni di euro già finanziati. Come Regione ci siamo preoccupati tempestivamente di costituire un fondo di rotazione per 4 milioni di euro che servirà all’Egrib per acquisire competenze esterne, secondo le modalità che riterremo più opportune.

Contiamo di valorizzare competenze tecniche della nostra regione per definire con rapidità i progetti senza perdere le risorse sia del Pnrr che dei React-Eu. Se nel medio tempo si riuscirà a migliorare la qualità delle infrastrutture avremo dei riverberi importanti sulla struttura di Acquedotto. Un dato è certo è cioè non siamo impegnati ad assicurare la continuità aziendale.

Questo è anche un punto di tranquillità per tutte le competenze interne, per tutti i creditori per tutti gli utenti». Infine un messaggio alla Puglia. «Pensiamo ad una revisione dell’accordo istituzionale con la Regione Puglia – conclude l’assessore, Latronico – che va rivisto. Ci sono debiti storici che secondo noi la Puglia deve alla Basilicata.

Quell’accordo va riequilibrato. L’acqua è lucana e viene utilizzata dal sistema pugliese. La Basilicata ha dei punti di svantaggio per l’orografia ed è giusto che in un federalismo collaborativo tra le due regioni onori ed oneri siano equamente distribuiti».


 

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