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“PREMIO PITTELLA”, IN TANTISSIMI A RENDERE OMAGGIO AL GRANDE UOMO DEL MEZZOGIORNO

Il ricordo commosso del figlio, Gianni: «Don Mimì, medico a dorso di un mulo e Senatore che aveva solo amici»


La terza edizione del “Premio Domenico Pittella”, svoltasi a Galdo di Lauria, è stata un’importante occasione per ricordare la figura del medico e senatore lucano che tanto nobilmente ha contribuito alla storia sanitaria e politica della Basilicata e dell’intero Mezzogiorno.

Uomo di grande levatura scientifica, culturale e soprattutto umana, Domenico Pittella, chiamato dagli amici “Don Mimì”, è stato particolarmente apprezzato anche per la sua attività politica fatta di tante battaglie e tanti interventi in Parlamento, atti politici che, grazie alla cura dei figli Gianni e Marcello, sono stati selezionati e pubblicati in un libro dal titolo “Domenico Pittella – Raccolta di atti parlamentari”.

La presentazione di quest’ultimo volumetto ha costituito un altro momento significativo dell’evento svoltosi a Lauria, durante il quale Enrico Caterini ha illustrato i punti salienti dei discorsi parlamentari di Pittella, attentamente seguito da una numerosissima platea di amici, ma anche semplici conoscenti del celebre senatore e medico lauriota.

Seppure collegato da remoto per impegni istituzionali, non è assolutamente voluto mancare al premio Pittella, il ministro della Salute Roberto Speranza che si è unito al ricordo del senatore a lui caro e da lui chiamato amichevolmente Mimì.

Una sala meeting, quella di Galdo di Lauria, letteralmente gremita di persone, tutti uniti dalla memoria di Domenico Pittella. In tantissimi hanno affollato con gioia un parterre de rois che ha annoverato tanti politici lucani tra cui sindaci, consiglieri regionali, e i presidenti della Provincia di Potenza e Matera. «Data l’amicizia che mi lega a Gianni e Marcello, non era possibile mancare a un evento come questo – ha detto Carlo Trerotola consigliere regionale lucano – anche perché ammiro tanto la disponibilità che aveva come medico oltre che come politico Mimì Pittella».

Presente al “Premio Pittella” anche Mario Polese, il vicepresidente del Consiglio regionale che ha detto: «Ho conosciuto Mimì Pittella e penso che sia stata una personalità straordinaria che ha avuto la Basilicata nel campo della politica ma anche in quello medico. In generale un’autorevole protagonista di un cinquantennio di storia che è simbolo della nostra Repubblica».

Tra i ricordi più vivi di Polese ci sono anche «le manifestazioni in cui Mimì con una lucidità straordinaria raccontava il passato, la sua storia socialista e non faceva mai mancare riferimenti all’attualità risultando sempre straordinariamente contemporaneo nel suo modo d’essere, nella sua capacità di approcciare personalmente con i cittadini, con gli elettori e nello stesso tempo di essere in grado di relazioni importanti sul piano nazionale. Un esempio sicuramente per tutti, per i giovani e per i meno giovani ». Visibilmente commossi ed emozionati, durante tutta la serata, i due figli di Don Mimì, Gianni, senatore e sindaco di Lauria e Marcello ex presidente della Regione Basilicata e attuale consigliere regionale. Proprio Marcello Pittella ha ricordato con grande intensità il papà:«Era necessario recuperare e rilanciare un messaggio tra i presenti che nostro padre ha lasciato a noi, l’amore per l’altro, la persona al centro della società, il paziente nella cura del bisogno.

Allora – ha proseguito Marcello Pittella – la politica come la professione che incrocia il bisogno della gente e fa diventare il proprio cervello una fucina di idee per decollare verso il futuro. Questo è il senso di questo premio e di questa manifestazione, la partecipazione ha arricchito il pathos nel ragionamento che ognuno di noi ha messo, io in particolare ma sentivo di farlo non solo per mio padre in quanto mio padre ma anche per quello che ha rappresentato ».

L’ex presidente della Regione Basilicata, poi ha confidato ai microfoni di Cronache Tv che «l’aver superato la malattia e l’aver ritrovato grinta è un fatto in sé straordinario perché la salute è la prima cosa», aggiungendo che: «C’è la volontà di rimettersi in marcia al di là dei ruoli e questa regione ha bisogno di recuperare un respiro che ha perduto in questi anni e di ritornare a brillare a sorridere.

Maratea, Matera e come tutti gli altri luoghi lucani hanno bisogno di ritornare al centro dei nostri interessi e il messaggio che do e la voglia che ho di ritornare, serve esattamente a dire questo: “Io ci sono e con me tanti”». Altrettanto emozionante e avvincente nei toni di grande affetto filiale è stato il ricordo tracciato da Gianni Pittella: «Papà – ha detto il sindaco di Lauria – era un grande medico, un medico competente che andava a visitare i suoi pazienti nelle campagne a dorso di un mulo, un grande politico che ha saputo interpretare le ansie della propria gente in tempi difficili per il Mezzogiorno, per Lauria. Papà – ha proseguito il senatore – era un uomo buono, generoso per cui per lui non esistevano avversari ma solo amici.

Era una personalità che in Parlamento e sul territorio ha fatto battaglie memorabili per i diritti sociali, per i diritti civili su legislazioni importanti che riguardano l’interruzione della gravidanza consapevole, il divorzio, la riforma sanitaria, oltre a tanti interventi per le opere di civiltà nelle campagne e dentro la città di Lauria e in tutto il territorio del suo collegio elettorale ».

Dopo una breve descrizione del volumetto sui discorsi parlamentari del papà, Gianni Pittella, pensando alla numerosissima folla accorsa al Premio Pittella, ha detto: «Questa è una testimonianza e una manifestazione di amore, di affetto, di gratitudine e anche di ricordo che non cessa, che non si attenua, ma anzi che va avanti. E’ una testimonianza di cui papà è felice da lassù e che riempie anche noi di ancor più forza per proseguire il nostro cammino di servizio ai cittadini nei nostri ruoli istituzionali ».


 

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