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BARDI, GOVERNATORE SENZA MAGGIORANZA

La Presidenza del Consiglio è oggetto di mercanteggiamento, su ogni punto all’ordine del giorno sarà così?


DIARIO DELLA CRISI


DI MASSIMO DELLAPENNA


Ieri sera l’accordo non c’era, in serata dalla Lega sarebbe arrivata una tirata d’orecchi a Zullino che a sua volta avrebbe trascinato con se Vizziello e alla fine pare che l’accordo dovrebbe esserci.

Il condizionale è d’obbligo perché intanto il Consiglio è stato rinviato, si terrà dopo la festa dei lavoratori perché pare che la Sileo e Vizziello fossero impegnati e, stante il perdurante voto contrario di Piro e la dichiarata astensione di Baldassarre non ci sarebbero stati comunque i numeri per incoronare il Cicala bis.

UN RINVIO AD URNE APERTE

Un rinvio ad urne aperte deciso dopo una riunione dei capogruppo di maggioranza è una anomalia, che il calendario per le elezioni del Presidente del Consiglio (in teoria organo super partes) sia determinato secondo le intenzioni della maggioranza è ancora più anomalo.

Intanto i rappresentanti delle opposizioni si sono dimessi dall’ufficio di Presidenza in polemica sulle modalità di non svolgimento del Consiglio.

CHE ACCADRÀ?

Cosa accadrà tra oggi e il 2 Maggio non è facile da immaginare. In teoria tutto dovrebbe andare liscio come l’olio.

Vizziello e Zullino richiamati all’ordine dovrebbero credere, obbedire e votare Cicala.

Se tutto ciò accadrà sul serio non è facile da immaginare ma se dovesse veramente finire così ci sarebbe da chiedersi per quale motivo Zullino-Vizziello non abbiano votato subito secondo gli ordini di scuderia oppure cosa abbiano avuto in cambio per cambiare idea.

ETICA ED ESTETICA DELLE ISTITUZIONI

Certamente etica ed estetica delle istituzioni tanto sbandierate dal Generale Bardi non si sono viste in questa occasione.

La Presidenza del Consiglio è stata oggetto di mercanteggiamento, di indecisione fino ad arrivare a dieci minuti di rinvio durate dieci giorni.

I negoziati fanno parte della politica e chi finge di scandalizzarsi vuole farci credere di essere vissuto in un altro pianeta, però, di solito prima si fanno le trattative e, poi, si va in Consiglio e non si era mai visto un accordo sottoscritto un mese fa (in occasione della nascita del Bardi ter), rimangiato dopo poche settimane per poi resuscitare qualche giorno dopo.

Ma, ammesso che l’accordo sulla Presidenza del Consiglio regga, esiste ancora la maggioranza politica? Esiste ancora una comune volontà di andare avanti?

LA PARALISI ISTITUZIONALE

Dopo la Presidenza del Consiglio andranno rinnovate le commissioni e le relative Presidenze, poi si potrà iniziare la discussione sul bilancio.

La maggioranza reggerà anche a queste prove o dovremo assistere a questo teatrino ogni giorno? Intanto fuori dal palazzo la Basilicata attende risposte perché nel mondo reale dieci minuti non si trasformano mai in dieci giorni.

Forse sarebbe il caso che Bardi si assicuri della sussistenza reale della maggioranza e della comune volontà di andare avanti, non può sperare che su ogni punto all’ordine del giorno arrivi la tirata d’orecchi romana a Zullino o a chiunque altri.

La Basilicata non può più perdere tempo e non merita questo spettacolo.


 

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