DI MASSIMO DELLAPENNA
“Il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca”, il famosissimo verso delle ultime ore di Venezia sembra riecheggiare nel silenzio immobile di via Verrastro.
È ormai passato molto tempo da quando il provvisorio assessore Baldassarre intervenne alla manifestazione di Coldiretti annunciando immediati provvedimenti per l’agricoltura in crisi, molto tempo è passato anche dalla nascita del Bardi ter e del passaggio della campanella tra Baldassarre e Cupparo con conseguente divisione di meriti e di colpe.
LA CERA E LA PROCESSIONE
“La cera si consuma e la processione non cammina”, dicono i nostri vecchi per indicare una condizione nella quale le parole consumano il tempo ma niente accade. La cera sta consumandosi e con essa le ultime forze del comparto agricolo lucano, la processione non cammina e nessuna risorsa viene intravista per affrontare l’emergenza.
BILANCIO E PRESIDENZA
Il Bilancio di previsione non approvato paralizza la decisione del Governo Regionale, lascia che le parole restino parole e non si tramutino in fatti. Il Bilancio non è stato neanche presentato alle commissioni, neanche ha iniziato il suo iter di approvazione e lo spettro di una ulteriore paralisi della spesa pubblica si manifesta sempre più forte. Da fine mese la Regione potrà pagare praticamente solo gli stipendi ai suoi dipendenti, una autoreferenzialità in cui chi deve servire la comunità diventa l’unico precettore dei servizi.
Perché il bilancio non prosegue il suo iter è presto detto, non c’è ancora un’intesa sull’Ufficio di Presidenza o, meglio, non c’è un’intesa su Cicala. La maggioranza su Cicala non sussiste in Consiglio ma l’accordo che ha visto nascere il Bardi ter comprende la conferma di Cicala.
LE REGOLE DEL PALAZZO
Le regole del Palazzo, i giochi della politica, i mezzi degli accordi di potere stanno là a dimostrare che il canto della Cicala può bloccare il lavoro della formica. Governare al solo scopo di conservare la poltrona, questa sembra essere la strategia del Bardi ter. Lasciare tutto immobile pur di arrivare alla fine del tempo assegnato.
ORIZZONTE 2023
Intanto le elezioni politiche si avvicinano, se non dovessero essere elezioni anticipate si svolgeranno a marzo. I bene informati dicono che Bardi avrebbe già staccato un biglietto per i palazzi romani, lasciando così gli altri qui ad affrontare una campagna elettorale sulle macerie del suo immobilismo. Se si votasse a Marzo, però, Bardi sarebbe ineleggibile quale Presidente della Regione, per candidarsi dovrebbe rimuovere la condizione di ineleggibilità sei mesi prima, ovvero dopo l’estate.
Un tempo non lunghissimo per poter vivere di attesa e di rimessa, con buona pace dei cittadini e delle forze politiche che lo sostengono. Intanto la società lucana attende che qualcosa si muova ma tutto resta fermo. “Il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca”.