MATERA, UN PIENONE NELLE FESTIVITÀ PASQUALI
I Sassi e il Parco Murgia hanno registrato in prevalenza turisti italiani con provenienza dalle regioni limitrofe
Certo le condizioni climatiche del ponte pasquale non sono state delle più favorevoli, di certo non hanno dato una mano a turisti e operatori economici materani e non sono neanche mancate delle piogge primaverili, ma possiamo veramente dire che questa volta per Pasqua e Pasquetta Matera ha fatto il pienone.
Piazza Vittorio Veneto infatti è tornata a gremirsi di persone, cittadini e turisti provenienti per la maggior parte dalle zone limitrofe, ma non sono mancate anche delle presenze di visitatori di regioni italiane settentrionali ed anche un discreto numero di stranieri che lentamente, cessato lo stato di emergenza, sono tornati a riscoprire la città dei Sassi.
E festività col botto sono state anche per le attività commerciali materane che insieme alle strutture ricettive dagli hotel più blasonati ai più pratici bed and breakfast, hanno registrato il tutto esaurito.
Incassi da record anche per i principali monumenti della città dei Sassi, tra i quali il palombaro, la grande cisterna settecentesca di raccolta delle acque, è stato letteralmente preso d’assalto dai turisti desiderosi di esplorare e scoprire tutti i segreti della raccolta delle acque. E così in paziente fila i visitatori hanno potuto ammirare le bellezze di Matera e chiedendo un po’ le provenienze, abbiamo constatato che c’è stato un notevolissimo afflusso turistico dalla Campania e anche Puglia e Calabria non hanno smentito la loro attrazione per il territorio lucano.
Se dunque come tipologia quello pasquale è stato un turismo a larga componente familiare e c’è stato anche chi ha portato con sé i nonni, bisogna anche dire che sono riprese a pieno regime le gite scolastiche e infatti dei festanti gruppi di giovani studenti sono arrivati anch’essi a Matera curiosi di esplorare per la prima volta le meraviglie dei Sassi.
Spostandosi poi sul Parco archeologico delle chiese rupestri, va detto che le condizioni climatiche ostili hanno frenato l’entusiasmo degli escursioni. Inoltre i capolavori di architettura in grotta della Murgia materana da poco ristrutturati, non sono ancora stati dati in gestione e dunque non sono ancora fruibili ai turisti.
In proposito Cronache TV ha fatto una scoperta: la chiesa rupestre di San Vito alla Murgia era stata lasciata incustodita e il cancello d’ingresso era aperto, constatata la situazione abbiamo avvertito le autorità competenti che hanno fatto sapere che sarebbero intervenute per chiudere l’ingresso ed impedire che potessero essere arrecati dei danni alla preziosissima chiesa che custodisce alcuni tra gli affreschi più belli della civiltà bizantina.
Le escursioni pasquali sul Parco della Murgia come si diceva sono state un po’ più difficoltose a causa della pioggia che se non altro ci ha consentito di collaudare la pensilina avveniristica realizzata di recente con i lavori del Parco della storia dell’uomo. Una pensilina consistente in un parallelepipedo fessurato da assi in legno, e dunque una pensilina pensata soltanto per l’ombra e non per la pioggia e così in attesa del bus ci è toccato fare anche una doccia, ma si sa che la Pasqua bagnata è una Pasqua fortunata.