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STAGIONE DEI CONCORSI, JACKPOT FORMEZ: L’OPACITÀ DELL’OFFERTA DA 2 MILIONI D’EURO

Regione non pervenuta, la società in house prima se l’è suonata e cantata e dopo si è anche applaudita: via Verrastro sgancia, ma i costi non tornano


La stagione dei concorsi in Regione per oltre 200 contrattualizzazioni, al di là dello scoglio dei rilievi della Corte dei Conti sul «divieto di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo» per i riscontrati disallineamenti nei Bilanci, dovrebbe portare nelle casse di Formez PA 2 milioni e 92 mila euro.

A tanto ammonta l’importo complessivo del costo per via Verrastro. Sconosciute ancora le specifiche tecniche del preventivo inviato da Formez, così non è più per il ricercatissimo «verbale di congruità tecnico economico» con cui la Regione ha espresso un giudizio positivo rispetto all’analisi dei costi. Paradosso per paradosso, se gli oltre 2 milioni di euro di soldi pubblici appaiono una cifra esorbitante, per la società in house delle Amministrazioni Socie, tra cui la Regione, così non è: i lucani, loro, li “hanno trattati”.

Proprio così: Formez alla Basilicata ha deciso, secondo la tesi di parte, di fare lo sconto. Dalle «molteplici interlocuzioni » tra Regione e Formez, per l’esborso milionario, risulta una proposta di progetto concernete la fornitura dei servizi per l’espletamento delle procedure concorsuali, corredata da una tabella dei costi. Si presume, più che altro è un auspicio, che in Regione oltre alla tabellina dei costi che non può rappresentare da sola un’offerta valida, ci sia chi abbia vagliato anche le specifiche tecniche dei singoli servizi che Formez fatturerà per capire come e perchè si arrivi a un totale, per meno di 250 assunzioni, di oltre 2 milioni di euro.

Questo lo “scontrino” di Formez: progettazione dell’intervento (18mila euro); servizi per la ricezione delle domande (55mila e 150 euro); Servizi per la prova preselettiva (39mila euro); affidamento Global Service per la sola prova preselettiva (166mila e 225 euro); Servizi per le prove scritte, orali e valutazione dei titoli (216mila e 501 euro); Affidamento Global Service per tutte le prove scritte (1milione e 504mila euro); Attività trasversali (39mila e 740 euro). Totale: 2milioni e 92mila euro. A fare le previsioni dei candidati, la stessa Formez che integralmente se l’è suonata e cantata.

Appare spropositato, per esempio, ma chissà la realtà smentirà la valutazione, la stima di 5mila candidati per la categoria Dirigenti. Sul “jackpot” Formez, tra l’atto della Giunta regionale, quella del Bardi bis, e la convenzione sottoscritta, all’appello sembra mancare il riscontro a un riferimento importante per questo tipo di affidamenti, a società in house, così come esplicitato dall’Autorità anticorruzione nazionale Anac.

Da premettere che per l’Anac gli affidamenti inhouse devono rappresentare «l’eccezione, non la regola ». Tra i motivi, uno , non l’unico, semplicissimo: «Favorire maggiore concorrenza». Agevolare il confronto competitivo tra gli operatori economici in grado di offrire il servizio, non può che rappresentare un vantaggio, in termini economici, per la Pubblica amministrazione.

Non casualmente, tra le limitazioni previste per l’in house providing, l’imposizione alla Pubblica amministrazione di motivare la scelta del ricorso all’autoproduzione, specificando le ragioni del mancato ricorso al mercato e le utilità ricavabili per la collettività da una gestione del servizio che si può definire interorganica.

Più precisamente, la Regione Basilicata doveva esporre il motivo per cui non ha esternalizzato, descrivendo i caratteri del cosiddetto “fallimento del mercato” per il servizio di suo interesse.

Non è tutto, c’è di più come, per esempio, l’obbligo di giustificare la scelta del soggetto del soggetto per l’affidamento in house rappresentando l’opzione sul piano dei costi e dei benefici per la collettività e per l’amministrazione.

Questa la parte mancante nell’affidamento di Bardi e Giunta, e , infine e per limitare il campo, ma chiudendo il climax del paradosso lucano, da menzionare l’obbligo di un’analisi in concreto sulla base dei dati comparabili.

Qui, Formez, che ai fini della valutazione di congruità non ha considerato, come precisato nel verbale, 2 voci di costo presenti nel prospetto relativo alla Regione Basilicata del valore complessivo pari a 205mila euro, oltre a essersela cantata e suonata, si è anche applaudita da sola: artista e pubblico allo stesso tempo.

Per far vedere che il suo prezzo, quegli oltre 2milioni di euro, fosse quello giusto, Formez ha comparato l’offerta lucana non a quelle di altri operatori economici, ma quella che la stessa in house ha fatto ad altre 2 Regioni: Sicilia e Puglia.

Così Formez ha dimostrato che ai lucani ha fatto lo “sconticino”. In realtà la Basilicata, stando alle tabelle, è quella che pagherà di più. I totali sono: Sicilia (1milione e 950mila euro) e Puglia (2milioni e 12mila euro). Proprio quei 205mila euro che Formez ha dichiarato di non conteggiare ai fini comparativi, hanno fatto la differenza.

Perchè le offerte citata di Sicilia e Puglia non sono state confrontate con i 2milioni e 92mila euro del preventivo lucano, ma con un totale di 1milione e 887mila euro. Un vero capolavoro di congruità.


 

Ferdinando Moliterni

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