Mentre il mondo ricomincia a funzionare la sinistra delle anime belle atterrita dall’affaire dei caccia dalemiani riagita, ad usum delphini, la fobia pandemica e rispolvera la storiella retorica del buon modello di gestione dell’emergenza sanitaria che avrebbe fatto la differenza, mettendo l’aureola ai patrioti del biopotere, di cui Michel Foucault ha scritto pagine insuperate. Ora però tanto per far sobbalzare Roberto Speranza dalla trincea ministeriale dove, come l’ultimo giapponese, s’è furbescamente assiepato per sopravvivere, peraltro col conforto di consulenti e fiduciari, la prestigiosa rivista The Lancet pubblica il report sulla mortalità da Covid in cui l’Italia occupa il peggior posto d’Europa. L’analisi fa il paio con la trama a dir poco sinistra di cui è stato protagonista infelice proprio Speranza: dall’uscita del suo libro subito ritirato ed ormai in collezione demodé su Amazon ed eBay ad oltre 500 euro fino ai propiziamenti istituzionali ad Acquirente Unico del suo sodale di partito e pensionato Filippo Bubbico e di Ernesto Esposito come sub commissario alla sanità calabrese, già tristissima conoscenza dei lucani sotto il governo del settantenne Vito Bardi. Ha scritto il Marchese di Vauvenargues: “Fa più vittime la speranza che l’astuzia”.