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LA CASCINA ACCUSA IL COLPO

Irrequieta replica alla legittima richiesta di Cronache sulle dimissioni di Latronico: nervo scoperto?


Il Gruppo giura di non essere interessato all’Adi, ma non smentisce di aver lavorato e/o di lavorare con la Regione Basilicata


La mattina stessa in cui il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha varato le nuove nomine dei componenti della Giunta regionale, era il 28 marzo scorso, è stata verificata con esito positivo la dichiarazione dell’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico, relativa alla non sussistenza di alcuna delle situazioni alle quali la legge collega l’incompatibilità con la carica in questione.

Ad ogni modo oltre l’incompatibilità, esiste, in via generale, l’inconferibilità, il conflitto di interessi, l’obbligo di astensione, l’opportunità, ovvero l’inopportunità, politica e via discorrendo.

La replica piccata del Gruppo La Cascina agli articoli, non casualmente una sorta di esaltazione del parrebbe, di Cronache Lucane aventi lo scopo di fare luce, ancor meno casualmente il ricorso agli interrogativi, su possibili intrecci, nonchè a disambiguare alcuni rumors, dimostra sotto un certo aspetto che l’operatore economico sia stato percorso da un tot di irrequietezza per la situazione. Dal Gruppo La Cascina fanno sapere che alla gara regionale pari a oltre 49 milioni di euro, per l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare sanitaria, non ci avrebbero, il condizionale tanto ora come allora, partecipato.

Il Gruppo si è attaccato ad un esempio, come focalizzandosi sul dito e non sulla luna indicata: quella dei possibili intrecci dalla triangolazione assessore regionale, ex amministratore e commesse pubbliche lucane. Se, inoltre, Latronico si è dimesso dalla carica nel Gruppo La Cascina, allora significa che con ogni probabilità la sussistenza del tema dell’opportunità, ovvero inopportunità, politica non era puramente a beneficio delle trattazioni dottrinali.

La gara dell’assistenza domiciliare sanitaria, per la quale Cronache non ha mai dato per certa la partecipazione di La Cascina, è stato l’esempio che rimandava al più generico argomento dei possibili intrecci accennati.

A questo punto, data l’attenzione riservata dal Gruppo, sarebbe interessante conoscere se lo stesso non ha, in riferimento a commesse regionali, alcun affidamento in corso, se non ne ha mai avute nel recente passato e se non sia interessata a partecipare a procedure aperte alle quali, dato l’oggetto, potrebbe essere interessata. Prima delle conclusioni, un ultimo appunto.

Non solo Cronache Lucane non ha mai dato per acquisita, reale ed effettiva la partecipazione dell’operatore economico alla gara regionale da 49 milioni di euro, ma riportando la notizia che si era svolta la seduta pubblica di Gara «per la verifica della documentazione amministrativa », aveva promesso di attendere la pubblicazione dei verbali della Commissione proprio per informare documentalmente sulla circostanza. L’appalto era il dito, non la luna. Di seguito la nota a firma del coordinatore legale del Gruppo La Cascina.

«Nel Vostro articolo in oggetto indicato si coinvolge “La Cascina” e il “Gruppo La Cascina Costruzioni”, così definite nel titolo e nel corpo dell’articolo, nella vicenda relativa alla “gara per il maxi appalto dell’assistenza domiciliare da 50 milioni €. La società Cascina Costruzioni srl e il Gruppo Cascina sono assolutamente estranee alla gara non avendo partecipato alla stessa, come erroneamente affermato nell’articolo.

Né l’autore dell’articolo si è minimamente preoccupato di verificare la circostanza. Ciò premesso, poiché il riferimento a Cascina Costruzioni srl e al Gruppo Cascina, oltre ad essere erroneo, è palesemente lesivo dell’immagine e della reputazione degli scriventi, con riserva di tutelare i diritti e gli interessi dinanzi all’Autorità Giudiziaria, nessuna esclusa, Vi invito e diffido alla immediata rettifica dell’articolo con le stesse modalità e rilievo dati all’articolo medesimo, evidenziando la circostanza che la Cascina Costruzioni e il Gruppo Cascina e sue società controllate non hanno presentato alcuna offerta e non hanno partecipato alla gara in questione».


 

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