L’IRA DI ANDRETTA E BLASI: «CONSIGLIO COMUNALE IN OSTAGGIO DI MOZIONI E INTERROGAZIONI “SCOMODE” PER LA MAGGIORANZA»


Siamo arrivati ad assistere a una nuova tappa nel Risiko consiliare dell’Amminstazione del Comune di Potenza. Siamo abituati a vedere maggioranza e opposzione battibeccare su questioni politiche, ma quello a cui ancora non siamo abituati è all’assenza di capacità di dialogo che, come è giusto ci sia in Assise, in quella del capoluogo pare mancare del tutto.

L’IRA DELL’OPPOSIZIONE

«Un Consiglio tenuto in ostaggio dalla maggioranza con la questione delle Mozioni e degli Ordini del giorno che sono una faccenda oramai datata: è da settembre 2020 che pur di non discutere richieste urgeti, quali ad esempio quella sul “Valore della differenza”, con la forza dei numeri, invertono gli Ordini del giorno o fanno mancare il numero legale.

E questa è ormai una prassi che si ripete in tutti i Consigli Comunali».

L’affondo è della consigliera di opposizione Bianca Andretta che, in un intervento accorato tra gli scranni del Consiglio comunale di ieri mattina, ha espresso come «con la scusa di una deliberazione urgente, la maggioranza attui l’inversione dell’Ordine del giorno salvo poi – spiega Andretta – addirittura, chiedere loro stessi una sospensione ed un aggiornamento al pomeriggio a cui, però, neppure si presentano.

Parrebbe, dunque, una posizione pretestuosa la motivazione dell’urgenza », incalza la consigliera comunale. Una vicenda emblematica quella a cui si è assistito ieri, in cui l’atteggiamento della maggioranza parrebbe quello di un eterno temporeggiare e che «cerca e trova tutta una serie di escamotage pur di non approvare le Mozioni “scomode” », sottolinea Andretta che definisce questo atteggiamento «infantile oltre che scorretto e incoerente al loro vociferare al bene della città».

LA MAGGIORANZA GLISSA SULLE QUESTIONI “SCOMODE”

Interventi accorati quelli delle due consigliere di opposizione Angela Blasi e Bianca Andretta, l’una intervenuta in aula per porre una serie di Interrogazioni alla Giunta di Guarente in merito alla questione del Trasporto pubblico urbano, tallone d’Achille di questa Amministrazione.

Argomento cardine della Seduta consiliare, considerato il perdurare di una situazione emergenziale del servizio del trasporto pubblico urbano, da non trascurare elemento cardine della campagna elettorale di Guarente.

Un cambiamento che la consigliera Blasi «non riesce a vedere nel concreto». L’altra, perché ha contestato il tentativo della maggioranza di rivoltare il piano all’Ordine del giorno «che più gli aggrada, in un giochino di reinversioni, che altro non fa che lasciare in sospeso questioni da discutere». Ma oltre alla questione trasporto a riscaldare gli animi è stata l’annosa questione delle fasce Isee per le mense scolastiche. Il rischio per l’opposzione è che la soglia minima non consideri i vincoi reali di una famigli poco agita.

Insomma, aparmetri talmente stingenti ha fatto notare l’opposizione che sono quasi impossibili da rispettare anche solo per chi abbia uno stipendio più che basso.

Eppure su questo punto l’Amministrazione ha più volte presentato proposte anche alla stessa stampa per poi scoprire ieri che la questione deve tronare al vaglio della Commissione competente.

E L’UNITÀ DELLA MAGGIORANZA?

Da qui ne è conseguito un incalzare dei toni a conslusione del Consiglio. «Siamo stufi di questo atteggiamento – concordano le due consigliere – Tengono in ostaggio un Consiglio comunale più preoccupati a capire come devono essere risolti i destini dei singoli all’interno dei partiti, piuttosto che a trovare una soluzione appropriata e degna ad un capoluogo di regione». A questo, l’allusione è espressamente rivolta al fatto che qeulla di ieri fosse l’ennessima seduta consiliare presieduta dall’ancora presidente del Consiglio “supplente” Bernabei.

Il posto è, infatti, acnora vacante: altro punto su cui, pare, la maggioranza continui a sabotarne la votazione, non riuscendo a trovare la quadra per trovare il successore di Cannizzaro.

È ormai storia nota, infatti, che al Comune di Potenza, il sindaco leghista, azzerando la precedente Giunta ne ha composta una incompleta, nella quale mancano ancora le assegnazioni di due posti destinati a Fratelli d’Italia.

Per quanto il sindaco abbia più volte evidenziato come la maggioranza regga è chiaro che con una “giunta” monca anche la presidenza del Consiglio nei fatti ne risente. Ad oggi l’elezione di quello che doveva essere il successore di Cannizzaro resta solo una ipotesi da sbandierare da parte di IDeA.

Nel concreto sono ancora i meloniani, lontani dal trovare una quadra su chi debba fare l’assessire, a tenere un Assise sotto scacco. Ma a risentirne a detta dell’opposizione è anche la macchina amministrativa


 

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