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DEF, LA RELAZIONE DI DE FILIPPO

Il deputato lucano ha presentato una relazione sul Documento di Economia e Finanza


Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha predisposto il Def 2022, il Documento di economia e finanza che definisce la cornice economica e finanziaria e gli obiettivi di finanza pubblica per il prossimo triennio e che – come sempre – contiene anche un capitolo dedicato alle iniziative di riforma nell’agenda di Governo per il rilancio dell’economia del Paese.

La sanità continua a essere uno dei settori cruciali del documento. Tra i realtori proprio della parte sanitaria del Def c’è il deputato lucano del Partito democratico Vito De Filippo. Di seguito pubbllichiamo integralmente la sua relazione sulla parte sanitaria del Def. «La Commissione è chiamata a esprimere alla V Commissione (Bilancio) il parere di propria competenza sul Documento di economia e finanza (DEF) il quale, con l’annessa relazione, reca un aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica.

L’aggiornamento prospetta uno scostamento finanziario dai precedenti obiettivi in termini di indebitamento netto strutturale delle pubbliche amministrazioni (nel quale sono escluse dal computo le misure considerabili una tantum dalla Commissione europea e le variazioni imputabili alla congiuntura economica); per tale scostamento è necessaria l’autorizzazione a maggioranza assoluta da parte di ciascuna Camera.

In termini, invece, di indebitamento netto complessivo, il Documento di economia e finanza in esame conferma i valori previsti dal precedente quadro programmatico, definito dalla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza per il 2021 e dal Documento programmatico di bilancio per il 2022.

La conferma di questi ultimi valori determina il conseguimento di un margine di risorse finanziarie disponibili, in quanto il quadro tendenziale condurrebbe a valori di indebitamento netto inferiori a quelli già programmati (e ora oggetto di conferma).

In merito all’impiego di tali margini – pari a 0,5 punti percentuali di PIL per l’anno in corso, a 0,2 punti per il 2023 ed a 0,1 punto per ciascuno degli anni 2024 e 2025 -, il Documento in esame e la suddetta annessa Relazione indicano che, con un decreto-legge di prossima emanazione, saranno adottate misure per: ripristinare le dotazioni di alcuni fondi – rispetto alle riduzioni degli stessi già operate ai fini della copertura finanziaria di precedenti interventi d’urgenza -; disporre ulteriori interventi per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti; assicurare la necessaria liquidità alle imprese e sostenere quelle più danneggiate dalle sanzioni nei confronti della Russia, anche rifinanziando il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese; rafforzare le politiche di accoglienza nei confronti dei profughi ucraini; adeguare i fondi destinati alla realizzazione di investimenti pubblici rispetto alla dinamica imprevista dei costi dell’energia e delle materie prime, al fine di continuare a sostenere sia la risposta del sistema sanitario alle attuali emergenze sia i settori maggiormente colpiti dalle stesse.

Più in particolare, il nuovo quadro programmatico prevede: un incremento del PIL (in termini reali e non nominali) pari al 3,1% nell’anno in corso, al 2,4% nel 2023, al 1,8% nel 2024 e all’1,5% nel 2025 (si ricorda che il suddetto precedente quadro programmatico prevedeva un incremento pari al 4,7% nell’anno in corso, al 2,8% nel 2023 e all’1,9% nel 2024); un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL) pari al 5,6% per l’anno in corso, al 3,9% per il 2023, al 3,3% per il 2024 ed al 2,8% per il 2025 (con conferma, come accennato, dei valori del precedente quadro programmatico, relativo fino al 2024); un tasso di indebitamento netto strutturale delle pubbliche amministrazioni pari al 5,9% per l’anno in corso, al 4,5% per il 2023, al 4,0% per il 2024 ed al 3,6% per il 2025 ; un tasso di disoccupazione pari all’8,6% per l’anno in corso, all’8,1% per il 2023, all’8,0% per il 2024 ed al 7,9% per il 2025.

Passando alle competenze proprie della XII Commissione, a partire dal settore della salute, per quanto riguarda il quadro programmatico il Documento indica un percorso di normalizzazione della finanza pubblica dopo gli effetti della crisi pandemica da Covid- 19, con un ridimensionamento dell’impatto sui conti pubblici delle misure eccezionali approvate per fronteggiare la crisi sanitaria, oltre che quella economico- sociale.

Dall’altro lato, tuttavia, viene ipotizzato uno scenario di rischio per effetto di variabili esogene tra cui, insieme al rialzo dei prezzi, la possibilità di una recrudescenza della pandemia da Coronavirus.

Considerato che la pandemia ha acuito alcune criticità, tra le quali i tempi di attesa e l’integrazione dei servizi socio-sanitari, si evidenzia – con particolare riguardo all’obiettivo di ridurre le disparità territoriali nell’erogazione dei servizi sanitari – che è in corso di approvazione il Programma nazionale “Equità e salute” per migliorare l’accesso ai servizi sanitari e sociosanitari nelle Regioni del Mezzogiorno soprattutto con riferimento alle persone più vulnerabili.

Il Programma nazionale di riforma a questo riguardo indica 4 priorità di intervento: a) contrasto alla povertà sanitaria che prevede sia un migliore e più tempestivo accesso ai servizi, sia l’erogazione gratuita di farmaci e disposizioni medici extra LEA; b) la salute mentale; c) la salute di genere, indicando percorsi di assistenza attenti alle differenze di genere; d) maggiore copertura degli screening oncologici. Gli interventi previsti sono in linea con gli indirizzi tracciati nel Pnrr Missione 6 Salute, con priorità di destinazione riguardanti le reti di prossimità, anche riferite alle farmacie, le strutture intermedie e la telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale, oltre che l’innovazione mediante l’ammodernamento dei macchinari, la ricerca sanitaria e la digitalizzazione del SSN con il potenziamento del fascicolo sanitario elettronico.

Altro riferimento alle spese programmatiche di carattere sanitario incluse nel DEF riguarda i vincoli della spesa farmaceutica, il cui tetto è stato incrementato dalla legge di Bilancio 2022 con riferimento agli acquisti diretti al livello dell’8% nel 2022, 8,15% nel 2023 e 8,30% a decorrere dal 2024. La spesa sanitaria prevista per il 2022 è pari a 131.710 milioni di euro, con un tasso di crescita del 3 per cento rispetto all’anno precedente Nel triennio 2023-2025, la spesa sanitaria è prevista decrescere a un tasso medio annuo dello 0, 6 per cento; il contenimento è determinato principalmente per il venir meno degli arretrati per il rinnovo del triennio 2019-2021 dei contratti del personale non dirigente degli enti del SSN, parzialmente compensati dai maggiori oneri per il rinnovo dei contratti dirigenziali, oltre che per la definitiva cessazione dei costi legati alla struttura commissariale per l’emergenza.

A completamento della manovra di bilancio 2023-2025, il Governo include tra i provvedimenti collegati la delega, attualmente all’esame della nostra Commissione, per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico che rappresenta una riforma obiettivo da attuare entro la fine del 2022, nell’ambito della Missione 6, Componente 2 del Pnrr. Il documento indica inoltre il disegno di legge recante Misure per l’attuazione del Patto per la salute 2019- 2021 e per il potenziamento dell’assistenza territoriale.

Con riferimento a quest’ultimo aspetto il DEF sottolinea l’importanza di questo strumento di programmazione delle risorse da destinare al SSN, anche per assicurare che le Regioni assolvano al loro compito di garantire l’equilibrio nel settore sanitario, tramite l’integrale copertura di eventuali disavanzi.

Per quanto concerne le politiche sociali lo scenario programmatico delineato dal DEF prospetta politiche di bilancio moderatamente espansive per gli anni a seguire, in misura pari allo 0,2 per cento del PIL nel 2023 e allo 0,1 per cento nel 2024, in continuità con quelle destinate, per la frazione d’interesse, alla riforma dell’imposta sui redditi delle persone fisiche e dell’IRAP, a quella degli ammortizzatori sociali, alla copertura delle garanzie sul credito e all’ampliamento delle risorse destinate al Reddito di cittadinanza, nuovamente finanziato con la legge di bilancio per il 2022 fino al 2029.

Con riferimento al Redditodi emergenza, invece, si ricorda il rifinanziamento da ultimo operato dal DL. 73/2021 per ulteriori quattro quote, relative alle mensilità di giugno, luglio, agosto e settembre 2021. Riguardo ai gruppi vulnerabili e svantaggiati, quali disabili e anziani, il PNR ricorda l’avvenuta approvazione della legge delega per la disabilità che avrà ulteriori effetti negli anni di programmazione della manovra, in quanto finanziata con 800 milioni di euro nel triennio 2021-2023 dal nuovo Fondo per la disabilità e la non autosufficienza.

Ulteriori effetti nel triennio sopra indicato avrà il Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, nell’ambito del nuovo Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali, che stabilisce utilizzi del Fondo nazionale Povertà, ripartito per ambiti territoriali, con risorse complessivamente pari a 619 milioni annui, destinati anche al potenziamento del servizio sociale professionale.

Il Piano fa riferimento anche all’attuazione del PNRR (Missione 5 Inclusione) evidenziando il vincolo di spesa del 40% nelle Regioni del Mezzogiorno, dove più si concentrano zone di disagio sociale. Al riguardo si sottolinea il potenziamento del social housing con beni confiscati alla criminalità organizzata, la rigenerazione urbana per il contrasto al disagio abitativo e alla povertà educativa, oltre il rafforzamento dei servizi per l’infanzia con l’ampliamento del numero degli asili nido.

La prospettiva programmatica è quella di dare attuazione al principio costituzionale di uniformità territoriale dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) concernenti i diritti sociali ed economici, anche attraverso la progressiva determinazione dei costi e fabbisogni standard degli enti locali.

Tra i provvedimenti collegati di specifico interesse delle politiche sociali rientra la delega per il coordinamento e il graduale aggiornamento della fascia anagrafica di riferimento delle politiche giovanili e misure per la promozione dell’autonomia e dell’emancipazione dei giovani.

Il documento richiama, inoltre, il disegno di legge relativo al Sistema degli interventi a favore degli anziani non autosufficienti che rappresenta un obiettivo intermedio nell’ambito della Missione 5 Salute (Componente 1) del PNRR da raggiungere entro il primo trimestre 2023.

Si tratta di una legge di Riforma per il rafforzamento dei servizi sanitari locali e dell’assistenza domiciliare, in parallelo con quanto previsto dalla Missione Inclusione sociale, con specifico riferimento agli investimenti finalizzati alla deistituzionalizzazione, alla riconversione delle case di riposo e al potenziamento dei servizi domiciliari per le dimissioni ospedaliere protette».


 

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