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CICALA MANGERÀ LA COLOMBA

La maggioranza punta a una Pasqua serena: sulla presidenza del Consiglio vertice rinviato a dopo le festività


Le festività sono sacre soprattutto per chi siede tra i banchi del Consiglio regionale lucano. Nonostante le sollecitazioni e le denunce di immobilismo giunte a più voci dall’opposizione, il centrodestra preferisce non rovinarsi le festività all’orizzonte.

Il nodo da sciogliere sulla Presidenza del Consiglio regionale pare più duro del previsto e così si è deciso che sarà affrontata solo dopo Pasqua.

Nonostante il 30 aprile scadrà la proroga dell’esercizio provvisorio del bilancio della Regione Basilicata e dei suoi organismi ed enti strumentali per l’esercizio finanziario 2022, il centrodestra pare non voglia affrettare i tempi e inasprire i rapporti già per nulla idilliaci.

PROVE DI UNITÀ NELLA MAGGIORANZA

Un barlume di speranza nel vedere ricompattata la maggioranza di centrodestra in Regione Basilicata era arrivata con l’approvazione, nella scorsa seduta, a sostegno della proroga dell’esercizio provvisorio. Ma non c’è accordo sul rinnovo delle Commissioni consiliari, che dovrebbero esaminare il relativo disegno di legge, oltre che dell’Ufficio di presidenza del Consiglio. Così se il problema non verrà risolto a breve rischia di riproporsi nuovamente agli inizi di maggio. L’assenza in Aula per quel Consiglio solo del capogruppo di Forza Italia, Francesco Piro, e il rientro dei due leghisti Massimo Zullino e Giovanni Vizziello aveva fatto ben sperare se non fosse stato per quel golpe consumato ai danni del presidente in proroga Carmine Cicala.

Nessuno dei consiglieri di maggioranza ha ben pensato di far cadere il numero legale o di chiedere uno spostamento del punto all’ordine del giorno.

Si sono consumati così attimi di tensione nella maggioranza. Cicala ha ben compreso di essere nel mirino stesso dei suoi. Perchè se in parola Cicala pare avere il sostegno di tutti è sui numeri che la questione si complica. Ma in questi giorni ogni consigliere di maggioranza pare aver detto la sua nei segreti del Palazzo regionale. Con una apparente unità la Lega starebbe provando ancora a spingere su Cicala, ma in cambio servirà “accontentare” tutti gli altri pretendenti al trono.

E così in questa parvenza di “equilibrio” i vertici del centrodestra dopo la riunione della scorsa settimana hanno deciso di rivedersi subito dopo Pasqua. In questo lasso di tempo, ognuno per il suo partito, dovrà tentare di comprendere le aspettative dei singoli protagonisti e valutare i pro e i contro di uno scontro diretto. Il tutto per arrivare alla prossima riunione per decidere se Cicala è dentro o fuori e portare così il centrodestra almeno ad una parvenza di unità.

LE FAIDE DELLA LEGA

La Lega continua a pretendere per sè la presidenza del parlamentino lucano, dopo aver ottenuto due assessori regionali gli unici tra l’altro usciti indenni dai due rimpasti di Giunta (in meno di una settimana). Ma anche all’interno del Carroccio lucano l’idea di una conferma del presidente uscente Cicala, non raccoglierebbe l’unanimità dei consensi dal momento che tanto Pasquale Cariello quanto Massimo Zullino paiono determinati a rivendicare per loro la guida dell’Assise.

Cariello avrebbe, infatti, messo in stand bye anche la proposta giunta da Marti nel diventare capogruppo.

Prima di dare una risposta definitiva il consigliere materano vorrebbe comprendere le reali possibilità di giocarsi una partita per la presidenza. Ma se le chance dovessero essere pari allo zero per Cariello almeno sarebbe disponibile il piano b. Diverso è il caso di Zullino.

A quanto si mormora Zullino avrebbe fatto intendere al suo partito di voler un ruolo di rilievo in questa seconda fase di legislatura. La proposta di essere riconfermato alla guida della Quarta Commissione non sarebbe stata valutata sufficiente. E così la trattativa sarebbe ancora aperta, anche perchè Zullino avrebbe fatto presente di contare ben tre voti in Consiglio avendo dalla sua sia la Merra che Vizziello.

Il commissario della Lega Lucana Marti, dopo Pasqua dovrà certamente parlare con ogni singolo leghista per valutare la strada da intraprendere. Le opzioni sono due: lasciare ancora Cicala in pole e arrivare in Aula con i voti al buio (sperando che si moltiplichino strada facendo) oppure optare per un nome diverso e far intraprendere una nuova “carriera” a Cicala.

L’ALTERNATIVA PER CICALA

Carmine Cicala pare essere poco propenso a mollare la sua poltrona da presidente. Non a caso risulterebbe tra i presidenti in proroga più lunghi che si ricordino in via Verrastro. L’assenza di unanimità intorno al suo nome ha creato un certo imbarazzo nella Lega. Ad oggi neanche i suoi stessi colleghi di partito sarebbero disposti a sostenerlo. Purtroppo, in questi anni Cicala non è riuscito a creare rapporti neanche nell’opposizione, reo più volte di non essersi mostrato terzo nel suo ruolo di garante dell’Assise.

Dalla Lega starebbero provando a disegnare una nuova strada politica per Cicala: un’altra presidenza.

In mancanza della poltrona da presidente del Consiglio a Cicala sarebbe stata proposta quella della prima Commissione.

Ad oggi però il leghista avrebbe categoricamente rifiutato imponendo al partito di mantenere l’accordo preso mesi fa che garantiva la sua rielezione. Peccato che di acqua sotto i ponti da quell’accordo ne sia passata.

E stesso i vertici della Lega non immaginavano una “rivolta” del resto dei componenti del partito. Le numerose faide interne alla Lega hanno portato la defezione di diversi consiglieri, in ultimo anche Dina Sileo che ora vota in autonomia.

Cicala poi deve fare i conti anche con FI dove pesa non poco lo smacco ricevuto per la perdita del secondo assessorato, che potrebbe essere compensato proprio con la presidenza del Consiglio, Inoltre a breve potrebbero chiarirsi anche le aspirazioni dell’ex assessore Baldassarre appena rientrato tra i banchi del Consiglio.

A quanto pare la prospettiva di una nuova carriera per Cicale pare essere l’unica via di uscita ad una sconfitta in Aula.


 

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