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LE VICENDE DELLA “BALLERINA BIANCA”

Lisandro: “Questo uccellino dei nostri territori è simbolo ed “animale nazionale” della Lettonia”

  Il naturalista e documentarista lucano (di Bella), Carmine Lisando, questa voltaci fa conoscere da vicino la “Ballerina bianca”, approfittando della vicenda capitata ad una sua amica, la quale ha accudito e nutrito con cura per circa un mese questo passeriforme allontanatosi prematuramente dal nido, per evitare che fosse preda dei suoi gatti, per poi rimetterlo in libertà con un po’ di nostalgia.

Lisandro: “Quell’uccellino non era altro che un giovane di Ballerina bianca, appartenente alla famiglia dei Motacillidi, un volatile che da adulto è lungo circa 20 cm, con un’ apertura alare di 30 cm ed un becco sottile e nero come le lunghe zampe, facilmente riconoscibile sia per la silhouette lunga e snella, che per il frenetico e caratteristico movimento ritmico della lunga coda nera dai bordi bianchi per il quale viene anche chiamato uccello “batticoda”.

Il dimorfismo nella coppia non è molto evidente e, a parte il maschio che in primavera durante il periodo del corteggiamento ha una colorazione più scura del piumaggio, per il resto dell’anno, hanno entrambi una mascherina bianca sulla fronte e sugli occhi, il petto e la nuca sono neri, il ventre è bianco mentre il dorso e le ali sono grigie. Al contrario i giovani, oltre alla coda più corta, hanno un piumaggio bianco/grigio con una mezzaluna scura sul petto.

La Ballerina bianca, è prevalentemente insettivora e durante la bella stagione per cercare le sue prede ha la necessità di frequentare aree aperte con vegetazione molto bassa: prati erbosi, sponde pietrose di corsi d’acqua, stagni e laghetti artificiali dove cerca di predare molluschi, insetti acquatici, ragni, mosche e damigelle, riuscendo, a volte, ad acchiappare anche avannotti o piccoli pesci e non è improbabile vederla mentre si avvicina al bestiame al pascolo per catturare insetti e parassiti che tormentano pecore, mucche o cavalli.

Invece con l’avvicinarsi della stagione invernale è più facile incontrarla lungo i bordi delle strade, nelle immediate vicinanze dei centri abitati dove dimostra di non aver paura dell’uomo al punto che non rifiuta il cibo che le viene offerto.

Tra marzo ed aprile inizia il corteggiamento per cui non è insolito vedere il maschio che svolazza per conquistare la femmina. Formata la coppia è la femmina che, quasi sempre, si dedica alla costruzione di un nido a forma di coppa, intrecciando ramoscelli, erba e piume dove depone 4/5 uova covate per 2settimane. Alla nascita i piccoli vengono allevati per 15 giorni dalla coppia che, non manca di sorvegliarli per svariati giorni anche quando si allontanano dal nido. 

Questo simpatico e frenetico uccellino a volte viene confuso con alcuni suoi parenti stretti come la Ballerina gialla (Motacilla cinerea) dalla coda più lunga oppure con la Cutrettola passeriformi che, rispetto alla Ballerina bianca, hanno il ventre ed il sottocoda giallo. C’è anche chi la confonde con la Pispola, un passeriforme altrettanto slanciato che, però, ha un piumaggio striato di nero”.

Conclude Lisandro con una curiosità: “Gli Stati hanno animali che simboleggiano la loro nazione: l’Italia ha, per la leggenda di Romolo e Remo, come animale nazionale il Lupo appennico (Canis lupus italicus) mentre la Lettonia,  ha come animale nazionale proprio la Ballerina bianca (Motacilla alba) oltre alla Coccinella (Adalia bipunctata)”.

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