BasilicataBlogPolitica

TORRENTE JESCE, SI FA SEMPRE PIÙ NECESSARIO IL “CONTRATTO DI FIUME”

Matera, dopo il recente annuncio del Comune, è ancora in stand-by la realizzazione del “Parco fluviale” ma la situazione dell’area non sembra delle migliori


Tra i progetti più particolari proposti dall’Assessore all’urbanistica e vice Sindaca Rossella Nicoletti e dal Sindaco Bennardi c’è senz’altro l’intento di portate avanti il progetto del Contratto di fiume per il torrente Gravina di Matera.

Un intervento ambientale davvero ambizioso perché prevede oltre alla depurazione del torrente Jesce, anche la realizzazione di un parco fluviale vero e proprio che abbinato anche a una lunga pista ciclabile si preannuncia come la riqualificazione di un enorme spazio naturalistico che andrà a beneficio di cittadini e turisti.

A distanza di un mese dall’annuncio del progetto di intervento fluviale, Cronache Lucane ha verificato la situazione recandosi proprio all’interno del parco Murgia nel punto in cui il torrente Gravina attraversa la via Appia. Una zona quest’ultima che oltre al valore storico in quanto patrimonio Unesco è anche caratterizzata da un particolare habitat dalla variegata e unica flora.

Ma soprattutto è un’area naturalistica che confina con quello che a breve diventerà il Sistema delle cave o Parco delle cave un altro notevole intervento messo in programma dal Comune di Matera e che comporterà il restauro paesaggistico del parco e la riqualificazione del relativo sistema culturale, paesaggistico e ambientale.

Ebbene, al di la dell’odore non molto gradevole proveniente dal torrente, non sembra che il corso d’acqua sia proprio in buone condizioni di salute e ciò anche a giudicare dal colore scuro dell’acqua. Va anche detto che tutto ciò poco si concilia con gli orti didattici organizzati in piccoli appezzamenti e dotati di cisterne di acqua che dovranno essere uno degli spazi più green del Parco delle Cave.

E poi un torrente la cui acqua è di color marrone e con chiazze schiumose bianche che galleggiano, di certo si addice assai poco a Matera, la cittá unica al mondo proprio perché inscindibilmente legata alla raccolta e decantazione delle acque.

Certo l’aver perso l’Italia e dunque Matera la candidatura al Forum mondiale delle acque del 2024, non fa bene al morale della città, ma questa non è affatto una buona ragione per non portare avanti il progetto del Parco fluviale la cui realizzazione tutti aspettano e che renderà felici cittadini e turisti consentendo loro di trascorrere tante ore in mezzo al verde e in un habitat sano.

Ma chi più di tutti ne trarrà vantaggio, sarà senz’altro il torrente Gravina che, bonificato e depurato, potrà recuperare tutta la salubrità e purezza che le sue primordiali acque hanno custodito per millenni.


 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti