È stato l’avvocato Antonio Tisci, esponente di spicco della destra lucana (Fratelli d’Italia), ex direttore Arpab, il primo ospite del nuovo ciclo di “Impatto zero”, la trasmissione ideata e condotta da Lucia Serino, avviata lo scorso anno per cercare di indagare gli effetti – appunto l’impatto – che la crisi sanitaria ha avuto sula vita e sulle attività della comunità lucana.
Se la crisi sanitaria non è passata ed un’altra, altrettanto feroce e dagli esiti imprevedibili, se n’è aggiunta, anche a livello locale la Basilicata non se la passa meglio, da un punto di vista politico e amministrativo. Ed è stato proprio un focus politico oggetto del primo vis-à-vis.
UN GENERALE IN CRISI DI AUTORITÀ
Questo il servizio d’apertura della puntata andata in onda ieri sera e rivedibile sui canali social di Cronache tv. “Che show la Basilicata. In astinenza forzata da crisi di rappresentanza negli ultimi due anni per causa di forza maggiore, ha recuperato tutt’ ad un tratto per quel desiderio, narcisistico e di potere al tempo stesso, di giocare a chi conta di più.
Non è una peculiarità lucana, non è che altrove vada meglio, eppure – come ricordava un illustre figlio di questa regione, Giustino Fortunato, bisogna guardare alle fontane dei propri cortili piuttosto che al congresso di Yalta, per intendere cioè quanto sia doveroso per un amministratore concentrarsi sui bisogni della propria comunità senza deviazioni.
Mai come in questo momento lo scenario globale non è rassicurante ma non può essere un alibi, come ha ricordato Draghi, per non fare altro. Semmai il contrario. Così non è, alle nostre latitudini.
A, distanza di due anni dall’arrivo, per molti palingenetico, di un governo di centrodestra la Basilicata si trova senza coesione, né politica né amministrativa, pur essendo più che mai strategica in questo momento per il Paese in alcune scelte fondamentali, come quella energetica. La pandemia non è finita, la crisi economica bussa feroce alle porte delle imprese e delle famiglie, il tasso demografico scende, la ripresa è fatta di progetti che bisogna presentare e saper spendere. Il generale chiamato a guidare la cittadella regionale è in crisi di autorità, con transfughi talmente veloci a saltare da un posto all’altro che è difficile tracciarli, per usare una parola dolorosamente d’attualità.
Che siano capricci di protagonismo, vittime di alto tradimento, o scarti da mettere nell’angolo per ragioni che ancora non conosciamo si vedrà. Non è mai troppo ricordare che criticare non basta, anzi è abbastanza banale. Cercare di non farsi prendere dall’euforia della catastrofe per una mediazione non è mai una sconfitta, semmai un esercizio responsabile per dare un senso alla fiducia degli altri. Ammesso che ne sia rimasta ».
«UNA CRISI REGIONALE FISIOLOGICA»
Una crisi regionale fisiologica, secondo Tisci, con un naturale assestamento tra forze politiche dalle quali, evidentemente, i cittadini lucani si aspettavano molto per un’alternanza troppo attesa. L’esponente di Fratelli d’Italia, molto vicino all’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, dunque alla destra sociale, ha raccontato la sua lunga militanza politica iniziata giovanissimo, liceale, quando la maggioranza dei giovani approdava a sinistra.
“Ho fatto in tempo ad avere anche una tessera del Msi”, ha svelato, rivendicando la legittima collocazione all’interno delle istituzioni democratiche italiane dell’ex partito di Almirante tornato al centro del dibattito lucano per uno scambio di battute (“da Giorgio a Giorgia”) che ha fatto litigare sia la destra che la sinistra del parlamentino di via Verrastro.
Lontano, anagraficamente, dal ’68, nato nel ’77, anno comunque significativo per la storia dei movimenti italiani, Tisci, protagonista di un discusso epilogo della gestione al vertice dell’Arpab, ha rivendicato, con la fermezza alla quale ha abituato chi lo segue, la paternità di scelte e comportamenti difendendone il senso e il valore, anche di quelle che hanno fatto molto discutere, come la battuta su Gino Strada alla morte del fondatore di Emergency.
Sono lontano – è stato in sostanza il commentato – da ogni santificazione in terra. Tisci ha dato una risposta anche alle molte contestazioni della Cgil ponendosi in sostanza da una prospettiva di discussione su ciò che è politicamente corretto o scorretto anche nella parità di genere al lavoro. Incalzato sulla vicenda Arpabl’avvocato ne ha ridimensionato “l’impatto” emotivo: «L’episodio peggiore della sua vita? », gli chiesto Lucia Serino.
«Ma no – ha risposto da conclamato comunicatore – semmai la sconfitta del Napoli con la Juve».
Da uomo di partito che ben ne conosce le regole e il linguaggio ha difeso la linea Fratelli d’Italia su tutti i fronti raccontando, infine, la sua ultima avventura, la missione umanitaria per i profughi ucraini in Polonia insieme ad Alemanno e ad altri della Fondazione An. Tisci, infine, ha ribadito le perplessità – più volte espresse anche sui social – sul sistema dell’informazione lucana responsabile a suo dire di una disparità di trattamento tra la vicenda all’Arpab e quella, contemporanea, che ha portato agli arresti esponenti del centrosinistra.
Notevolmente dimagrito (“effetto dello stress da lavoro”, ha scherzato) Tisci è stato il primo ospite di “Impatto zero” che quest’anno offre una nuova scenografia e una nuova produzione nei rinnovati studi di Cronache tv.