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LA SPADA DELLA GIUSTIZIA TRA LEONE E BARDI

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Alla fine è andata come era prevedibile e la Procura della Repubblica di Potenza, almeno stando a quanto ricostruito da un giornale, non s’è lasciata sfuggire l’occasione d’approfondire le parole di fuoco sulla sanità regionale che l’ex assessore Rocco Leone ha mosso tirando in mezzo il settantenne governatore Vito Bardi che, all’occasione, dopo una replica bonsai e piena di bile, s’è dato paonazzo alla fuga mandando a carte quarantotto la seduta del Consiglio e preferendole addirittura una disputa calcistica in prima fila serale. Ora lasciamo stare la manovra ingloriosa non proprio all’altezza delle virtù di coraggio proprie di un generale come lasciamo perdere la spocchia arrogante di lasciare in brache di tela i poveri consiglieri di maggioranza con tutta la loro ipocrita ed inutile dialettica, ma c’è da pensare che la furia iconoclasta di Leone permetterà di scoperchiare non poco di quelle pentole fumanti che il centrodestra ha voluto apparecchiare nella sua cucina del potere con cui, alla faccia dei proclami su meritocrazia e trasparenza, s’è spartito enti, poltrone, appannaggi con un’ossessione patologica e degna della peggiore versione del Manuale Cencelli. Ha scritto Joseph De Maistre: “La spada della giustizia non ha fodero”.

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