Postazione dirigenziale ambitissima, vale centinaia di migliaia di €: gli appetiti dei partiti crescono
DI MASSIMO DELLAPENNA
É nei momenti di crisi che si vede la tempra delle persone, ma può capitare che il loro valore emerga proprio quando la crisi finisca. É quanto é accaduto il primo aprile in Consiglio regionale quando, appena decretata la fine dell’emergenza alcuni uffici, in blocco, presentino con inusitata urgenza e tempestività, domanda per prorogare lo Smart working.
IL SETTORE “CORE” DEL CONSIGLIO, TROPPO “AGILE”
L’Ufficio che annovera il maggior numero di aspiranti lavoratori “agili” é proprio l’Ufficio Legislativo e delle Commissioni, quello che in sede di riorganizzazione era stato definito come il settore “core” del Consiglio e che, negli ultimi mesi, ha vantato di fatto tutto il personale in Smart working, con turni settimanali e presenza a macchia di leopardo.
Verrebbe da dire che è strano che il lavoro di supporto alle Commissioni si possa svolgere in modalità agile con una simile barocca organizzazione dei turni, se non fosse che le Commissioni sono ferme da mesi e, pertanto, non solo si comprende (ironicamente) la legittima paura dei dipendenti di andare in Ufficio a emergenza finita ma se ne condivide la noia.
A che pro recarsi in sede se l’attività delle Commissioni sono ferme da tempo immemore? Tanto vale restare in casa.
L’ANARCHIA DURANTE LA GESTIONE PROVVISORIA
Purtroppo la fine dell’emergenza é coincisa con il collocamento a riposo del Dirigente Generale del Consiglio Emilio Libutti che ha lasciato ineditamente privo del vertice amministrativo l’ente consiliare in un momento così delicato, ovvero quando la Regione torna in gestione provvisoria e il Bilancio é ancora ben lontano dall’approvazione.
DG IN PENSIONE, UDP E COMMISSIONI FERME
L’Ufficio di Presidenza che dovrebbe nominare il nuovo DG é fermo da settimane esattamente come le Commissioni, sebbene sia stato dichiarato con forza, in un parere che smentiva proprio l’agilissimo Uffici Legislativo, che a tali organi non si applicasse la normativa sulla prorogatio.
Insomma, l’organo presieduto da Cicala ha affermato vigorosamente di essere ancora nel pieno delle funzioni ma non ha alcuna intenzione di esercitarle, neppure per nominare il nuovo Dirigente Generale, la cui assenza, il primo aprile, é stata profondamente avvertita dai lavoratori che avrebbero voluto continuare a lavorare “agilmente”.
Circostanza che rende ancor più ghiotta la poltrona dello scaduto Cicala. La prima cosa che dovrà infatti il nuovo presidente del Consiglio sarà l’ambita nomina del Dg da centinaia di migliaia di euro.
PANDEMIA, CHI SE NE APPROFITTA E CHI ANNASPA
Mai come in questa pandemia é stata tanto netta la differenza tra il lavoro pubblico e quello autonomo, quest’ultimo messo in ginocchio dalle restrizioni e dalle criticità anche nel ricevere i sostegni economici.
I dipendenti pubblici sono stati tutelati, dal punto di vista economico e sanitario, e grazie ad essi la Pubblica Amministrazione non si è fermata durante la pandemia.
Tuttavia, come è noto a dipendenti ed utenti esterni, spesso si fa affidamento sul senso di responsabilità dei singoli e quando capitano istanze massive di Smart working come quelle dell’Ufficio Legislativo e Commissioni del Consiglio, non può non sentirsi quel senso di fastidio verso i privilegiati supertutelati che senza il minimo senso di responsabilità abusano di un diritto che dovrebbe essere garantito per le fasce più deboli e non indiscriminatamente a tutti.
Ma la politica ha l’amministrazione che si merita, e questa politica si merita che il suo ufficio “core” se ne stia a guardare agilmente l’aula delle Commissioni vuota dalla sua postazione informatica da casa.