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GENTILESCA RIMOSSE L’INCOMPATIBILITÀ «VALIDAMENTE ED EFFICACEMENTE»

Ruoti, flop di Salinardi in Appello: ricorso «integralmente respinto». Voleva la decadenza dell’assessore ma il condannato, alle spese, è lui: oltre 18 mila


Per l’ex sindaco di Ruoti, Angelo Salinardi, netta sconfitta in una delle tante controversie giuridiche che l’hanno visto contrapporsi al suo storico nemico politico: «Non v’è alcun dubbio che Gentilesca Franco, mediante l’atto di transazione concluso con il Comune di Ruoti in riferimento alla causa iscritta nel 2019 al Tribunale di Potenza, abbia validamente ed efficacemente rimosso la causa di incompatibilità» così come era stata, invece, denunciata da Salinardi.

Così ha stabilito il collegio giudicante della Sezione civile della Corte di Appello di Potenza. Dato che, in capo a Salinardi, inoltre, i magistrati hanno riconosciuto la «responsabilità aggravata per lite temeraria», lo stesso è stato condannato al risarcimento dei relativi danni, in favore di Gentilesca, liquidati nella misura complessiva di 2mila euro, oltre interessi legali.

Una “batosta” economica non di poco conto, se si considera che, dato l’«integrale rigetto» dell’appello proposto da Angelo Salinardi, anche tutte le spese processuali sono state poste «ad esclusivo carico dello stesso, quale parte soccombente»: tra 1° e 2° grado di giudizio, il conto complessivo è di 16mila e 500 euro.

Questa appena conclusasi, è una delle cause che, benchè fosse ancora in corso, era stata citata anche nell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari, tra cui quella a carico di Salinardi, per questo sospeso, in base alla Legge Severino dalla carica di consigliere comunale, a seguito dell’inchiesta “Ruoti Gate” sui due volti del «sistema Salinardi», la politica e l’imprenditoria.

Tornando alla causa civile, Salinardi sperava di ottenere la decadenza dell’assessore Franco Gentilesca dalla carica elettiva poichè, secondo la tesi prospettata ai magistrati, tra lo storico nemico politico e il Comune di Ruoti pendeva dinanzi al Tribunale di Potenza un giudizio civile. Giudizio civile, tuttavia, per il quale, essendo stato definito in via transattiva, era «cessata la materia del contendere».

Per cui, come sostenuto dall’avvocato difensore di Gentilesca, Luca Lorenzo, l’ex sindaco di Ruoti, facendo ricorso contro la sentenza del Tribunale di Potenza che, sulla presunta incompatibilità di Gentilesca, già l’anno scorso aveva dichiarato «l’inammissibilità della domanda formulata da Angelo Salinardi», proponeva un’azione legale «palesemente inammissibile », stante anche l’intervenuta rinuncia, da parte di Gentilesca, all’azione nel giudizio civile a suo tempo instaurato nei confronti del Comune di Ruoti.

Assunto pienamente condiviso dal collegio giudicante che ha concluso con l’integrale rigetto del ricorso di Salinardi.


 

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