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A VOLTE RITORNANO, LA GIUNTA

Dopo 2 rimpasti in 7 giorni, Bardi “chiarisce”: «Ciò che si dice oggi, magari tra qualche ora può cambiare»


Presentato l’esecutivo, il pluridimissionario Cupparo si scusa: «Non è stata decisione mia, ma del partito»


Scampato il pericolo della mozione di sfiducia in Consiglio regionale il presidente Bardi prova a buttarsi alle spalle un pagina non felice per la sua legislatura.

Nonostante u na mag gior anza traballante che già nel Consiglio di lunedì ha mostrato nuove crepe il govern ator e lucano scende in camp o con il suo nuovo esecutivo che sancis ce il rientr o in magg ioranz a di Fratelli d’Italia. Il governatore con fierezza ha mostrato alla stampa la sua nuova squadra di governo.

Il Bardi ter, varato lunedì pomeriggio poco prima dell’avvio dei lavori del Consiglio, vede la conferma dei due assessori leghisti, già presenti nel Bardi I: Francesco Fanelli (Sanità) e D onatella Merra (Infrastrutture).

Sostituiti, invece, i tre assessori nominati nel Bardi II: il forzista Vincenzo Acito, il cui posto al Dipartimento ambiente verrà pre so dal m el oniano Cosimo Latronico; l’altro forzista, D ino Be llettieri, sostitu it o alle Attività produttive da un altro meloniano, Alessandro Galella, g ià assessore all’ambiente del Comune di Potenza; e Vincenzo Baldassarre, sostituito all’assessorato all’Agricoltura da un reduce del Bardi I come Franco Cupparo, sempre forzista.

Il Bardi ter c’è. Ci sono tre assessori d iversi rispetto alla cinquina del Bardi bis, che è durato appena 10, c’è il ritorno dei meloniani nella coalizione a sostegno del governo regionale ma le polemiche e le fratture non mancano.

Col capogruppo di Forza Italia, Francesco Piro, che non ha votato la fiducia in segno di protesta per il ritorno in giunta di un compagno di p artito come Francesco Cupparo e le assenze, sempre per protesta per la composizione della nuova giunta, dei leghisti Massimo Zullino e Giovanni Vizziello non fanno partire nel mod o auspicato neanch e il Bardi Ter.

Ma il governatore si mette alle spalle le polemiche e lancia subito un monito al suo nuovo esecutivo: «L’obiettivo principale è quello di tornare a lavorare, non c’è più tempo da dedicare al le chiacchiere.

Bisogna essere concreti e dare dimostrazione che l’attività che deve essere portata a vanti è una attività che richiede gli sforzi di tutti e mi auguro con questa nuova Giunta di poter continuare nel percorso che si era già avviato.

LA STOCCATA ALL’OPPOSIZIONE

Primo lo strap po con i me lonian i a causa del Bardi bis, poi le tre assenz e co me segno di protesta in Aula dopo il Bardi Ter che hanno ridotto i voti a sos teg no del governa tore a 1 0 contro gli 8 dell’opposizione, infine l’autososp ensio ne della consi – gliera Sileo dalla Lega. Tutte situ az ioni ch e ha nno spi nto l’opposizione a lanciare un grido di allar me unani me.

«È fr ancamente impossibile intravedere uno spiraglio di futuro in questa nuova fase del govern o Bardi» tuonano i 5 S te ll e. A fargli eco il se greta rio reg ionale del Pd l a Regina c he parla di un Bar di «di nuovo spalle al muro che ha dovuto accettare le imposizion i di FdI (…)La Le ga p assa dall’aver causato la cris i politica al chiedere responsabilità (…) FI di fatti non esiste più in Consiglio».

Ma Bardi preferisce volare alto sulle critiche e rispedisce al mittente le accuse: «Io sono sempre con le spalle al muro, ma ritengo che sia meglio stare con le spalle al muro che girare le spalle. In politica ognuno può fare le propr ie considerazioni, sono i fatti quelli che contano. E i fa tt i che contano come hanno dato ragione quando hanno eletto un centrodestra con il presidente Bardi può darsi che confermeranno qu esto anche quando ci saranno le nuove elezioni».

«Oggi tutti possono dire tu tt o e il contrario di tutto, io ho la coscienza a posto con i miei collaboratori e i mi ei a sses so ri. Credo di poter continuare nel lavoro, poi le cose che avv erranno non appartengono a me e certamente non possiamo affrontarle ora» aggiunge il governatore..

LE FIBRILLAZIO NI NELL A MAGGIORANZA

Le nuov e crepe all’ intern o della maggioranza di centrodestra che si sono palesate anche con il Bardi Ter a qu anto pa re non scuo tono più di tanto il governatore.

Nonostante dal capogruppo di FI Piro sia giunto il chiaro messaggio di una «evidente assenza di numeri per continuare a governare», quasi a voler intendere che come già fatto per la mozione di sfiducia potrebbe non riappoggiare Bardi, la calma del governatore sorprende. Probabilmente Bardi si sarà convinto che a far “divenire” a più miti consigli i consiglieri “diffidenti” ci penseranno i vertici nazionali dei partiti.

Non a caso Bardi ha precisato che «sulle assenze e le turbolenze in politica nonostante io non sia un politico di vecchia data ho impar at o che que ll o che si dice oggi magari tra qualche ora può cambiare ».

«Mi auguro che anche queste fibrillazi oni rientreranno, anche pe rchè una maggioranza coesa credo che sia il presupposto per poter continuare in una azione di governo. Ritengo che ci siano margini affinchè rientrino, perchè le fibri llazi oni sono ben altre e r it engo che noi dobbiamo rispondere con il lavoro.

Le persone devono capire con i fatti quello che si sta facend o e s iccome di fatti ne abbiamo tanti da p ortare avanti e siamo pronti per poterlo dimostrare, io aspetterei qualche altro gio rno pe r dar e de ll e ris poste più concrete. E per far capire che è facile in questi momenti criticare ma prima di farlo bisogna fare nella vita un mea culpa -continua Bardi-.

E pensare anche a tutti i danni e gli sfracelli dei nostri predecessori che hanno creato e a cui noi stiamo cercando di mettere toppe con grande difficoltà per il bene della nostra popolazione »

ROSA, IL TASTO DOLENTE

Dopo un approdo all’opposizione di Fratell i d ’Italia di appen a 7 giorni causato dal Bardi bis che di fatti ha sancito l’estromissione di qualsiasi meloniano dall’esecutivo per Bardi la questione, nonostante le nuove nomine, appa re non d el tutto chiusa.

Incalzato dai giornalisti sull’estromissione dell’ex assessore all’Ambiente Rosa, nonostante sia sempre stata l’indicazione principale del suo partito, Bardi ha chiarito: «Ho fatto q uesta Giunta e i no minat ivi sono stati indicati dai partiti che si sono assunti l’onere e le responsabilità di po rtare avanti un discorso insieme al presidente.

Il presidente fa il presidente e i partiti collaborano e coordinano con lui. C’è stato un dialogo con i partiti e la risposta che vedete oggi è quella che hanno dato loro ».


 

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