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OMICIDIO LOPATRIELLO, NIENTE ERGASTOLO NIPOTE CONDANNATA A 22 ANNI DI CARCERE

Marconia di Pisticci, la perizia psichiatrica ha valutato la 28enne Carmen capace di intendere e volere, ma la Corte d’Assise di Potenza non accoglie la richiesta del Pm


Accusata di omicidio aggravato dall’essere stato commesso con crudeltà contro un ascendente, il nonno, la 28enne Carmen Federica Lopatriello, difesa dall’avvocatessa Maria Delfino, è stata condannata a 22 anni di carcere.

Questo il verdetto della Corte d’Assise di Potenza che non ha accolto la richiesta avanzata al termine della requisitoria dal Pubblico ministero Annunziata Cazzetta che aveva invocato il massimo della pena: l’ergastolo. Con «crudeltà inusitata», il 91enne Carlantonio Lopatriello, è stato brutalmente assassinato nella sua abitazione in via San Giovanni Bosco a Marconia di Pisticci, il 7 gennaio del 2020.

A denunciare il ritrovamento del cadavere, Lopatriello fu ritrovato morto colpito da 26 coltellate e numerose bastonate alla testa, fu proprio la nipote che poi venne arrestata dalla Polizia pochi mesi dopo, a luglio.

Gli indizi di colpevolezza raccolti dagli investigaotri nel corso dell’indagine, esaminati poi nel dibattimento processuale, deponevano, via via che si accumulavano, nel senso del coinvolgimento dell’unica imputata, Carmen Federica Lopatriello, «quale autrice materiale dell’omicidio ».

Già nell’immediatezza, oltre alle riprese delle telecamere installate di fronte all’abitazione in cui era stato commesso l’omicidio. gli inquirenti avevano annotato alcune contraddizioni in cui la giovane nipote era incorsa.

Poi, sul coinvolgimento personale di Lopatriello nell’aggressione mortale al nonno, altri elementi raccolti quali quelli, consistenti in diverse tracce ematiche, rilevati dalla polizia scientifica sugli indumenti indossati dalla stessa nelle ore immediatamente successive al fatto, su una felpa di colore verde, oltre che nel manico del bastone utilizzato per compiere il delitto, dove era stata riscontrata la presenza di Dna riconducibile sia alla 28enne che alla vittima.

Come possibile movente del violento omicidio, definito di over killing, Lopratriello si sarebbe determinata ad uccidere il nonno a seguito di una lite, «improvvisa ed imprevista », motivazioni di tipo economico verosimilmente legate anche a questioni riguardanti l’eredità.

Dalle risultanze della perizia psichiatrica su Carmen Federica Lopatriello, disposta dalla Corte d’Assise di Potenza, la stessa era pienamente in grado di intendere e di volere.


 

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