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DG, TREMANO IN MOLTI

Col cambio di Giunta in Regione s’attendono le nuove nomine, anche per gli Enti scoperti


Terminata l’abbufata verbale consiliare che ha preceduto la conferma, per il centrodestra, del mantenimento delle poltrone, in riferimento alla prosecuzione della legislatura, poichè per le singole posizioni qualche cambiamento c’è stato, per il governo Bardi la ripartenza comincerà dalla sanatoria sui generis di tutte quelle questione tecniche che obbligatoriamente non possono permanere in un limbo incerto a limite se non della legalità, certamente del’efficienza amministrativa.

Plurimi i casi, ma con ogni probabilità il più emblematico è quello dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale.

Nella Basilicata degli f.f., all’Arpab l’allitterazione del facente funzione: Achille Palma. Con l’attuale vacanza del Direttore generale, il già facente funzione di direttore tecnico-scientifico è anche facente funzione di Dg.

Non è tutto, c’è di più. Perchè Palma è ben oltre l’uno e trino in quanto è dirigente pro tempore di più aree tecniche-amministrative: area tecnica Aria- Controlli e verifica emissioni e valutazioni qualità dell’Aria, area tecnica Acqua- Controlli risorse idriche e scarichi, area tecnica Amianto e Radioattività, area tecnica Ambiente e Salute, area tecnica Ecosistemi- Biodiversità e Uso del Suolo, Ufficio Patrimonio e Approvvigionamenti, area Supporto tecnico per le valutazioni ambientali, area ispezioni integrate e Gestione delle emergenze, area Impatti odorigeni.

Per quanto il caso Palma meriti successivi approfondimenti, in merito all’Arpab, adesso, con le nomine dei nuovi assessori, tra questi Cosimo Latronico all’Ambiente, dovrebbe subire un’accelerata la procedura, ancora in sospeso, dell’Avviso pubblico per l’affidamento dell’incarico di Direttore generale dell’Agenzia.

Il cambio nell’esecutivo, inoltre, formalmente 3 assessori nuovi su 5, riattualizza, tra le altre cose, anche l’azzeramento, già avvenuto col Bardi Bis, delle Direzioni generali dei Dipartimenti regionali. Incarichi questi che, come deciso lo scorso autunno dal presidente di Regione, Vito Bardi, in base a un sillogismo poco convincente che vede certa matematica applicata a certa fiducia concessa dal corpo elettorale, cessano se «non rinnovati entro 45 giorni dalla data di sostituzione contestuale di almeno 3 assessori».

A poco più di una settimana dal primo rimpasto di Giunta, col rimpasto del rimpasto, riparte il conto alla rovescia.


 

Ferdinando Moliterni

3807454583

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