Duro botta e risposta tra gli ex assessori Baldassarre e Rosa. Ieri Rosa aveva affermato che: « La battuta infelice cui si è lasciato andare il consigliere Baldassarre è l’emblema di come una persona, pur di giustificare l’ingiustificabile, cerchi di attribuite le colpe dei suoi atteggiamenti ad altri.
Ieri, l’attacco a Giorgia Meloni è risultato l’autogol di chi, da un lato, si dice non legato alla poltrona ma, non più di una settimana fa, agiva alle spalle del partito e contro accordi nazionali già presi, per ottenere proprio quella poltrona.
Un partito a cui aveva aderito solo una manciata di mesi fa, offrendo, a Giorgia Meloni, la medesima lealtà che ieri ha sbandierato in consiglio.
E se è vero come è vero che i destini personali non devono essere anteposti al bene della coalizione, come pure ha dichiarato Baldassarre, ancor di più egli dimostra la sua incoerenza: consapevole di andare contro accordi di coalizione, di mettere in difficoltà i partiti e di rischiare la compattezza del centrodestra regionale, ha agito per fini egoistici.
Ed è evidente che quando parla della storia della destra italiana non sa di cosa parla. Non sa che quella famiglia politica da cui è fuoriuscito si fonda, da sempre, su un senso di appartenenza che ha le sue basi, prima di tutto, su valori quali la lealtà e la coerenza; lealtà e coerenza che si devono esprimere sempre con scelte e comportamenti, leali e coerenti, dentro e fuori dalle istituzioni.
La lunga storia che Fratelli d’Italia rappresenta fieramente non è solo quella di Almirante ma quella di centinaia di migliaia di cittadini che pretendono passione per la politica, serietà, dedizione, lealtà e coerenza.
È questo che qualifica Fratelli d’Italia: l’essere fedele a se stesso. Da noi, i cittadini sanno cosa aspettarsi perché facciamo quello che diciamo.
È questo il filo diretto che lega Giorgio Almirante a Giorgia Meloni: puoi guardarla negli occhi e credere che farà quello che ha detto. E lo ha dimostrato anche questa volta.
E poi, riflettendoci bene, chissà cosa avrebbe detto Almirante di un consigliere che entra in un partito e, dieci mesi dopo, ne esce per accomodarsi su una poltrona».
Stamane Baldassarre ha replicato a muso duro, affermando: « Le paturnie del sig. Rosa ex assessore non eletto, senza alcun rispetto verso le istituzioni così come messo in evidenza dal collega Leggieri, mi inducono a ribadire quello che penso senza nessuna offesa personale: Giorgio è Giorgio Almirante, Giorgia è un’altra cosa.
Un partito a cui aveva aderito solo una manciata di mesi fa, offrendo, a Giorgia Meloni, la medesima lealtà che ieri ha sbandierato in consiglio.
E se è vero come è vero che i destini personali non devono essere anteposti al bene della coalizione, come pure ha dichiarato Baldassarre, ancor di più egli dimostra la sua incoerenza: consapevole di andare contro accordi di coalizione, di mettere in difficoltà i partiti e di rischiare la compattezza del centrodestra regionale, ha agito per fini egoistici.
Ed è evidente che quando parla della storia della destra italiana non sa di cosa parla. Non sa che quella famiglia politica da cui è fuoriuscito si fonda, da sempre, su un senso di appartenenza che ha le sue basi, prima di tutto, su valori quali la lealtà e la coerenza; lealtà e coerenza che si devono esprimere sempre con scelte e comportamenti, leali e coerenti, dentro e fuori dalle istituzioni.
La lunga storia che Fratelli d’Italia rappresenta fieramente non è solo quella di Almirante ma quella di centinaia di migliaia di cittadini che pretendono passione per la politica, serietà, dedizione, lealtà e coerenza.
È questo che qualifica Fratelli d’Italia: l’essere fedele a se stesso. Da noi, i cittadini sanno cosa aspettarsi perché facciamo quello che diciamo.
È questo il filo diretto che lega Giorgio Almirante a Giorgia Meloni: puoi guardarla negli occhi e credere che farà quello che ha detto. E lo ha dimostrato anche questa volta.
E poi, riflettendoci bene, chissà cosa avrebbe detto Almirante di un consigliere che entra in un partito e, dieci mesi dopo, ne esce per accomodarsi su una poltrona».