L’ARMATA BRANCALEONE DEL BARDI TER
Tacco&Spillo
Alla fine la montagna ha partorito il topolino ed il centrodestra messo alle strette e paonazzo di paura s’è arrotolato in azioni di varia sopravvivenza manco fosse l’armata Brancaleone a darsela a gambe pur d’evitare la “pugna” elettorale che i poveri lucani e con loro il redivivo centrosinistra aspettano d’ottenere, soprattutto contro chi ha promesso magnifiche e progressive sorti ed invece ha ripopolato la corte regionale coi miracolati campani votati al solo fuoco ardente di San Gennaro. Ora va detto subito che il Bardi ter nasce sotto i peggiori auspici della longevità, avendo di fatto aggravato i suoi limiti di credibilità e capacità con la peggiore delle fisiognomiche politiche a disposizione e da cui purtroppo la Basilicata non caverà ancora nulla di buono. Così, tanto per non farci mancare sorprese, c’è il riesumato Galella, new entry col fiocco Rosa per via del veto mosso all’ex assessore ormai cuor di leone zuccherino e ci sono le conferme della disfatta leghista, Merra e Fanelli assieme all’eterno dimissionario Cupparo ed a Latronico, politico della preistoria 1990, tanto per flirtare col cambiamento. Pare rivedere il capolavoro di Monicelli e lo scambio di battute tra il Penitente e Brancaleone: “Addo’ ite? Ahh…così…senza meta!”