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“GOMME LISCE”, ESITO POSITIVO AL RIESAME PER I LUCANI DELLA IN.HR. TELESCA E SALBITANI

Accolte a Palermo le richieste del Prof Cimadomo: annullato il divieto di contrattare con la Pubblica amministrazione per 12 mesi


Riesame positivo, a Palermo, per i due lucani, entrambi assistiti dal Prof. Donatello Cimadomo, coinvolti nell’inchiesta siciliana “Gomme lisce” che, nel febbraio scorso, portò all’arresto del 71enne direttore generale dell’Azienda siciliana trasporti (Ast), Andrea Ugo Enrico Fiduccia, che è interamente partecipata dalla Regione Siciliana: 16 gli indagati, 8 furono, invece, le misure interdittive.

I reati contestati a vario titoli agli indagati vanno dalla corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio alla turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente fino alla falsità ideologica in atto pubblico, frode nel le pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato. Per i due lucani, Ad e referente della In.Hr.

Agenzia per il lavoro Srl di Potenza, il 46enne del capoluogo, Giuseppe Telesca, e il 37enne melfitano, Mario Salbitani, il Gip aveva stabilito il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per 12 mesi. Il Tribunale del Riesame di Palermo, però, ha annullato, per i 2 lucani, la misura interdittiva contenuta nella genetica ordinanza del Giudice per le indagini preliminari.

La In.Hr. è stata la prima Agenzia per il Lavoro con sede legale in Basilicata.

Nell’inchiesta siciliana, gli inquirenti hanno dedicato un capitolo, denominato «frode in pubbliche forniture», alla somministrazione dei lavoratori a tempo determinato da parte dell’Agenzia interinale lucana che si è aggiudicata l’appalto per 6 milioni di euro, in quanto le assunzioni, per la Procura di Palermo, sarebbero state influenzate da logiche di natura politica piuttosto che dalle effettive necessità aziendali.


 

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