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ANTONIO VIVALDI E IL NONNO LUCANO

L’avo del geniale violinista era Camillo Callicchio di Pomarico


Era chiamato il prete rosso, per via della sua fulva capigliatura e anche perché sacerdote lo era, ma a causa della sua cagionevole salute, gli fu dispensato di celebrare messa, era asmatico, ma questo non gli impedì di comporre, viaggiare e tenere concerti.

Quando aveva il violino in mano, nulla poteva fermare la sua musica, la sua maestria, il virtuosismo.  Le sue composizioni più note sono i quattro concerti per violino conosciuti come Le quattro stagioni e ci sono pervenuti anche  329 suoi concerti per strumento solista e archi,  329 suoi concerti per archi  uno strumento solista oltre al violino anche  flauto, flauto dolce, fagotto oboe   e mandolino  archi, Antonio Vivaldi nacque a Venezia il 4 marzo 1678, figlio d’arte: il padre Il padre, Giovanni Battista era nato a Brescia nel 1655 circa figlio di un sarto bresciano, ma dopo la morte del padre si trasferì nel 1666 a Venezia dove iniziò a svolgere l’attività di barbiere. Però aveva talento musicale, divenne  violinista.

Anche la madre non era veneziana di origine, anzi straniera, proveniente dal vicereame spagnolo di Napoli. Come scrive  Gianfranco Formichetti, in  Venezia e il prete col violino. Vita di Antonio Vivaldi, edito dalla Bompiani nel 2006, Camilla Calicchio (1653-1728), era figlia di Camillo Calicchio, un sarto lucano di Pomarico in provincia di Matera

 

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