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UN MEDICO DI BASE ANCHE PER I CITTADINI SENZA FISSA DIMORA

In arrivo la proposta di legge su scala nazionale. Già in vigore in Puglia ed Emilia-Romagna

DI ANDREA CARCURO


Sono circa 60mila i senza fissa dimora censiti in Italia che, secondo l’attuale legge che istituisce il sistema sanitario nazionale, non potrebbero usufruire del medico di base.

Una proposta di legge presentata nella scorsa settimana dal progetto “Avvocato di strada”, nell’ambito di una delle Agorà Democratiche del PD, punta ad eliminare l’odierno requisito minimo della residenza per l’accesso al servizio sanitario territoriale. Questa iniziativa legislativa consentirebbe agli innumerevoli senza fissa dimora presenti lungo tutta la penisola di avere accesso a cure e prevenzione senza rivolgersi ripetutamente al Pronto soccorso.

Il prerequisito della residenza risale alla legge istitutiva del servizio sanitario nazionale del 1978. All’epoca non era considerato una prerogativa esclusiva, oggi invece limita l’accesso al medico di base ad una grande parte della popolazione, anche a chi risiede temporaneamente da un conoscente o in un immobile occupato.

La proposta di legge pronta ad essere presentata al Parlamento è già effettiva a livello regionale, solo dallo scorso dicembre, in Emilia-Romagna e Puglia.

Come fa notare l’organizzazione romagnola “Avvocato di strada” – nata nel 2000 a Bologna con l’obiettivo fondamentale di tutelare i diritti delle persone senza dimora – c’è un altro aspetto che rende l’assegnazione del medico di base un beneficio anche per le casse pubbliche. Un anno di medico di base costa al pubblico circa 80 euro a persona, mentre un singolo accesso al pronto soccorso, a cui le persone prive di medico di base si rivolgono, va dai 150 ai 400 euro.

Stessa situazione per un’ipotetica degenza in ospedale: quanti hanno un medico di base, una volta superata la fase più complicata, possono terminare la convalescenza a casa. Un’opzione ovviamente non possibile per i senza fissa dimora, che restano in ospedale fino alla fine della convalescenza.

Ciò rappresenta un rischio anche in tempo di pandemia, dove la disponibilità di un posto letto può rivelarsi preziosa. In Basilicata l’unica sede di Avvocato di strada si trova a Matera ed è attiva dal febbraio 2015, grazie all’ospitalità della Parrocchia di San Rocco. Inoltre, navigando sui diversi siti istituzionali, sia regionali che comunali, è difficile venire a conoscenza del numero dei senza fissa dimora presenti in Basilicata e al tempo stesso delle politiche atte a tutelare un fondamentale diritto costituzionale.

Diritto che si fonda sull’art.25 della dichiarazione universale dei diritti umani: «Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari ».


 

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