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Crisi, cambia di nuovo il film: Bardi revoca l’offerta di 2 assessori a FdI


Baldassarre dal “pronto al sacrificio” a intoccabile del presidente. Ancora poche ore per capire il destino della Giunta… se ci sarà


POTENZA.  A 48 ore dal Consiglio regionale che potrebbe portare ad elezioni anticipate, prima della fine naturale del mandato, il centrodestra ancora tratta. La crisi che ha investito la maggioranza che appoggiava il governatore lucano, Vito Bardi, priva dell’alleato Fratelli d’Italia non ha ancora trovato la quadra sul Bardi Ter.

Gli accordi che appaiono chiusi un giorno vengono disattesi e stravolti l’indomani. E così ancora non è chiaro se Fratelli d’Italia rientrerà in maggioranza, se farà parte della nuova Giunta e quanti esponenti avrà.

BRACCIO DI FERRO TRA MELONI E BARDI

Nonostante sia indispensabile per il governatore Bardi l’appoggio dei meloniani il quadro sulla nuova Giunta è tut’altro che chiuso. La trattativa portata avanti per ricompattare la maggioranza di centrodestra che nel 2019 ha portato alla vittoria Vito Bardi appare tutto il contrario di tutto.

Dopo lo strappo con i meloniani provocato dalla mancata riconferma dell’assessore Gianni Rosa, nonostante l’appoggio incondizionato del suo partito, e la loro entrata nell’opposizione a cui si è aggiunto l’ex forzista Rocco Leone la scelta di accettare le loro richieste (anche se eccessive) appariva l’unica ipotesi plausibile.

Di fatto, dopo l’apertura di Bardi a un rimaneggiamento delle nomine (nonostante la Giunta sia stata varata neanche 15 giorni fa) accettando di consegnare 2 assessori a FdI le cose sono nuovamente mutate.

La leader di FdI in persona, Giorgia Meloni, non solo avrebbe chiesto i due assessorati indicando nuovamente Gianni Rosa (il nome della disputa quando Bardi imponeva un totale rinnovamento) ma anche la testa del neo assessore Vincenzo Baldassarre reo di aver abbandonato il partito un attimo prima dell’entrata in Giunta.

Richieste che Bardi non ha accettato. In un primo momento la consegna di due assessorati ai meloniani e il sacrifico di Baldassarre apparivano scontati, oggi però dopo tre giorni di dure trattative le carte si sono nuovamente rimescolate.

Bardi stanco dei diktat della Meloni avrebbe contrattaccato: un solo assessore meloniano che non può essere Gianni Rosa e nessun sacrificio di Baldassarre. Il neo assessore all’agricoltura in un colpo solo passa da sacrificato a intoccabile.

LA GUERRA INTERNA DI FDI

A complicare le trattative già al Bardi bis è stata senza ombra di dubbio la guerra interna a Fratelli d’Italia. Il mancato sostegno, nonostante i vertici romani siano stati chiari nell’indicazione, di alcuni esponenti locali alla riconferma di Gianni Rosa in Giunta ha creato in Bardi una sorta di dubbio. Nasce da una guerra interna al partito la scelta di Bardi di non nominare nessun meloniano in Giunta.

Le fazioni che fino all’ultimo si sono fatte la guerra non hanno portato a casa nessun risultato, come dimostrato anche al Comune di Potenza.

Oggi la partita al rialzo di Giorgia Meloni con Vito Bardi però rischia nuovamente di essere persa. La scelta di puntare nuovamente sull’intoccabile Rosa rischia di mandare tutto all’aria. Bardi non avrebbe gradito le esternazioni dell’ex assessore una volta estromesso dalla Giunta bis. Commenti duri su cui Bardi proprio non riesce a passarci sopra.

La proposta di un nuovo nome ha però messo in crisi FdI che, vorrebbe certamente salvare il suo uomo più fidato, ma che in realtà non avrebbe una così ampia scelta tra i vertici da proporre a Bardi.

E così Rosa più che una scelta appare come una necessità: uomo di partito, fidato ma soprattutto capace. Ma per Bardi il no sembra essere categorico. Riuscirà Meloni a trovare un sostituto ?

UNA NUOVA “CASA” PER BALDASSARRE

Il presidente della Regione Bardi avrebbe deciso di non sacrificare in Giunta Baldassarre, mostratosi uno dei suoi più fidati sostenitori. Dopo aver ricevuto numerose critiche per aver in passato “scaricato” persone a lui vicinissime pur di salvare la sua reputazione politica, oggi Bardi vuole smentire quelle voci.

L’unico modo per farlo e non buttare il sacrificio di Baldassarre nell’aver abbandonato un partito che lo aveva accolto da pochissimo per dichiararsi “uomo del presidente” e poi essere scaricato alla prima difficoltà. Per rendere però il neo assessore all’Agricoltura intoccabile a Bardi serve il supporto di Forza Italia.

Sul tavolo romano, solo se Baldassarre diventasse ufficialmente un azzurro (invece di restare un “battitore libero”) avrebbe una chance per non ritornare tra i banchi del Consiglio. Con il passaggio in FI, gli assessori azzurri resterebbero due: Baldassarre e Bellettieri.

Ad essere sacrificato sarebbe Acito a cui però il partito starebbe già garantendo la possibilità di una nomina verticistica all’interno di FI. La questione però resta ancora tutta aperta. Le lancette scorrono e la sceltas di Bardi deve arrivare entro domani altrimenti lunedì l’esito sulla mozione di sfiducia non sarà poi così scontato


 

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