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CRISI, QUANDO MARCELLO PITTELLA FU PROFETICO

«Non c’è responsabilità nel tenere in vita un Governo che non sa governare»

DI MASSIMO DELLAPENNA


Era il 15 febbraio 2019, in quel freddo giorno d’inverno fu definitivamente deciso che Bardi sarebbe stato il candidato Presidente del centrodestra alla Regione Basilicata. Una decisione che era rimasta sospesa dopo che lo stesso Berlusconi – suo sponsor – si era reso conto che non c’era grande entusiasmo sul territorio intorno alla sua figura. In quel giorno caddero le speranze di Pepe di essere candidato governatore e militanti e dirigenti del centrodestra lucano presero atto che avrebbero legato le proprie speranze di vittoria ad un semi sconosciuto.

Il resto è noto, Bardi fu portato in trionfo dal successo della Lega e dei partiti del centrodestra, nacque il Governo Regionale che rispettò alla lettera il Manuale Cencelli per poi arrivare, dopo tre anni alla crisi infinita di questi mesi.

NÉ ZAIA NÉ DE LUCA

Entrato in sordina, rispettoso dei ruoli dei partiti da qualche mese a questa parte il Generale sembra essersi convinto di essere un Governatore come Zaia o De Luca che, forti di un consenso e di un carisma personale, possono permettersi anche il lusso di sfidare i partiti che li sostengono.

Deve essere proprio il paragone con gli illustri governatori di Veneto e Campania ad aver fatto commettere a Bardi un errore grossolano come quello di escludere FdI dalla compagine di Governo. Le reazioni di FdI, la mozione di sfiducia di prossima discussione e la mediazione locale e romana della Lega hanno avuto il compito di portare il Generale alla realtà.

IL VERTICE DI OGGI

Nel vertice che si terrà oggi a Roma alla presenza dei vertici nazionali e dei segretari regionali si deciderà se il centrodestra continuerà a sostenere Bardi. Le posizioni sono chiare, FdI chiede di tornare in Giunta con due assessori subito votando in mancanza la mozione di sfiducia calendarizzata la settimana prossima. Verosimilmente anche Lega e Forza Italia non avranno alcun interesse a sostenere il Governatore a costo di sacrificare l’unità del centrodestra che da più di vent’anni governa varie regioni in Italia.

LA RESA NECESSARIA

In ogni caso Bardi oggi dovrà firmare la resa, potendo scegliere se arrendersi a FdI e concedere i due assessori o arrendersi alla realtà e dimettersi prima di essere sfiduciato. Al di là della sfiducia tecnica che sarà votata la settimana prossima, è proprio la fiducia politica che la maggioranza non ha più nei confronti di Bardi.

I PROBLEMI DELLA BASILICATA

Sullo sfondo restano i problemi della Basilicata, il comparto agricolo lancia il suo grido di dolore sia nella fascia jonica con la manifestazione della Cia, sia a Potenza con l’imponente manifestazione di Coldiretti e chiede soluzioni concrete ai problemi del comparto. Alla manifestazione, oltre a tanti sindaci, erano presenti consiglieri regionali, parlamentari e i due Presidenti delle Province, grande assente il Governo Regionale.

Bardi fuori regione si è collegato soltanto telefonicamente mentre l’assessore Baldassarre, pur non presente in piazza, ha presenziato alla riunione nella sala Inguscio.

LE PAROLE DI PITTELLA

Proprio questo non sapere cosa fare rende profetiche le parole di Marcello Pittella secondo il quale non c’è responsabilità nel tenere in vita un Governo che non sa governare. Considerazione questa condivisa anche da tanti esponenti di maggioranza che oggi iniziano a chiedersi cosa sarebbe accaduto se quel 15 febbraio di tre anni fa fosse stata presa un’altra decisione. Ai posteri o alle urne l’ardua sentenza.


 

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