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RINCARI, IL SUD SI RIUNISCE A SCANZANO

La protesta, il Mezzogiorno risponde alla chiamata Cia, gli agricoltori: «Noi ostaggio della speculazione»


Dopo il primo segn a le posit i v o ar r i vato da l G o – v e rno alle sollecitazio ni e alla m obilitazio ne de lla C ia – Agrico ltor i con le m isu re a soste g n o d e lle az i ende a g ri c ole me ss e in gi n o cchi o d a l ca ro – en e rgia e d a l bo om delle mat erie prime, gli agricoltori del Sud ha nno man ifestato a Sc a nza no Jon ic o pe r c hiedere che si cont inui s u ques t a str ad a con al t ri prov vedim e nti. In c i rca 5 mi la, a llevator i, pro – d u t tor i di b eni aliment a r i di q ua l i tà (igp, doc) , donne, gi o – va ni e p en sion at i ag ricoli pro – v enien t i oltre che da t u tte le a re e della Basilicata, da Ca la – bria, Sici lia, Campania, Moli se e Pugl ia , anche a b ordo di trat – tori, h a nno sf ilato pe r l e s trade principali della città ionica “citt à de l la p ace ” c h e os pite rà in una str uttura ricettiva don n e e bambini vittime di guerra.

Tante le ban diere d e l la pace e d el – la U c ra i na a tes timon i ar e l’a t – tenzione d el modo a gricol o per la g ue rra in Ucrai na che ha pe – santi r i pe rcus sion i sull’ econ o – mia agric o la i t ali a n a, sull’ap – p rov v i g i onament o di mat e r i e prime f ondamentali per l e pro – d u z ioni e g li a l l evamen t i , d al gas a l mais.

Le i mprese del s e tt o re non ce la fa n n o più costrette a lavorare in perdita, c on prezzi c h e n o n riescono più a coprire i costi de l le a t tività , t ra il 1 2 0 % d e lle bo l l ette energe t i – c h e, il c ar b u r ante c h e ha r a ggiunto quo te insostenibi li e i rincari sui fertilizzanti del 170 %. Senza d iment i c a re le c r i tici t à che il compart o s ta va già af fro ntando da t em p o , come l ’e m e r g enza f auna s e lvatica che ne c e ssità d i un a rifo rma radicale della Legge 157 del 19 92. Una normativa tr oppo d at a ta p e r riu scire a d affr o n t are un p roble ma o r ma i f u or i co n t r o l l o co n + 1 1 1 % d i cingh i a l i i n ci rcolaz ione, olt re 200 mili o n i di da n n i a l l ’ agr ic oltura e 469 inc i dent i , a nche mortali neg li ultimi quattro anni.

Di qui la pr oposta l ancia t a da Sc a nza n o di i nd i v i d uare ne i Governatori delle si ngole re gion i la figura del c o m miss ar io a d a cta pe r a t tuare a z i oni fin al i zzat e al controllo dei cingh i a li e la cr eaz i one di un appos i to fondo di ris toro .

In sie me agli a gr icolt o r i alla t e sta d e l cor t eo , a ttorno a i d i r i – genti meridional i de l l a C i a e al presidente nazionale Dino Scanav i n o, ha nno sf ilato u na cinqu a ntina d i s indaci in fasce tricolori, rap presentan – ti di Anci e Upi, esponen ti isti – t u ziona l i e p o l i tici che h anno e spres so cond ivisione alla pro – test a e alle prop ost e del l a Con – feder a zi one. Il Presi dente Scanavi no ha so t – t o l i nea t o che «le mi sure d el Consiglio dei Mi nis t ri sono un primo p asso in direzione dell’accoglimento di ri chieste pi ù n u me rose.

Do p o ave r i nca ssato il ris u l t a t o d i una mobil i t a zio n e popolar e che dur a d a s ettiman e , avviata a Rossiglione i n Liguria a f ebb ra i o , l a C i a – h a a g g iunto – c o n tinuerà a d incalzare Gover n o , Parlamento e le Regio ni per difendere l’agrico ltura e l ’economia locale d e l Sud e d el re sto d el Pa e se .

I l comparto agricolo chiede a gran voce di esser e messo in cond izione d i cont i n u are a s v o l g ere i l suo r uolo fondamentale nel sistema di produzion e ali mentar e »


L’inserimento delle aziende agricole nel novero delle energivore e la moratoria sui mutui per garantire liquidità alle imprese – è stato sottolineato – è un elemento significativo ma occorre, ora, andare avanti per difendere il reddito degli agricoltori e tutelare il potenziale agricolo del Meridione, dove ci sono i valori più elevati di superficie agricola utilizzata (oltre 1,3 milioni di ettari a regione) e si concentrano oltre 700mila aziende (in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania il 46,9% del totale nazionale), strategiche per le produzioni di olio e vino, ortofrutta, oltre che per il settore latttiero-casearie e quello florovivaistico.

«L’Italia dovrebbe puntare a un incremento delle semine ma è necessario adottare un prov-vedimento in deroga rispetto ai parametri della Pac sui terreni a riposo per avere una produzione nazionale più sostenuta di mais e soia –ha affermato il presidente Scanavino-, questa misura deve essere accompagnata da sostegni economici adeguati del Governo ad assicurare la rendita degli agricoltori.

Se durante la semina di queste settimane i prezzi sono, infatti, ai massimi, si rischia un forte ribasso a settembre, nel momento della raccolta». È già successo con il grano, d’altronde, che è arrivato a prezzi stellari in questi ultimi mesi. Quando fu venduto dagli agricoltori era sui 22-23 euro al quintale, ora è che ha superato i 40 per effetto della speculazione è tutto nelle disponibilità dei commercianti.

«Occorre, inoltre, mobilitare maggiori fondi nel bilancio Ue per un Piano straordinario secondo la logica adottata per la gestione della pandemia e promuovere in sede comunitaria un percorso di condivisione verso la rimodulazione degli obiettivi del Green Deal, oltre a favorire -conclude Scanavino- una riflessione concreta verso la definizione di una politica energetica comune».

Per i presidenti di Cia Potenza e Matera, Giannino Lorusso e Giuseppe Stasi, la manifestazione è stata soprattutto un’”operazione di difesa della dignità”” degli imprenditori e lavoratori agricoli che non sono disposti ad essere ostaggio della speculazione sui continui aumenti dei prezzi di produzione che si ripercuote direttamente sul consumatore (oltre 5 euro al kg per il pane).

Adesso garantire un’equa distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera agroalimentare, rispettando le norme sulle pratiche sleali. Incentivare i consumi di prodotti agroalimentari attraverso interventi di natura fiscale e/o sotto forma di indennizzi a partire dalle fasce più deboli e a rischio della popolazione.

Donato Distefano, direttore Cia Potenza-Matera, non nasconde la soddisfazione per la grande partecipazione alla manifestazione. «Abbiamo rimesso al centro il destino del territorio come bene di comunità.

Continueremo ad incalzare politica ed istituzioni fino a quando – dice Distefano – non ci sarà un’inversione di tendenza, perché l’agricoltura torni una priorità della politica nazionale e regionale».

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