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FDI, VENGHINO SIORI VENGHINO

Continuano le porte girevoli in casa Meloni: la new entry, l’ex assessore infuriato Leone


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POTENZA. Giorgia Meloni lancia ufficialmente il guanto di sfida al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. La leader di Fratelli d’Italia si vendica dallo sgarro ricevuto dal governatore lucano, dopo l’estromissioni dei meloniani dal nuovo esecutivo, accogliendo l’ex assessore alla Sanità Rocco Leone.

UN PASSAGGIO REPENTINO DA FI A FDI

L’annuncio del passaggio di Leone arriva via social con una foto che lo ritrae insieme alla leader del partito Giorgia Meloni. «Inizia una nuova avventura politica», ha scritto Leone che, subito dopo l’esclusione dalla nuova Giunta, aveva annunciato l’addio a Forza Italia.

Nello scorso Consiglio – dove Leone è tornato a sedere dopo il rimpasto di Giunta – l’ex assessore aveva accusato il presidente Bardi di «tradimento umano» e di essere stato trattato come un «pupo senz’anima ». Leone ai microfoni di Cronache Tv, alla domanda del giornalista, sul suo futuro politico aveva fatto intendere di aver intrapreso un dialogo con i meloniani.

Non solo. Il capogruppo di FdI, Tommaso Coviello, aveva da prima in Consiglio spostato Leone di posto tra i banchi dei meloniani (nonostante fosse stato inserito tra i banchi dell’opposizione capitando tra l’altro vicino Marcello Pittella) e poi ha subito chiesto con una pregiudiziale di far immediatamente riprendere il posto al collega in Aula. L’amore “fraterno” era quindi già nell’aria. Certo,

Leone non ha fatto in tempo a dire di sentirsi deluso per essere stato «scaricato da FI» rivendicando la sua lunga militanza tra gli azzurri che già era in trattative con un altro partito. L’inchiostro per formalizzare la sua adesione al Gruppo misto non ha avuto il tempo di asciugarsi che Leone ha subito firmato il suo passaggio tra i meloniani.

Una necessità probabilmente dettata dall’esigenza di finire questo mandato elettorale in un partito ben strutturato piuttosto che in solitaria.

QUANDO “FRATELLI” SI DIVENTA E NON SI NASCE

La necessità di Fratelli d’Italia nel dimostrarsi una partito inclusivo è sempre stata la linea predominante negli ultimi anni. La necessità era dettata dal fatto che è sempre stato visto in Basilicata come il partito “mono” diretto da un unico e indiscusso leader: Gianni Rosa. Per anni l’ex assessore regionale all’Ambiente è stato l’unico rappresentante a livello regionale. Un politico a cui va dato certamente il merito di aver portato il partito al livello in cui è oggi.

È grazie alla sua perseveranza se oggi FdI non solo esiste ma può permettere ad altri di raccogliere frutti non piantati da loro. Ne sono passate di “new entry” (molte anche con facili abbandoni) da quando il partito era indicato solo nel suo massimo esponente lucano Gianni Rosa.

Certo, il gruppo di FdI oggi in Regione non spicca per “purezza”. All’interno ci sono tutti rappresentanti eletti in altre liste: da Leone proveniente da FI, al capogruppo Coviello arrivato dalla Lega fino a Quarto eletto dalla lista del presidente Bardi.

Oggi FdI è presente in Regione grazie agli innesti che si sono verificati e non certo grazie alla volontà degli elettori. Volontà popolare aveva eletto unicamente Giovanni Vizziello che ha deciso, per le note vicende che conosciamo, di lasciare FdI per approdare nella Lega.

Il pressing di FdI verso Leone per molti è giustificato. Dopo aver perso dalla sera alla mattina Baldassarre, entrato in Giunta dopo aver abbandonato il partito, era necessario mostrare ancora la loro forza. Anche se, visti i precedenti, è necessario che FdI prima di cantare vittoria aspetti almeno che Leone festeggi il suo primo compleanno nel partito.

IL NEMICO DEL TUO NEMICO È TUO AMICO

La Meloni, nota per la sua mancanza di diplomazia, non poteva certo subire l’affronto di Bardi senza reagire. E così quale miglior vendetta se non tirare dalla sua parte il nemico giurato di Bardi? La leader di FdI certamente vuole inviare un messaggio forte e chiaro al governatore lucano.

Reo secondo FdI di non aver rispettato non solo le indicazioni romane di inserire in Giunta Gianni Rosa ma di non aver rispettato il patto stipulato a Roma, direttamente tra Meloni e Bardi, di nominare due meloniani nel rimpasto di Giunta.

La leader nazionale di FdI ha quindi colto la palla al balzo dopo le dure accuse mosse da Leone al governatore lucano.

Con il tempo bisognerà solo comprendere se questo allargamento della pattuglia in Consiglio, considerando anche il carattere dell’ex assessore alla Sanità, non sia stata azzardata. Il loro passaggio all’opposizione a detta di molti non sarebbe ancora stato formalizzato, e se così non fosse probabilmente il “flirt” con Leone potrebbe durare meno di una avventura estiva.

Rivedere l’ex assessore alla Sanità tendere la mano a Bardi dopo le cose dette nell’ultimo Consiglio non certo rappresenterebbe la “coerenza politica” tanto sbandierata dai meloniani


 

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