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CITTÀ DELLA PACE, DE FILIPPO C’È

L’indignazione del deputato Pd: «Un dolore al cuore l’abbandono del progetto»


L’INTERVISTA SCANZANO JONICO, L’EX GOVERNATORE LUCANO SULL’INERZIA DELLA REGIONE S’ATTIVA COL GOVERNO CENTRALE


POTENZA. «Una storia esemplare e di grande suggestione, oggi più attuale di sempre, come “La città della Pace” a Scanzano viene abbandonata, tralasciata, scartata». Lo afferma il deputato lucano del Partito democratico lucano Vito De Filippo che ha presentato una interrogazione urgente al Governo per chiedere interventi urgenti per chiudere positivamente tale progetto.

Ed evitare, non solo, un danno per l’intera collettività ma che le consistenti risorse economiche già investite siano sprecate. Un impegno quello di De Filippo per “La Città della Pace” che nasce quando era presidente della Regione Basilicata. Dal 2011 la Fondazione, creata dalla Regione Basilicata di concerto con i comuni di Scanzano Jonicoe Sant’Arcangelo, opera al fianco degli ultimi, bisognosi d’accoglienza, dei perseguitati per motivi religiosi, etnici o di appartenenza a determinate classi sociali.

Nel corso degli anni la Fondazione ha ospitato e accolto rifugiati, principalmente famiglie con bambini e minori non accompagnati, provenienti dall’Africa Nord occidentale, dal Corno d’Africa, Asia centrale e dal Medio Oriente attivando un percorso fatto di accoglienza ma soprattutto finalizzato alla tutela dei loro diritti e all’integrazione nella società italiana.

Un impegno che proprio ora come sollecita De Filippo andrebbe profuso, con una guerra che ci fa da sfondo è inevitabile non riaccendere i fari su quella incompiuta che è “La Città della Pace” a Scanzano. Cronache Lucane ha deciso perciò, di riaccendere i fari sulla questione e approfondire il tema con uno dei padri fondatori. Deputato De Filippo, come nasce l’idea di avere in Basilicata “La Città della Pace”? «“La Città della Pace” nasce dopo una battaglia epocale del popolo lucano sul famoso sito delle scorie radioattive.

Subito dopo quella vicenda e soccorsi da una donna straordinaria come Betty Williams, premio Nobel della Pace, che giunge a Scanzano si decide di fare di quel luogo, cosi come anche a Sant’Arcangelo, i luoghi simbolo della “pace nel mondo”. In Agro di Scanzano Jonico è previsto da anni il completamento di un complesso destinato all’accoglienza temporanea di migranti e richiedenti asilo per un numero di 150 posti letto, per il quale sono già stati stanziati 2 milioni di euro, e che testimonia dell’importanza da sempre attribuita da questo territorio alle politiche di accoglienza».

Un progetto che visto su carta può sembrare ambizioso. In realtà secondo lei come può essere sviluppato concretamente per il bene della Basilicata. «Tale progetto, atteso da tempo, potrebbe rappresentare un punto di svolta in un’area in cui la presenza di lavoratori migranti regolari è da sempre consistente e diffusa durante tutto l’anno a causa dell’intensiva coltivazione di prodotti ortofrutticoli.

Il completamento di questo progetto infatti potrebbe costituire da un lato una soluzione ottimale dal punto di vista edilizio, con adeguati e dignitosi standard di accoglienza per gli ospiti; e dall’altro potrebbe consentire lo sviluppo di attività culturali e di ricerca e formazione, potendo pertanto diventare una struttura aperta al territorio, capace di favorire indirettamente anche una maggior legalità nei rapporti lavorativi e quindi di contrastare fenomeni deprecabili quali quello del caporalato ». Tuttavia è notizia recente che qualcosa viene bloccato dalla Regione Basilicata….

«Si, ho appreso da notizie a mezzo stampa che la Regione Basilicata ha ritardato l’adozione della delibera finale del provvedimento, impedendone di fatto la positiva conclusione, con il rischio di determinare un grave danno all’intera collettività anche alla luce delle consistenti risorse già investite nel progetto.

Per questo mi sono mosso nel presentare una interrogazione per comprendere quali iniziative, per quanto di competenza, intendano adottare al fine di favorire quanto prima il completamento del progetto, anche valutando la possibile convocazione di un tavolo di confronto con la Regione Basilicata per trovare tempestivamente una soluzione condivisa».

Deputato De Filippo, come la fa sentire nell’apprendere che un progetto che l’ha vista enormemente impegnato in prima fila rischia di arenare. «Vedere quel plesso che non è mai stato completato in abbandono è un dolore al cuore. Vediamo tante cose negative in questo tempo della vita regionale, registriamo dibattiti a volte incomprensibili ma l’abbandono di questo progetto voluto da una donna straordinaria come Betty Williams è veramente un’offesa ad una delle pagine più belle della storia regionale recente. Su quel sito io ho portato il Dalai Lama. Non vorrei fare retorica ma personalità di quel rango che sono arrivate a Scanzano e Sant’Arcangelo hanno fatto la storia della Basilicata.

L’organismo mondiale che raccoglieva tutti i premi Nobel ha più volte apprezzato di questo progetto di Betty Williams. Per questo non si comprende la reale insensibilità verso un progetto che è già finanziato ed ha atti già predisposti, come ci risulta, che devono solo essere attuati». La situazione politica in Basilicata non sembra essere delle migliori. Il dibattito sembra aver raggiunto situazioni esasperate…

«Non mi meraviglia più nulla. Il livello della discussione, anche per chi ha una lunga esperienza politica, degradata al livello che abbiamo potuto ascoltare in questi giorni all’interno del Consiglio regionale devo dire che anche per me è una meraviglia. Io non ho mai ascoltato cose di quel tipo. Eppure ci sono stati scontri nelle precedenti stagioni politiche anche duri, ma scadere a questi livelli francamente è sorprendente anche per me».

Deputato De Filippo, ha deciso di rivolgersi direttamente al Governo nazionale. Serve ancora parlare di pace? «So che anche altri rappresentanti lucani si sono mossi in questo senso. So di un intervento del senatore del Movimento Cinque Stelle Lomuti. Sono contento che in più persone stiamo cercando di porre l’attenzione del governo nazionale come meriterebbe un progetto di questa portata.

Parlare di pace, di accoglienza e di profughi in questo momento è di devastante e struggente attualità. Probabilmente qualche anno fà poteva sembrare una discussione tra uomini dotti e di cultura o di mondi associativi e della Chiesa, ma oggi il mondo si è reso conto nel breve volgersi di qualche settimana che la pace non è un fatto scontato e conquistato per sempre ma è un lavoro quotidiano delle democrazie.

E il luogo della Città della Pace nasce come luogo di formazione». In tutti questi anni la Città della pace ha rappresentato e rappresenta un punto di riferimento per la creazione di un contesto culturale e sociale favorevole all’accoglienza e alla generazione di nuove opportunità di lavoro sia per i rifugiati, attraverso tirocini lavorativi presso aziende locali, sia per i cittadini lucani attraverso la gestione dei progetti di accoglienza, la creazione di imprese sociali grazie anche alla solida rete di partner non solo sul territorio lucano, ma in tutto il mondo.

È impossibile non accogliere l’invito del Deputato De Filippo per permettere anche di omaggiare il ricordo dell’attivista pacifista Betty Williams che sarà per sempre ricordata in Basilicata per aver ideato un luogo sinbolo di amore.

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