RITORNO AL VOTO: NON È PIÙ IPOTESI PEREGRINA

IL DIARIO DELLA CRISI Sul tavolo il m odello Draghi in salsa lucana, ma anche il voto a nticipato

DI MASSIMO DELLAPENNA

Situazione delicatissima in maggioranza nel Consiglio Regionale di Basilicata. Teoricamente la maggioranza non avrebbe i numeri per governare. Con il passaggio di FdI all’opposizione e la rottura di Leone con Forza Italia, infatti, i numeri a sostegno del Governo Bardi si riducono a dieci consiglieri regionali contro gli 11 consiglieri di opposizione (due Italia viva, due partito Democratico, tre cinque stelle, Trerotola, due Fratelli d’Italia e Leone). Sostanzialmente la maggioranza non esiste più in Consiglio Regionale.

COME GOVERNERÀ IL BARDI BIS?

Per governare Bardi deve necessariamente allargare al centrosinistra. Incassata l’indisponibilità dei Cinque Stelle e del Pd che hanno a mezzo stampa rotto ad ogni ipotesi di allargamento, resta la possibilità di sondare le intenzioni di Italia Viva e di Trerotola che restano gli indiziati speciali per il sostegno al Governo Regionale.

Certo, nel momento in cui il loro sostegno dovesse essere indispensabile, è immaginabile che tale sostegno non possa essere né gratuito né a basso prezzo. Resterebbe da consegnargli la Presidenza del Consiglio e la Presidenza di qualche Commissione con il rischio di provocare ulteriori mal di pancia nella maggioranza uscita dalle elezioni. Intanto Fratelli d’Italia fa capire che la sua posizione non sarà né di sostegno esterno né morbida ma di vera e propria opposizione sia in Regione Basilicata che al Comune di Potenza dove già Guarente sta cercando alleati nel centro-sinistra.

Sia Fratelli d’Italia che Leone, infatti, parlano apertamente di tradimento e di voltafaccia inspiegabile, posizione questa che mal si concilierebbe con una posizione “morbida nelle istituzioni”.

SOLO IL MODELLO DRAGHI SALVEREBBE REGIONE E CAPOLUOGO

Bardi e Guarente si possono salvare con uno schema Draghi in sedicesima ma con numeri molto più risicati e con una situazione politica differente. Una cosa, infatti, è sostenere con la Lega un Presidente tecnico come nel caso di Draghi, altra è sostenere un sindaco leghista.

La sinistra e Tramutola che hanno fatto un’intera campagna elettorale gridando al pericolo fascio-leghista avranno oggi la impudenza di sostenere un sindaco espressione di quella cultura che loro stesso definiscono di estrema destra? Certo è che, quando si vota l’elezione diretta del Sindaco e del Presidente di Regione, la decisione di voler cambiare maggioranza dovrebbe sempre passare dalle urne.

Sia Bardi che Guarente, infatti, sono stati eletti in evidente alternativa al centrosinistra e con il voto determinante di Fratelli d’Italia, cambiare maggioranza da parte del Presidente di Regione e del Sindaco sarebbero degli autentici tradimenti politici difficilmente motivabili che non sarebbero neanche convenienti in termini numerici.

L’IPOTESI DI VOTO ANTICIPATO

Sia Bardi che Guarente, infatti, resterebbero attaccati al gradimento momentaneo del centrosinistra che non appena avesse la consapevolezza di poter vincere potrebbe staccare la spina e puntare sul voto anticipato.

Un’elezione anticipata oggi, infatti, troverebbe il centrosinistra totalmente disorganizzato e impreparato ma tra un anno potrebbe non essere così e, dopo una cottura a fuoco lento di ciò che resta dei Governi locali, arrivare alle elezioni con la forza di vincerle.

IN REGIONE LA PROVA DEL FUOCO GIÀ DOMANI

Domani in Consiglio Regionale già avremo un’idea del clima che si respirera’ nelle prossime settimane ma è soprattutto con la Legge di Bilancio che si potrà capire chi sostituirà in Aula i voti di FdI e di Leone in attesa dell’elezione del Presidente del Consiglio che ci farà capire il prezzo di eventuali accordi.

Un mercato delle vacche che pochi punti di contatto ha con l’etica e l’estetica della politica tanto sbandierata da Bardi ma non è un segreto per nessuno che le dimissioni è più facile chiederle che darle.