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STOP A SPECULAZIONI SU CARBURANTI: INTERVENGA ANTITRUST

“Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi.
La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi”

✅ Cingolani:
“Aumenti sui carburanti immotivati, colossale truffa”‼️

“Fissare un tetto europeo per il prezzo del gas e dell’energia elettrica”‼️
#12marzo2022

“Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi.
La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi”

“una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”‼️

Così il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani a
Sky TG24

❇️ Sul gas
“è necessario stabilire prezzo massimo oltre il quale gli operatori europei non possono andare, è fondamentale. Chiunque esporta gas non può fare i conti senza l’Europa: serve un tetto massimo per il prezzo del gas, un costo appetibile da non affossare il mercato; si può discutere intorno ad una cifra di 80 euro megawatt/ora che è già il doppio di quanto pagavamo un anno fa”
ha detto Cingolani sottolineando che se lo fa uno stato da solo è un mercato troppo piccolo; se lo fa la Ue no

? “E se fisso il prezzo del gas, fisso anche il prezzo per l’energia elettrica”‼️

❇️ L’Italia ?? ha detto il ministro, non può cambiare ora il proprio paesaggio energetico, si impiegherebbe troppo tempo: possiamo però sfruttare al massimo i giacimenti di gas gia esistenti.

✅ “Ciò significa 2,5 milairdi di metri cubi di gas in più che possiamo offrire a prezzo controllato alle pmi energivore”‼️

❇️ Sul nucleare, invece, afferma:
c’è stato un referendum e ora non avrebbe senso costruire centrali nucleari in Italia.

❇️Il ministro sottolinea che però “quello che dobbiamo fare è prendere l’occasione delle nuove tecnologie investendo ora in ricerca e sviluppo in modo almeno da preparare il futuro”

#perfortunanonmioccupodipolitica
ma una cosa è certa adesso in Austria ?? prendono cattivo esempio dall’Italia, la foto è di un distributore di VILLAC trasmessa in real time dal Ns inviato Pao Le
#perfortunanonmioccupodipolitica
ma una cosa è certa i TRUFFATORI DEVONO ESSERE FERMATI e PUNITI IMMEDIATAMENTE‼️
#12marzo2022
#sapevatelo2022

SAVERIO DE BONIS :

STOP A SPECULAZIONI SU CARBURANTI: INTERVENGA ANTITRUST

La forte e coraggiosa denuncia del ministro Cingolani contro la #speculazione in atto sul prezzo dei carburanti ha fatto chiarezza sugli aumenti in corso, ma ora il governo deve essere conseguente: serve un decreto che fermi immediatamente questa colossale operazione che rischia di mettere in ginocchio l’autotrasporto e, a cascata, interi comparti produttivi.
Occorre passare all’azione chiedendo un tetto massimo europeo al prezzo di #gas ed #elettricità, investendo in nuove fonti #rinnovabili e aggiungendo misure concrete nazionali. E’ necessario #diversificare le fonti di produzione energetica, per essere più autonomi. Ad esempio “prendendo gas da altre regioni”, come suggerisce il ministro, nel breve, garantendo “2,5 miliardi di metri cubi di gas in più” da offrire a prezzo controllato alle piccole e medie imprese energivore cioè quelle con più alto bisogno di gas. Per loro occorre ipotizzare l’aumento del credito di imposta, fino al 50%, e prevedere aiuti alle aziende più penalizzate dalle sanzioni alla Russia attraverso il fondo di garanzia a sostegno del credito, fino al taglio dei costi dei carburanti che colpisce tutti.

Il costo incontrollato di energia e carburanti non è più sostenibile per famiglie e imprese, e non è più tempo di annunci: bisogna tassare gli #extraprofitti delle grandi imprese energetiche (per la Commissione europea si potrebbe arrivare a un gettito di circa 200 miliardi) e tagliare le #accise sui carburanti.

L’ aumento dei costi energetici comporta per l’agricoltura un aggravio di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, che mette a rischio #coltivazioni, #allevamenti, e #industria di trasformazione nazionale ma anche gli #approvvigionamenti alimentari. Gli #agricoltori sono costretti ad affrontare rincari insostenibili dei prezzi per il #gasolio necessario per le attività meccaniche che insieme ai rincari di #concimi, #diserbanti e #mangimi spinge quasi un terzo delle imprese a ridurre la produzione, mentre il prezzo medio del gasolio per la #pesca è praticamente raddoppiato (+90%) rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita.

La notizia dello #sciopero degli #autotrasportatori per via degli aumenti sui carburanti ha mandato completamente nel panico gli italiani che subito sono corsi ai ripari prendendo d’assalto gli scaffali di farina, acqua, mele, latte a lunga conservazione, olio, pasta e beni di prima necessità e a lunga conservazione.

Il mercato ha alzato i prezzi dei carburanti in maniera irragionevole?

Quando le imprese degli idrocarburi, invece di competere tra loro, si accordano al fine di coordinare i propri comportamenti sul mercato, fissando congiuntamente al rialzo i prezzi, violano la normativa sulla concorrenza. Bene, dunque, l’esposto all’Antitrust e alla procura firmato dall’Unione nazionale dei consumatori e Codacons.

GRAZIANO PETRACHI

Chi ci sta guadagnando dal caro benzina?

Per comprenderlo bisogna fare un salto indietro nel tempo
Il 14 febbraio 1984 il governo presieduto da Bettino Craxi varò un decreto per il contenimento dell’inflazione che prese il nome di congelamento della scala mobile.

Decreto poi confermato con un referendum votato nel 1985 grazie anche all’aiuto dei sindacati (CISL, UIL e la componente socialista della CGIL)!!!.

In pratica, al fine di fermare l’inflazione, si rallentava l’adeguamento di stipendi e salari dall’aumento del costo della vita.

Lo scopo era di fermare il meccanismo secondo il quale, l’aumento dei prezzi delle materie e dei beni, si traduceva in aumento dei salari e stipendi che a sua volta si traduceva in un aumento del prezzo di materie, beni e servizi innescando la cosí detta spirale inflazionistica.

Ora senza giudicare se fosse giusto o meno deprezzare sostanzialmente il valore dei salari e stipendi, una cosa è certa.

L’inflazione era talmente dannosa che andava affrontata.

Addirittura, l’inflazione è stata considerata talmente negativa che quando nacque nel 1998 la Banca Centrale Europea, gli fu affidato come compito principale proprio quello di combattere l’inflazione (anche se l’abbattimento dell’ inflazione crea disoccupazione, cfr curva di Philipps).


Fatta questa premessa vediamo come è composto il prezzo della benzina.


Esso è composto dal costo base del petrolio base, dal costo di raffinazione, dal costo di distribuzione oltre ad accise e iva.


In pratica, petrolio, platts (quotazione media prodotti raffinati), margine lordo (costo distribuzione), accise e Iva.

Una prima distorsione la si trova già nel fatto che il petrolio viene acquistato al WTI ma il platts viene calcolato considerando il prezzo petrolio Brent, che è sempre più alto del WTI!!!
E già questo…


Una seconda distorsione è che ci si aspetterebbe che la quotazione del petrolio e la quotazione platts siano collegate.
E invece no!!!

Se il costo del Brent sale non è detto debba salire il Platts, se scende il Brent scordatevi che scenda il Platts.

Però d’altro canto se sale il Platts di sicuro sale il Brent, anche se meno che proporzionalmente.

L’aumento del Platts, crea sul mercato dei raffinati del petrolio, la stessa spirale inflazionistica che creava negli anni 80 l’adeguamento al costo della vita dei salari e stipendi.

Perché quando aumenta, trascina in alto il Brent e i raffinatori per non perdere il margine di guadagno raggiunto a loro volta aumentano il Platts, abbassando la quantità di raffinato che si fa affluire nel mercato. 

In pratica le aziende petrolifere agendo sul mercato del raffinato (restringendo l’offerta) fanno schizzare alle stelle il prezzo dei carburanti.

E qui torniamo sul discorso del Gas.

Eni anche per il petrolio compra in buona parte in Take-or-pay a prezzi fissati nel 2014. E come Eni tutte le Oil-Companies.

Addirittura Shell (oltre a suoi contratti ToP con la Russia) il 6 marzo scorso ha acquistato 725 mila barili di greggio a un prezzo ridotto di 29 euro a barile .

Se quindi le forniture di petrolio non sono diminuite, come mai l’offerta sul mercato Platts si è ridotta al punto da fare schizzare alle stelle il Platts, trascinando al rialzo il Brent innescando così il meccanismo della spirale dei rialzi❓


È evidente che anche nel petrolio, come per il gas, le Oil Companies stanno lucrando miliardi speculando sulle spalle del consumatore e con il beneplacido del governo dei migliori!!!


Solo che mentre per il gas la cosa è purtroppo legale perché il prezzo finale è ancorato al Ttf per colpa della Delibera Arera del 2013, nel caso del petrolio la cosa è differente.

Il governo e Cingolani con esso, invece di lamentarsi delle speculazioni delle Oil-Companies denunciassero in procura i reati di aggiotaggio, truffa aggravata Rialzo fraudolento di prezzi e/o manovre speculative su merci.

Loro sono pubblici ufficiali e se hanno cognizione di un reato dovrebbero agire non lamentarsene!

Purtroppo una cosa è certa, quando si trattava di abbattere il potere di acquisto dei lavoratori non ci si pensò un giorno, quando si tratta di non fare fare carne da macello alle Oil-Companiesil vero problema è solo quello di prendere tempo.

E son trent’anni che si perde tempo. Alle spalle di tutti noi
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