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COL PNRR UNA PROPOSTA PER LA MEDICINA DEL FUTURO

L’appuntamento con le tematiche sociali che attanagliano il nostro tempo


DI ANTONIO SALERNO


Con il DM71 il Governo ha tracciato il quadro della riforma del Ssn che mira ad ottimizzare in maniera virtuosa le risorse esistenti e ad introdurne di nuove fissando gli standard di assistenza validi sull’intero territorio nazionale, monitorati dall’agenzia Agenas con una relazione semestrale.

Al momento la proposta è sul tavolo della Conferenza Stato Regioni. Con la riforma diverrà centrale il ruolo del Distretto Sanitario al quale verrà affidato il compito di garantire l’adeguamento del servizio e il suo massimo efficientamento in relazione al territorio e alle sue criticità.

Il Distretto prevede la “Casa Della Comunità” che è il luogo fisico di riferimento per la comunità su cui insiste, luogo di prossimità e di facile individuazione dove la comunità potrà accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria al fine di trovare risposta ad un proprio bisogno di salute. La CdC introduce un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare attraverso un’équipe multiprofessionale territoriale.

Costituirà la sede privilegiata per la progettazione e l’erogazione di interventi sanitari.

Altro elemento innovativo del Distretto è “L’ospedale Di Comunità” (pediatrico e per adulti), a forte presenza infermieristica che viene ad essere una struttura intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, fondamentale nella gestione del paziente cronico in fase di riacutizzazione che non trova indicazione per un ricovero ospedaliero ma che necessita di una assistenza che non può essere garantita a domicilio. Gli studi dei MMG e PLS saranno in rete per consentire un servizio h12 6/7 in grado di favorire in modo capillare l’accesso agli altri servizi e maggiore equità di accesso .

A coordinare la presa in carico del paziente ci sarà la Centrale Operativa Territoriale (COT) che è “un modello organizzativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e dialoga con la rete dell’emergenza- urgenza”.

La COT dovrà avvalersi della “Centrale Operativa 116117 sede del Numero Europeo Armonizzato (NEA) per le cure mediche non urgenti che offre un servizio telefonico gratuito alla popolazione attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per tutte le prestazioni sanitarie e sociosanitarie a bassa intensità assistenziale.

La riorganizzazione dell’Assistenza Domiciliare, la Telemedicina, la Rete Delle Cure Palliative, il Consultorio Familiare e il Dipartimento di Prevenzione, con il compito di promuovere azioni volte a individuare e rimuovere le cause di nocività e malattia di origine ambientale, umana e animale, andranno a completare il quadro di una assistenza sanitaria calata nel territorio, accessibile, funzionale, integrata e interconnessa che si pone come obiettivo il mantenimento di standard qualitativi prefissati nell’ambito della tutela della salute.

Ponendo al centro della rete di assistenza “ l’individuo”, non necessariamente il malato, si prendono in considerazione tutte le possibili esigenze di salute e di benessere del cittadino dalla prevenzione al disagio sociale, dalla diagnosi precoce alle terapie d’alta specializzazione.

Ciò che la riforma vorrebbe ottenere è una presa in carico del Paziente da parte di un sistema integrato in grado di far fronte alle esigenze di salute dello stesso attraverso un funzionamento organico ed efficiente di tutti i servizi che oggi risultano indipendenti per politica aziendale, obiettivi e risultati.

La proposta del Governo è quella di introdurre la Medicina Di Prossimità facente capo al Distretto Sanitario quindi una politica sanitaria innovativa che prevede la “stratificazione della popolazione” per l’elaborazione di modelli predittivi e la “ medicina di popolazione” che attraverso la valutazione del profilo epidemiologico della popolazione di riferimento (stratificazione del rischio), la valutazione delle priorità d’intervento, la definizione del profilo d’offerta più appropriata di servizi socioassistenziali potrà garantire la promozione della salute, la prevenzione e la diagnosi precoce.

Il decreto introduce anche il “piano di cura”, strumento che consente una corretta presa in carico e gestione del paziente attraverso l’erogazione di interventi personalizzati e la valutazione della qualità delle cure erogate.

In questo quadro si inseriranno le “reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza territoriale”. Tradotto significa un servizio sanitario sul territorio vicino ed accessibile al cittadino che tiene conto concretamente dei principi ispiratori della legge 833 del 78 che sono: “ universalità, uguaglianza ed equità”.

La gestione organica e non settoriale della tutela della salute dalla prevenzione fino alla fase conclamata della condizione morbosa, la stratificazione della popolazione per fasce di rischio, si pensi ad esempio a quanto diversi sono i bisogni se una popolazione è costituita principalmente da anziani o da lavoratori a rischio o da giovani, la definizione degli standard per i servizi, in pratica la conoscenza delle problematiche territoriali ed il monitoraggio della qualità che il Distretto dovrà garantire permetteranno di dare risposte ottimali ed immediate sia dal punto di vista sanitario che socio assistenziale.

Tutto questo viene identificato come “progetto salute” che ha la finalità di individuare interventi appropriati, sostenibili e personalizzati riuscendo in qualche modo, attraverso l’elaborazione dei dati, ad anticipare l’insorgere della patologia o di garantire un corretto e condiviso approccio alla cura della stessa. Il DM71 risulta ben articolato ed in grado di stabilire le vari fasi del percorso assistenziale.

Le premesse per un salto di qualità del nostro sistema sanitario, già considerato un’eccellenza a livello mondiale, sono tutte in esso contenute con l’affermazione di una efficiente “Medicina Di Primo Livello” o “territoriale”.

Seguiremo gli sviluppi della proposta sia nei singoli aspetti che nelle eventuali modifiche apportate dalle Regioni.


 

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