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SONO INCARTATI DI NUOVO

Dopo 10 giorni di mercato aperto, è stallo alla messicana: lacerati


I consiglieri regionali non rispondono ai partiti. Bardi prova ad accontentarli senza riuscirvi: oggi la Giunta la qualunque


POTENZA. Oggi sarebbe dovuto essere il giorno in cui il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, presentava alla stampa la sua nuova Giunta. L’accordo romano che vedeva la riconferma dei leghisti Donatella Merra e Francesco Fanelli, e del meloniano Gianni Rosa. Più l’ingresso delle due new entry azzurre Gerardo Bellettieri e Vincenzo Acito al posto di Franco Cupparo e Rocco Leone.

È saltato ancora prima di essere messo nero su bianco. Neanche il tempo di far rientrare il governatore lucano da Roma a Potenza, per preparare le deleghe, che le lotte interne ai partiti hanno preso il sopravvento sulla nuova composizione della Giunta. I nomi indicati dai partiti di centrodestra, dopo un tira e molla estenuante, hanno creato malumori non di poco conto.

Facendo scoppiare l’ennesimo atto di una crisi politica che ormai si trascina da troppo tempo. E che vede nei partiti, mai come ora, gli unici veri responsabili di una mancata soluzione.

FRATELLI D’ITALIA UNA BOMBA AD OROLOGERIA

Il presidente Bardi uscito dal vertice di centrodestra quasi incredulo per aver chiuso l’accordo per il nuovo esecutivo, dopo solo un ora di viaggio in auto per irentrare a Potenza ha subito dovuto fare i conti con la dura realtà delle beghe interne ai partiti. L’accordo trovato a Roma su Fanelli, Merra, Rosa, Acito e Bellettieri, dopo un fuggi fuggi di notizie, ha suscitato una serie di contrarietà.

Commenti a dir poco spiacevoli che non hanno tardato ad arrivare alle orecchie del governatore. Se nella Lega e Forza Italia i consiglieri regionali avevano accettato, anche se con qualche remora, il nuovo esecutivo in Fratelli d’Italia non è stato così. La scelta della segreteria nazionale dei meloniani che ha spinto sin dall’inizio sulla riconferma dell’assessore uscente Gianni Rosa non sarebbe andata giù a più di qualcuno.

L’ipotesi del nuovo esecutivo avrebbe scontentato due dei tre consiglieri regionali meloniani, Vincenzo Baldassarre e Tommaso Coviello, che hanno chiesto a gran voce di rinnovare (come ha fatto solo FI) anche la rappresentanza di Fratelli d’Italia in Giunta con l’ingresso dell’ex parlamentare Cosimo Latronico.

In assenza di una staffetta tra Rosa e Latronico come conseguenza ci sarebbe stata la mancanza di garanzie dei voti a favore di Bardi di entrambi i meloniani. Il governatore ha dovuto così prendere nuovamente atto della cosa e chiedere ai partiti di fare sintesi al loro interno.

FdI da tempo sta vivendo una crisi profonda al suo interno tra i nuovi ingressi e gli storici militanti meloniani. Quello che sta accadendo in Regione è la stessa situazione che si è palesata al Comune di Potenza, dove il sindaco Guarente stanco delle lotte interne a FdI ha varato la nuova Giunta senza meloniani lasciando per loro due postazioni in attesa che risolvano i loro problemi interni.

DA QUARTO BENZINA SUL FUOCO

La soluzione al momento rischia di essere di difficile soluzione. Ad esasperare gli animi ci ha pensato il commissario regionale di FdI, Piergiorgio Quarto. Mentre nel suo partito Coviello e Baldassarre si dicevano contrariati dalla riconferma di Rosa, nonostante la chiara indicazione delle segreteria nazionale, anche Quarto ha pensato bene di buttare benzina sul fuoco. Con le trattative ancora in corso ed esasperate da una lotta interna proprio in FdI, il coordinatore regionale Quarto rilasciava delle dichiarazioni a “Il Corriere Lucano” con una richiesta bene precisa: «Vogliamo il secondo assessorato ».

Oltre alla bozza dei nomi circolata che stesso Quarto garantisce «al momento non c’è nessuna certezza che siano proprio loro i protagonisti del nuovo esecutivo lucano», il coordinatore regionale mette in discussione (dopo l’accordo che era stato raggiunto) anche la “divisione” delle postazioni di ciascun partito.

Questa ultima questione sembrava ormai superata. Bardi aveva chiesto un passo indietro a FdI sul secondo assessorato garantendo, come richiesto dalla stessa segreteria nazionale, la riconferma di Rosa. Purtroppo però il veto di Baldassarre e Coviello sull’assessore uscente ha riportato Quarto a chiedere un secondo assessore per poter così prendere “due piccioni con una fava”: riconfermare Rosa e non andare contro le direttive nazionali, e accontentare i due consiglieri con l’ingresso di Latronico. La notizia però avrebbe suscitato non solo l’ira del presidente della Regione Bardi.

FI RITORNA SU LEONE

Le critiche sollevate dai meloniani Baldassarre e Coviello hanno suscitato una reazione a catena. Anche il capogruppo di FI Francesco Piro, e l’ex assessore alla Salute, Rocco Leone, avrebbero lasciato intendere di non gradire il nuovo esecutivo.

I forzisti dopo aver teso la mano alla richiesta di Bardi di indicare nomi nuovi, proponendo appunto Bellettieri e Acito, alle rimostranze dei meloniani si sono ribellati.

Infatti, FI avrebbe fatto notare a Bardi di essere stato l’unico partito della coalizione ad aver proceduto alla sua indicazione, mentre tutti gli altri hanno riproposto assessori uscenti. Motivo che li ha spinti, dopo il passo indietro di Cupparo, almeno a chiedere la riconferma di Leone.

Per gli azzurri ora la riconferma degli uscenti si tramuta ina una questione di principio: o tutti indicano nomi nuovi o anche loro ripongono gli uscenti. Un ragionamento che ad ora complica ulteriormente la situazione.

LA GIUNTA TECNICA SENZA PARTITI

I vari mal di pancia emersi solamente ad una bozza di esecutivo ripropongono lo spettro di un agguato in Consiglio regionale alla prima occasione. Che con l’approvazione del bilancio all’orizzonte Bardi non può certo permettersi. Il governatore ha perciò incontrato nella giornata di ieri i singoli consiglieri regionali per comprendere se al di là delle indicazioni dei partiti erano orientati a sostenerlo anche in caso di una Giunta “tecnica”.

Stando alle ultime indiscrezioni Bardi potrebbe rifarsi al De Luca bis che ha visto la nomina di rappresentanti politici che pura avendo indicato una linea di partito differente hanno preferito “stracciare” la tessera di partito e restare nell’esecutivo.

Ma oltre a qualche politico, Bardi avrebbe anche incontrato rappresentanti della società civile per tastare il terreno e provare così a indicare una Giunta tutta di esterni. In questo modo proverebbe poi in Consiglio a chiedere l’appoggio su ogni singolo emendamento casomai anche all’opposizione.

Tutte ipotesi che oggi però, a detta dei ben informati, dovrebbero riassumersi nella scelta finale. In ogni caso nella giornata di oggi Bardi, come annunciato nei giorni scorsi, procederà a nomina della sua Giunta. Bisogna solo capire se si tratta di “tecnici” o politici.


 

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