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“PROGETTO GENESI”, DONNE CREATRICI D’ARTE

Il Museo Nazionale di Matera e Casa Noha FAI, ospitano una mostra itinerante di opere d’arte contemporanea

Progetto Genesi. Un avvincente percorso d’arte tra diritti umani e rispetto per l’ambiente, segregazione razziale e affrancazione della donna dalle catene sociali e umane della disparità. Di queste interessanti tematiche artistiche, antropologiche, sociologiche e ambientali ha discusso a Palazzo Lanfranchi un gruppo di esperte e curatrici d’arte.
Si tratta in particolare di una mostra itinerante in quattro tappe a cura della storica dell’arte Ilaria Bernardi e che proprio il giorno della Festa della donna ha fatto tappa a Matera. La mostra inoltre è realizzata in collaborazione con il Fai, Fondo per l’ambiente italiano e gode del patrocinio del Mic, il Ministero della cultura.
Il Progetto Genesi – hanno spiegato le organizzatrici – è cross-disciplinare, prevede un approccio integrato, orizzontale e inclusivo che coniuga attività espositiva ed educativa con l’obiettivo di fornire un’educazione permanente in tema di diritti umani.
Sono l’arte e la creatività che partendo dalle reali contingenze della vita spesso dolorose e drammatiche, si fanno ambasciatrici di valori attorno a cui creare conoscenza e coinvolgimento
Dopo aver illustrato ai presenti le finalità del Progetto Genesi le organizzatrici hanno dato vita a una vera e propria visita guidata delle opere d’arte articolate in sei sezioni.
È stata proprio Ilaria Bernardi dottore di ricerca in storia dell’arte e curatrice del progetto genesi a guidare i visitatori alla scoperta dell’esposizione d’arte allestita nelle sale del Museo Nazionale di Matera Palazzo Lanfranchi.
Si sono così potute ammirare opere di grande importanza dal punto di vista del patrimonio storico, artistico e ambientale con spunti di forte riflessione sul tema dei diritti umani e la valorizzazione delle differenti culture, dimostrando come l’arte contemporanea possa contribuire alla creazione di una cittadinanza più responsabile e socialmente attiva.
Decisamente molto intense le opere della sezione Il Colore della pelle che è una sezione che include opere di artisti di colore negli Stati Uniti che raccontano storie vere legate ai pregiudizi e alle ingiustizie avvenute nel loro paese nei confronti delle persone di colore.
Molto coinvolgenti anche le sezioni d’arte sull’identità multiculturale, sulle vittime del potere, sulla tutela dell’ambiente e la quinta sezione che in tema con la giornata internazionale della donna riguarda la condizione femminile. L’opera principale raffigura due mani di donna con versi arabi scritti su di esse. È questa proprio l’immagine simbolo dell’intero Progetto Genesi ed ha il titolo Storie di martirio di Shirin Neshat. Un’opera d’arte che restituisce la figura della donna nella dualità dei ruoli attribuiti ad essa nella società iraniana post rivoluzionaria, da un lato quindi la donna sottomessa ai rigidi dettami religiosi e quindi l’obbligo dello chador e dall’altro invece la donna partecipe e guerriera e infatti c’è nel dipinto il fucile. I testi in lingua Farsi che sono scritti sulle mani della donna esplorano le sfere dell’intimità della sessualità e del femminismo.
Il Progetto Genesi prevede anche l’esposizione di un’opera d’arte a Casa Noha, la suggestiva sede materana del Fai, Fondo per l’ambiente italiano.
Si tratta di un’opera di Monica Bonvicini artista veneta il cui titolo è “Casa è dove tu lasci la tua cintura. Rosalba Demetrio specializzata in Archeologia medievale, e presidente regionale del FAI ha illustrato le finalità del Progetto Genesi e ha mostrato da esperta la contestualizzazione dell’opera d’arte esposta a Casa Noha.

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