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PER UN «ERRORE DI BATTITURA», LA PROGETTAMBIENTE PERDE IL MAXI APPALTO DA OLTRE 13 MILIONI D’EURO

Raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani in 4 paesi della provincia: il Tar ha annullato l’aggiudicazione non credendo alla tesi della «svista»


Non un «mero errore di battitura», una vocale, la I, che diventa una consonante, la S: dalla «svista» della società cooperativa Progettambiente a quella della Stazione appaltante, la Centrale unica di committenza (Cuc) “Area programma Basento Bradano Camastra”, l’aggiudicazione del maxi appalto dal valore, a base di gara, pari a 13 milioni e 727 mila euro, è stato annullata.

A distanza di poco più di 3 mesi dalla chiusura della procedura di gara, era il novembre dell’anno scorso, sul quinquennale servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, Comuni di Avigliano, Pietragalla, Ruoti e Vaglio Basilicata, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) lucano ha accolto il ricorso della Ciclat trasporti e ambiente che si era classificata al secondo posto.

Da premettere, in estrema sintesi, che, come da previsione d’appalto, «tutti gli oneri gestionali sono a carico dell’impresa aggiudicataria ».

Nel caso specifico, violato l’articolo del Capitolato speciale d’appalto riguardante gli obblighi relativi alla “Gestione dei Centri Comunali di Raccolta”, nella parte in cui si precisava che «negli orari di apertura al pubblico dei Centri Comunali di Raccolta, l’I.A. (Impresa appaltatrice, ndr) dovrà assicurare la presenza continua di un addetto per le attività di controllo tecnico amministrativo e di supporto dell’utenza per il conferimento dei rifiuti».

La Progettambiente, invece, nella relazione tecnica descrittiva dell’offerta ha riportato che «tali operazioni sono compiute da un apposito addetto professionalmente preparato e presente negli orari di apertura dell’impianto, personale fornito dalla SA (Stazione appaltante, ndr). Lo scrivente, pertanto, attrezzerà i siti con dotazioni di idonei cassoni scarrabili (…)».

Tra I.A. ed SA, sostanziale differenza nella distrubuzione di costi e oneri. La Progettambiente, al Tar, si è difesa sostenendo la tesi del «mero errore di battitura, ovvero la svista materiale occorsa in sede di redazione della relazione tecnica ». Più in dettaglio, a causa di un refuso, al posto della lettera “I” era stata digitata la lettera “S” con la conseguenza, però, che il personale piuttosto che fornito dalla dall’Impresa appaltatrice, risultava fornito dalla “SA”, Stazione appaltante.

Con la seguente formula lessicale, i giudici amministrativi lucani hanno liquidato la tesi della «svista»; «l’argomento, ancorché suggestivo, va disatteso».

In più, ha aggiunto il collegio giudicante, a non convincere della «tesi dell’errore ostativo», il dato che l’acronimo “SA”, nell’intera offerta tecnica, «è sempre riferito alla stazione appaltante ».

Più plausibile, pertanto, la chiave di lettura, aderente al dato letterale, secondo cui l’aggiudicataria Progettambiente abbia inteso sottrarsi alla specifica prestazione, di importo oneroso, addossandola alla Stazione appaltante.

Non risultando agli atti l’evidenza della stipula del contratto con la Progettambiente, il Tar non ha potuto stabilire la «inefficacia del contratto, con conseguente subentro» della Ciclat, ma comunque, accogliendo il ricorso, ha annullato l’aggiudicazione del maxi appalto milionario dal valore di oltre 13 milioni di euro.


 

Ferdinando Moliterni

3807454583

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