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“CHI FA GUERRA DIMENTICA L’UMANITÀ”

Coviello: “8 incontri per spiegare cosa UNICEF fa dal 2014 in Ucraina e come oggi gli operatori aiutano e soccorrono”

Mario Coviello, presidente del Comitato Unicef di Potenza racconta le due giornate “intense e cariche di emozioni grazie alla dirigente scolastica Cinzia Pucci e alle docenti Agnese Covino, Rosalba Lancellotti, Mimma Rizzo, grazie a tutte le docenti le docenti che mi hanno accolto -spiega Coviello- ho incontrato nonostante la neve, quattro classi della scuola media “Leopardi” e le quattro quinte delle scuole primarie “Albini-Stigliani”

I video delle canzoni “Il mio nome è mai più”di Piero Pelù, “ Guerriero” di Marco Mengoni , “Nemico” di Daniele Silvestri, “Non mi avete fatto niente” di Ermal Meta, hanno dato la possibilità ai ragazzi e alle ragazze e ai più piccoli di quinta, attenti, partecipi, informati, di raccontare le loro emozioni e pensieri, paure e riflessioni. 

Di questa guerra sciagurata questi giovani parlano a scuola, in famiglia, la vivono con il cellulare. Youtube, con i video di fanpage tra gli altri, approfondisce, spiega, fa vivere il dramma dei loro coetanei ucraini.

“ Noi umani- Matteo Carpentieri della seconda C- chiediamo la pace perché è difficile stare tranquilli
e vivere bene la nostra vita, sapendo che tante persone e soprattutto tanti bambini che non possono
capire stanno soffrendo.”

“ Non è giusto – dice Luisa- che dopo due anni di lockdown a causa della
pandemia, proprio quando stavamo tornando alla normalità dobbiamo sentirci in pericolo per
questa guerra così terribile”.

Con l’aiuto dei video UNICEF faccio vedere cosa sono i kit di sopravvivenza, i camion UNICEF carichi di coperte che partono per l’Ucraina e per i paesi che accolgono i profughi che sono ormai più di un milione.

La difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti, missione primaria dell’UNICEF, passa attraverso la cittadinanza vissuta di questi bambini e ragazzi che vogliono vivere un presente e un futuro in pace.

E sempre Matteo Carpentieri nella sua lettera che mi ha consegnato conclude così “Noi rispondiamo
con la solidarietà, donando le cose che abbiamo per aiutare il più possibile.”

Ed è proprio così perché le foto non possono far vedere i volti di questi ragazzi, ma possono far vedere le mani che donano, possono raccontare i loro disegni nei quali brillano arcobaleni di pace” conclude Coviello.

 

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