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ARPAB, DOMANI IL GIORNO DELLA VERITÀ

Per amor di patria, Tisci potrebbe dimettersi ma non c’è ancora nulla di ufficiale


CONTINUANO A CIRCOLARE LE FAKE NEWS SU UNA SUA GIÀ AVVENUTA REVOCA DA PARTE DI BARDI: POTREBBE ESSERCI, MA AD ORA NON C’È


POTENZA. Il destino del direttore generale dell’Arpab, Antonio Tisci, non è ancora stato segnato. Sospeso da un mese, dopo la vicenda che lo avrebbe visto a lavoro negli uffici dell’Agenzia nonostante una sua positività al Covid, si era diffusa in queste ore la notizia falsa che il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Tisci aveva nelle scorse settimane depositato le controdeduzioni sulla vicenda.

Nella sua memoria difensiva il Dg avrebbe spiegato la sua posizione dopo che sarebbe stato scoperto dai Nas negli uffici di Potenza nonostante la positività al coronavirus.

Contravvenendo così alle disposizioni del Governo, per le quali avrebbe dovuto essere in isolamento domiciliare. Una circostanza che lo ha portato a essere prima denunciato, poi sottoposto a un provvedimento disciplinare di sospensione deciso dal governatore Bardi.

I documenti, come molti sostengono, in realtà non sono ancora pronti, occorrerà ancora qualche ora per scoprire cosa succederà all’Agenzia per l’ambiente regionale. Per domani però è attesa la decisione definitiva che contempla due ipotesi: le dimissioni di Tisci, fosse non altro per il clamore mediatico che si è generato, o la sua rimozione decisa dal presidente della Regione Basilicata.

Tisci, secondo i bene informati, in queste ore starebbe valutando di dimettersi prima di attendere la scelta del governatore. Un anno e mezzo dopo il suo insediamento nel ruolo di direttore generale dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, il dirigente in quota Fratelli d’Italia potrebbe decidere di farsi da parte e far terminare così una volta per tutte le polemiche che si stanno trascinando da tempo

. L’ipotesi delle dimissioni potrebbe essere sciolta anche nella giornata di oggi. Permettendo così a Tisci di decidere in perfetta autonomia sul suo destino, inviando la sua decisione direttamente a Bardi senza attendere che siano altri a scegliere per lui.

Certo è che indipendentemente dal passaggio che sancirà l’epilogo di questa storia, la giunta regionale dovrà mettersi al lavoro per dare una nuova impronta all’Arpab come chiesto dagli stessi dipendenti dell’Agenzia che da tempo stanno trascinando una lunga vertenza.

Sulla situazione dell’Arpab da tempo anche i sindacati chiedono un cambio di rotta. Sono intervenuti nelle scorse ore anche i segretari generali della Cgil Basilicata e Fp Cgil di Potenza, Angelo Summa e Giuliana Scarano, che hanno ribadito come da tempo si chiede «un nuovo corso per l’agenzia.

È necessario restituire credibilità all’Ente e agli operatori che vi operano che hanno proclamato lo stato di agitazione negli scorsi giorni. Auspichiamo una nuova governance, qualificata e affidabile, che impronti l’attività legata alla sua mission alla legalità e alla trasparenza».

Anche dalla Uil il segretario generale Vincenzo Tortorelli e i segretari della Uil Fpl, Antonio Guglielmi e Giuseppe Verrastro sottolineano l’importanza di «rilanciare l’Agenzia, la cui missione fondamentale è la difesa dell’ambiente, della salute dei cittadini e lo sviluppo del nostro territorio».


 

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