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DIA, LUNEDÌ ARRIVA LAMORGESE

Dopo l’avvio lo scorso martedì, la ministra firmerà anche l’Intesa con Bardi sul 112


Ufficialmente operativa dal 1° marzo, la sezione lucana della Direzione Investigativa Antimafia, verrà formalmente inaugurata lunedì quando a Potenza verrà in visita istituzionale il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

L’arrivo della potentina Lamorgese nel capoluogo era inizialmente previsto per il 25 febbraio scorso, ma il Ministro fu costretta a rinviare l’impegno per cause di forza maggiore, l’invasione militare della Russia in territorio ucraina. Tra 2 giorni, però, ci sarà e alle ore 11 e 30 «inaugurerà la sezione operativa della Dia».

Successivamente il ministro sarà in Prefettura dove sottoscriverà, con il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il Protocollo d’Intesa per l’attuazione del numero unico di emergenza 112.

L’istituzione della Dia in Basilicata era stata più volte richiesta dal distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Francesco Curcio, che in questi ultimi anni ha coordinato plurime operazioni antimafia, la più recente sul clan Stefanutti- Martorano, in danno delle più pericolose compagini criminali lucane.

Poi, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, l’ufficialità: «Avremo un ufficio che sarà a disposizione della Direzione distrettuale antimafia – aveva dichiarato il procuratore Curcio ai microfoni di Cronache Tv – e sarà ubicato non di stante dal Palazzo di giu stizia qui a Potenza ».

«Faremo di tutto – aggiunse il Procuratore di strettuale – perché la squadra sia composta e sicura mente sarà così da perso nale di alta specializzazione, che conosca il ter ritorio e conosca soprat tutto come si fanno le in- dagini in materia di cri minalità organizzata: avremo quindi una carta in più, importante e deci siva, nell’azione di con- trasto al crimine» In uno degli ultimi appel li per la Dia in Basilicata, veniva sottolineato come «l’infiltrazione mafiosa in regione investe diversi settori economici e politi co-amministrativi».

Da non dimenticare, an che che numerosi risvolti investigativi hanno foto- grafato l’immagine di una regione quale crocevia de gli affari della ‘ndranghe- ta e in modo particolare il metapontino come un ter ritorio considerato una ve ra e propria area di perti nenza di alcune ‘ndrine calabresi.

Così come, han no più volte evidenziato gli inquirenti potentini, «persiste una interazione tra competenze criminali lucane e extra regionali che sono anche consoli date nel tempo». Non solo ‘ndrangheta, ma anche “collaborazioni” con sodalizi criminali pu gliesi e campani.


 

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