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BELLETTIERI, IL RECIDIVO DI FI

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E chi mai pensava che Gianuario Aliandro da Paterno, in un giorno tra i più memorabili per la storia del diritto, avrebbe fatto dottrina pur di continuare a fregiarsi del titolo nobiliare di consigliere regionale che invece con il DPGR 29/2022 Vito Bardi gli ha tolto, rispedendolo tra i suoi formaggi a pasta filata e le sue mozzarelle. Ora però dalle parti della Regione ci saranno problemi di posta se pure Gerardo Bellettieri, altro scaldapoltronista di FI, s’appiccica di nuovo il titolo munifico di consigliere e firma il suo giubilo per l’ufficio postale di Bucaletto, riaperto grazie alle urla indignate di Carmine Lombardi, segretario cittadino Pd ed al pressing parlamentare di Vito De Filippo e Salvatore Margiotta e non certo per la sua afasia e né per quella ancora peggiore di Mario Guarente, sindaco a sua insaputa, visti i problemi irrisolti di Potenza. Eppure come se non bastasse ad ingarbugliare le cose ci ha pensato ancora una volta la surreale nota interpretativa di Carmine Cicala, presidente scaduto da mesi e col vizio di credersi addirittura l’incarnazione lucana di Cassese, nonostante il suo curriculum metta sul piatto un diploma di perito elettronico ed acquisizioni giurisprudenziali. Ha scritto Cinzia Ricci: “Detesto i recidivi”.

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