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IN BILICO IL PEGNO CON LA MELONI

Lascia o raddoppia: la 2a. Non si dimette, ma resetta


DI MASSIMO DELLAPENNA


Alla fine la montagna partorì il topolino. Sembra questa la sintesi della conferenza stampa del Presidente Bardi che ritira la deleghe agli assessori e attende dai partiti indicazioni sul da farsi. Insomma ancora nulla di fatto se non un forte ed utile richiamo a tutte le forze politiche alla responsabilità.

Ci sono emergenze da risolvere e il Presidente chiama le forze di maggioranza alla massima serietà e alla massima condivisione possibile su un agenda dettata da loro stessi.

ALLARGAMENTO MAGGIORANZA: PER ORA NO

È certo che non ci sarà un allargamento della maggioranza anche se quel richiamo a tutti i consiglieri regionali lascia intendere che la possibilità sussiste ancora, ma come extrema ratio. Su una cosa, però, il Presidente ha le idee chiare e ha pienamente ragione: se tutte le forze politiche non intendono modificare l’assetto della Giunta perché è stata aperta questa crisi?

Perché la Lega ha ritirato gli assessori se ha proposto gli stessi nomi? Certo ci sarebbe la promessa fatta alla Meloni sul secondo assessore da dare a Fratelli d’Italia, ma non è stata FdI ad aprire la crisi. Insomma una situazione piuttosto surreale la cui definizione è tutt’altro che compiuta. Una conferenza stampa più narrativa che decisoria, più finalizzata a definire il campo delle responsabilità che a tracciare la rotta delle soluzioni.

L’unica novità è che nei prossimi giorni ci saranno ulteriori incontri con i coordinatori dei partiti della maggioranza per provare a quadrare la situazione. Insomma, niente di nuovo sotto il sole. Un perfetto equilibrio di Nash nel quale nessuno dei giocatori ha interesse razionale a cambiare la propria strategia ben sapendo che nessun cambiamento di strategia potrebbe portare un miglioramento nei propri risultati a meno che anche altri cambino la propria strategia.

IL COLPEVOLE: S’ATTENDE IL VERDETTO

Intanto s’aspettano le risposte dei partiti di maggioranza per capire la loro disponibilità ad accettare soltanto su di loro la colpa dell’immobilismo di questi mesi, subendo, così, l’affondo del Presidente senza reagire. Di certo c’è che Forza Italia chiede la conferma dei due assessori uscenti, la Lega pure e Fratelli d’Italia vuole il secondo assessore, ma, certezza nella certezza, i posti in Giunta sono soltanto cinque.

Nessuno ha intenzione di cedere e, a quanto pare, il Presidente non ha ancora scelto cosa decidere. Una crisi incomprensibile, provocata dalla Lega che però non chiede niente di più e niente di diverso da ciò che già aveva: la soluzione appare ancora più incomprensibile.


 

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