POTENZA, SI TEME UN NUOVO DISSESTO PER GUARENTE OGGI LA PROVA DEI VOTI
Dopo la presentazio ne del la nuova Giunta che esclude FdI, il sinda co nel Consi glio odierno potre bbe cerca re appogg io altrove per e vitare un default
POTENZA. Alla fine Guarente ha premuto da solo e con forza l’acceleratore per procedere al rimpasto di Giunta al Comune di Potenza. Stanco dei tira e molla dei partiti, soprattutto dell’assenza di sintesi all’interno di Fratelli d’Italia, il sindaco ascoltate le varie proposte ha scelto in autonomia.
Restano fuori al momento solo i meloniani che testardamente continuano ad invocare il terzo assessore. Richiesta a cui il sindaco sembra lontano da voler acconsentire avendo messo nel nuovo esecutivo già 7 assessori su 9 disponibili. Per poter concedere il terzo posto a FdI Guarente dovrebbe fare fuori uno dei neo assessori appena nominati, situazione che appare (visto anche l’assegnazione di tutte le deleghe ai vari componenti) impensabile.
L’aut aut di Guarente a FdI di far arrivare i due nomi entro oggi non potrà essere rispettata. Il sindaco ha però lasciato aperta la porta per portare i meloniani a ripensamenti e indicare quanto prima i due membri per il nuovo esecutivo. Il partito, avendo preso atto della contromossa del sindaco, si sarebbe preso qualche giorno per riflettere. Anche perchè con soli due posti “liberi” è chiaro che per far spazio ad una new entri del partito bisogna sacrificare uno tra Giuzio e Galella.
Ma Guarente per uscire dall’empasse e dare una sveglia ai partiti ha comunque convocato per oggi un Consiglio comunale importantissimo. Nonostante la crisi politica Potenza oggi rischia, a distanza di soli due anni, di ripiombare nell’incubo del dissesto, con tutte le disastrose ripercussioni sui servizi e sulla tassazione. Infatti, nella discussione dell’Assise prevista per oggi c’è proprio quella in riferimento all’approvazione del Piano di rientro che purtroppo non pare tanto roseo.
Lo stesso Guarente giorni fa nell’annunciare l’azzeramento di Giunta aveva garantito tempi brevi sul rimpasto, proprio perchè era «necessario mettere in sicurezza il bilancio dell’Ente e garantire allo stesso tempo l’efficienza necessaria a cogliere e vincere le sfide che il Pnrr ci offre».
Oggi, però, con la crisi politica tutt’altro che chiusa la situazione potrebbe complicarsi. L’ira di Fratelli d’Italia potrebbe ripercuotesi sulle scelte dell’Ente. Dopo che dagli stessi meloniani è partito un messaggio forte e chiaro di essere «più all’opposizione che alla maggioranza» il sindaco potrebbe non avere il loro appoggio.
Fratelli d’Italia avrebbe garantito la sua presenza in Aula, riportano fonti interne al partito, ma potrebbe procedere con un appoggio esterno ma solo su emendamenti che per il partito sono utili al bene della città.