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CRISI IN REGIONE: ANCORA LONTANA LA FUMATA BIANCA

Bardi pronto ad andare in Consiglio senza maggioranza


POTENZA. La quadra sulla nuova Giunta in Regione Basilicata sembra essere lontana. La verifica politica chiesta dalla Lega che, ufficialmente, ha aperto ls crisi e che doveva portare in tempi brevi ad un rimpasto di giunta non è affatto chiusa.

Nessuno dei partiti di centrodestra che sostengono il presidente Bardi sembra essere disposto a fare un passo indietro. Il nodo da sciogliere riguarda soprattutto il secondo assessorato. A contenderselo sono Forza Italia (il partito di cui di fatto fa parte il governatore Bardi) e Fratelli d’Italia (con cui un accordo, in tal senso, era già stato preso mesi fà).

La Lega resta ancorata fortemente alla richiesta di ottenere tre postazioni: due assessorati e la presidenza del Consiglio. Una richiesta impossibile da non accontentare, perchè come sottolineato più volte dal commissario regionale del Carroccio Marti «la Lega rappresenta «da sola il 50% della maggioranza». Il pugno duro adottato dal Carroccio non sarebbe gradito più di tanto dal presidente Bardi che ancora oggi pare dover digerire le dimissioni dei sue assessori Fanelli e Merra.

E con animi ulteriormente esacerbati per l’interrogazione presentata nelle scorse ore dalla Laga contro Fratelli d’Italia sul caso del Dg Arpab Tisci. La sollecitazione sul tema è giunta anche dal segretario generale della Cgil Summa che scaduti i 15 giorni necessari per le controdeduzioni del Dg dell’Arpab sottolinea come: «La revoca o la risoluzione del contratto in essere sono l’unico epilogo possibile.

L’Arpab non può permanere in una tale situazione di indeterminatezza». E nonostante Bardi abbia in mente di dirimere la questione Arpab quanto prima il caso del Dg Tisci viene per ora accantonato, la priorità resta il rinnovo della Giunta regionale. Solo dopo aver trovato un accordo con tutti i partiti di centrodestra si sarebbe detto pronto a discutere della vicenda dell’Agenzia per l’Ambiente.

La forze del presidente in questo momento sono tutte concentrate sul nuovo esecutivo che, come riferito ai membri uscenti della Giunta, vorrebbe presentare alla stampa già ad inizio settimana prossima. Una data che però visto le condizioni reali dei confronti non è detto venga rispettata.

Nonostante per facilitare il dialogo Bardi si sia recato personalmente a Roma, non potendo così neanche partecipare al Consiglio straordinario sul “caro bollette”, il nodo sulle postazioni non è stato ancora sciolto.

Non si esclude infatti la possibilità, che se entro domani non venga consegnato uno schema accettabile dai partiti per comporre il nuovo esecutivo, il governatore lucano posso andare nel prossimo Consiglio regionale , convocato per martedì prossimo, senza una maggioranza.

Ma chiedendo la fiducia al Consiglio al netto degli schieramenti politici. Bardi sarebbe stufo del continuo tira e molla che non produce soluzioni. L’idea di sedersi in Consiglio chiedendo l’appoggio anche alle altre forze politiche per provare a uscire dall’empasse, non è detto che sia solamente una minaccia.

Già una volta il muso duro del governatore che ha minacciato di mandare tutti a casa ha fatto fare marcia indietro proprio alla Lega. E dopo l’ultima Assise in cui lo stesso consigliere Trerotola ha chiesto a tutte le forze politiche di tendere la mano al governatore per permettergli finalmente di lavorare, per il bene dei lucani, non è detto che ciò non accada. Altre forze politiche potrebbero appoggiare la sollecitazione di Trerotola e così i numeri sarebbero certamente dalla parte del governatore.


 

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