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RIVOLTA DEL 9 MARZO 2020 NEL CARCERE DI MELFI : 29 ARRESTI COORDINATI DALLA DDA

L’esecuzione ha avuto luogo nelle province di Potenza, Bari, Crotone, Reggio Calabria, Napoli, Perugia, Livorno, L’Aquila, Oristano, Cuneo, Catanzaro, Agrigento, Palermo, Udine, Siracusa e Catania

CARCERE DI MELFI 


Rivolta nel carcere di Melfi, 29 arresti: personale e agenti furono sequestrati per 9 ore. Sono 29 le persone arrestate per aver partecipato alla rivolta avvenuta il 9 marzo 2020 nella casa circondariale per carcere di Melfi.

Per la rivolta del 2020 nel carcere di Melfi (PZ) 29arresti
La Polizia di Stato di Potenza ha eseguito un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di 29 persone, tutte gravemente indiziate di aver preso parte attiva alla grave rivolta del 9 marzo del 2020 presso la Casa circondariale di Melfi, nel più ampio contesto dei moti di protesta contro le misure restrittive imposte dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 .

Il 9 marzo 2020 durante una sommossa nella casa circondariale contro le restrizioni anti Covid ci fu una lunga trattativa fra le forze dell’ordine e i fautori della sommossa, che avevano anche steso un documento di richieste e rivendicazioni. Contestati i reati di sequestro di persona a scopo di coazione e di devastazione, per i quali è già stata formulata richiesta di rinvio a giudizio

Durante la rivolta personale sanitario e diversi agenti della Polizia penitenziaria, in servizio presso l’istituto melfitano, rimasero sequestrati per circa 9 ore.

Il giorno della rivolta

Il giorno della rivolta – grazie alle Autorità di Pubblica Sicurezza, al dispositivo delle Forze dell’ordine e alla Polizia Penitenziaria di Melfi – gli ostaggi furono liberati e i rivoltosi riportati nelle camere detentive, dopo una lunga trattativa durante la quale i fautori della sommossa avevano anche steso un documento di richieste e rivendicazioni. La presenza sul posto di personale specializzato in indagini antimafia della Polizia di Stato ha permesso, insieme alla Polizia Penitenziaria del carcere di Melfi, di arrivare già nel corso della notte all’acquisizione di una serie di elementi indiziari che, dopo ulteriori approfondimenti investigativi, hanno portato la Direzione Distrettuale Antimafia a contestare i reati di sequestro di persona a scopo di coazione e di devastazione, per i quali è già stata formulata richiesta di rinvio a giudizio dinnanzi al Giudice dell’udienza preliminare di Potenza.

Nell’ambito dello stesso procedimento, l’ordinanza cautelare era stata già eseguita nel mese di settembre dello scorso anno nei confronti di altri 11 detenuti che non avevano proposto ricorso per Cassazione e che l’ulteriore esecuzione ha avuto luogo a seguito dei rigetti e delle dichiarazioni di inammissibilità, da parte della Suprema Corte di Cassazione, delle impugnazioni proposte.

Le indagini, coordinate dalla DDA Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, attraverso una attenta e meticolosa ricostruzione di tutte le fasi della protesta hanno permesso di risalire all’identità di tutti i detenuti di cui, ferma restando la presunzione di non colpevolezza, allo stato, si ipotizza il coinvolgimento a vario titolo nella grave sommossa, durante la quale personale sanitario e diversi agenti della Polizia penitenziaria, in servizio presso l’istituto melfitano, rimasero sequestrati per circa nove ore.

Grazie all’immediato intervento delle Autorità di Pubblica Sicurezza e al dispositivo delle Forze dell’ordine fatto convergere sul posto, nonché all’impegno profuso dalla Polizia Penitenziaria di Melfi, fu possibile pervenire alla liberazione degli ostaggi riconducendo i facinorosi nelle camere detentive, a seguito di una lunga trattativa durante la quale i fautori della sommossa avevano provveduto anche alla stesura di un documento di richieste e rivendicazioni.

La presenza sul posto di personale specializzato in indagini antimafia della Polizia di Stato, ha permesso in sinergia con la Polizia Penitenziaria del carcere di Melfi, di pervenire nell’immediatezza dei fatti e già nel corso della notte all’acquisizione di una serie di elementi indiziari che, all’esito degli ulteriori approfondimenti investigativi, hanno portato la Direzione Distrettuale Antimafia a contestare i reati di sequestro di persona a scopo di coazione e di devastazione, per i quali è già stata formulata richiesta di rinvio a giudizio dinnanzi al Giudice dell’udienza preliminare di Potenza.

L’esecuzione ha avuto luogo nelle province di Potenza, Bari, Crotone, Reggio Calabria, Napoli, Perugia, Livorno, L’Aquila, Oristano, Cuneo, Catanzaro, Agrigento, Palermo, Udine, Siracusa e Catania.

Sono 29 le persone arrestate per aver partecipato alla rivolta avvenuta il 9 marzo 2020 nella casa circondariale per carcere di Melfi. La Polizia di Stato di Potenza ha eseguito un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere. L’esecuzione ha avuto luogo nelle province di Potenza, Bari, Crotone, Reggio Calabria, Napoli, Perugia, Livorno, L’Aquila, Oristano, Cuneo, Catanzaro, Agrigento, Palermo, Udine, Siracusa e Catania. Durante la sommossa, scoppiata per protestare contro le misure restrittive imposte dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per il contenimento della pandemia di Covid-19, personale sanitario e diversi agenti della Polizia penitenziaria furono sequestrati per circa nove ore.


L’operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile di Potenza, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ed il supporto e la collaborazione dei Reparti della Polizia Penitenziaria.

Già in carcere altre 11 persone

L’anno scorso, a settembre, l’ordinanza cautelare era stata già eseguita nei confronti di altri undici detenuti che non avevano proposto ricorso per Cassazione. Gli ultimi arresti sono scattati dopo i rigetti delle dichiarazioni di inammissibilità, da parte della Suprema Corte di Cassazione, delle impugnazioni proposte. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, attraverso la ricostruzione di tutte le fasi della protesta, hanno permesso di risalire all’identità di tutti i detenuti di cui si ipotizza il coinvolgimento a vario titolo nella sommossa.

Riceviamo a pubblichiamo un comunicato a firma del Procuratore della Repubblica, Francesco Curcio:

“Nelle giornate di venerdì e sabato u.s., il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, la Squadra Mobile di Potenza, con il supporto e la collaborazione dei Reparti della Polizia Penitenziaria hanno dato corso all’esecuzione dell’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti diventinove persone, tutte gravemente indiziate di aver preso parte attiva alla grave rivolta consumatasi il 9 marzo del 2020 presso la Casa circondariale di Melfi, nel più ampio contesto dei moti di protesta avverso le misure restrittive imposte dal Dipartimento dell’ Amministrazione Penitenziaria per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, che a livello nazionale, in quegli stessi giorni, hanno interessato molti altri istituti detentivi del Paese.

Si rammenta che, nell’ambito del medesimo procedimento, l’ordinanza cautelare era stata già eseguita nel mese di settembre dello scorso anno nei confronti di altri undici detenuti che non avevano proposto ricorso per Cassazione e che l’ulteriore esecuzione dei giorni scorsi ha avuto luogo a seguito dei rigetti e delle dichiarazioni di inammissibilità, da parte della Suprema Corte di Cassazione, delle impugnazioni proposte.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, attraverso una attenta e meticolosa ricostruzione di tutte le fasi della protesta, hanno permesso di risalire all’identità di tutti e quarantaquattro i detenuti di cui, fermo restando la presunzione di non colpevolezza, allo stato, si ipotizza il coinvolgimento a vario titolo nella grave sommossa, durante la quale personale sanitario e diversi agenti della Polizia penitenziaria, in servizio
presso l’istituto melfitano, rimasero sequestrati per circa nove ore.

Grazie all’immediato intervento delle Autorità di Pubblica Sicurezza e al dispositivo delle Forze dell’ordine fatto convergere sul posto, nonché all’impegno profuso dalla Polizia Penitenziaria di Melfi, fu possibile pervenire alla liberazione degli ostaggi riconducendo i facinorosi nelle camere detentive, a seguito di una lunga trattativa durante la quale i fautori della sommossa avevano provveduto anche alla stesura di un documento di richieste e rivendicazioni.

La presenza sul posto di personale specializzato in indagini antimafia della Polizia di Stato ha permesso, in sinergia con la Polizia Penitenziaria del carcere di Melfi, di pervenire nell’immediatezza dei fatti e già nel corso della notte all’acquisizione di una serie di elementi indiziari che, all’esito degli ulteriori approfondimenti investigativi, hanno portato la Direzione Distrettuale Antimafia a contestare i reati di sequestro di persona a scopo di coazione e di devastazione, per i quali è già stata formulata richiesta di rinvio a giudizio dinnanzi al Giudice dell’udienza preliminare di Potenza.

L’esecuzione ha avuto luogo nelle province di Potenza, Bari, Crotone, Reggio Calabria, Napoli, Perugia, Livorno, L’Aquila, Oristano, Cuneo, Catanzaro, Agrigento, Palermo, Udine, Siracusa e Catania.

Di seguito l’elenco dei soggetti a cui è stata notificata l’ordinanza custodiale:

1. AHMETI Klevjol, nato il 18.01.1991 in Albania;

2. AMIRANTE Dario, nato 1° 11.01.1989 a Napoli;

3. 0AULITTO Ferdinando, nato il 13.11.1966;

4. BENEDUCE Rosario, nato il 05.12.1982;

5. BISCOTTI Luigi, nato il 06.06.1976 a Foggia,

6. CAMPO Vincenzo, nato il 22.10.1968 a Alcamo (IP),

7. CASSANO Michele, nato il 19.04.1979 a Bitonto (BA);

8. CHIRICO Domenico, nato a Lemezia Terme (CZ) il 12.04.1982;

9. D’ELIA Mario, nato il 24.03.1971 Bitonto (BA);

10. DE FEUDIS Domenico, nato il 17.09.1986 a Molfetta (BA);

11. DI DOMENICO Piero, nato il 03.04.1967 a Avellino;

12. FORTUGNO Andrea, nato il 07.09.1984 a Cinquefrondi (RC);

13. GHARBI Ali’, nato il 05.03.1980 in Tunisia,

14. GIAMPA?” Davide, nato a Lamezia Terme il 14.12.1989;

15. MARINI Massimiliano, nato il 04.01.1990 a Mola di Bari (BA);

16. MARTINO Salvatore, nato il 06.07.1992 a Guastalla (RE);

17. MELE Salvatore, nato il 08.09.1975 a Napoli;

18. MENNELLA Stefano, nato il 18.08.1973 a Torre del Greco (NA);

19. MILLONI Giuseppe, nato il 07.12.1982 a Bari;

20. OSAYUWA Kenneth, nato il 18.04.1999 in Nigeria;

21. NOCERINO Ciro nato 1°11.11.1981 a Torre del Greco (NA);

22. NOTARIANNI Giovanni nato il 22.04.1971 a Lamezia Terme (CZ);

23. PAPALE Gerardo, nato il 28.01.1983 a Torre del Greco (NA);

24. PERDONO” Massimo, nato 1’ 11.09.1977 a Foggia;

25. SOLLAZZO Mario nato il 27.12.1985 a Castrovillari (CS);

26. STEFANUTTI Dorino Rocco, nato il 16.08.1959 a Potenza;

27. STELLACCI Giovanni, nato il 07.11.1988 a Bitonto (BA);

28. TROIA Carlo nato il 26.05.1970 a Potenza;

29. ZAINO Eduardo, nato il 18.06.1975 a Napoli”.


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