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«LA BASILICATA È STATA UNA DELLE REGIONI COL PIÙ ALTO NUMERO DI FIRME RACCOLTE»

Referendum, la Corte costituzionale ha approvato 5 quesiti su 6 di quelli presentati dalla Lega: da eco a Pepe, i consiglieri comunali Blasi e Martucci


«Anome dell’intero partito, per la nostra funzione che è stata quella di coordinare la raccolta firme perché i Referendum sulla Giustizia divenissero possibili, vogliamo esprimere la massima soddisfazione politica ».

Sono queste le parole di Gianmarco Blasi e Renato Martucci, coordinatori della raccolta firme regionale per i Referendum sulla Giustizia della Lega Basilicata, che in una nota esprimono soddisfazione per l’approvazione da parte della Consulta di 5 quesiti su 6 sul tema della giustizia presentati dalla Lega. «La Basilicata è stata, in percentuale, una delle regioni italiane dove si è raccolto il numero più alto di firme.

Ricordiamo – affermano i consiglieri – anche che la stessa Regione Basilicata si è fatta promotrice dei Referendum. La risposta così ampia e positiva della Consulta testimonia come la scelta sia stata nel solco di una riforma assolutamente legittima e conforme al dettato costituzionale».

«L’ottimo lavoro del senatore Calderoli ha incrociato la disponibilità dei parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, consiglieri provinciali e comunali della Lega di Basilicata ». Prosegue la nota: «Tutti impegnati ad ottenere il massimo risultato possibile.

Ora – enfatizzano – importante sarà portare al voto referendario quanti più elettori. Ricordiamo che perché il Referendum sia valido deve votare almeno il 50 per cento del corpo elettorale». «La battaglia per una giustizia giusta, equa, garantista e più moderna deve diventare una battaglia di tutti, nella maniera più trasversale possibile ».

«Noi – concludono – ci impegneremo a sensibilizzare le nostre comunità per completare un lavoro che già ha dato magnifici frutti. Ci auguriamo che in tanti dimostrino passione civile, responsabilità e desiderio di costruire percorsi democratici finalizzati alla partecipazione popolare e alla costruzione di un modello sociale più equilibrato nel rapporto fra i poteri costituzionali ».


 

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