AttualitàBasilicata

PRESENTATO A MURO “NERO LUCANO”

All’Unitre ospite la scrittrice Carlomagno: con i suoi gialli/noir ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti

“Nero Lucano” è quel tipo di storia che  incolla il lettore alle pagine del libro, alla ricerca del colpevole, in un infittirsi di trama sempre più avvolgente.

Sul fil rouge della suspense si è svolto il nuovo appuntamento culturale a cura di Unitre Muro Lucano con la scrittrice Piera Carlomagno, di origini lucane ed autrice del libro presentato presso la sede dell’Associazione.

La tensione è la chiave del libro “Nero Lucano”, costruita ad arte in una Matera invernale e inquietante, di straordinario fascino tra tempeste e gravine, che fa da sfondo a una corsa contro il tempo sulle tracce di un serial killer implacabile. Per inseguirlo, in sella alla sua moto, Viola Guarino dovrà attraversare diverse sfumature di nero: dentro e fuori dall’animo umano.

Carlomagno, giornalista, è stata cronista di giudiziaria per molti anni, ed è presidente dell’associazione “Porto delle nebbie” e organizzatrice del SalerNoir Festival.

La passione per la scrittura e soprattutto per i gialli/noir l’ha portata a riscuotere numerosi premi e riconoscimenti.

A moderare la serata Veronica Turiello, di Bella, dottoressa in Scienze della Comunicazione di Massa all’Università “La Sapienza”.

Con lei Luciana Roscigno, per molti anni Presidente di AVIS Bella e socia attiva in diverse Associazioni, che per la serata ha letto alcuni stralci del libro della Carlomagno.

“La storia di Nero Lucano si svolge in Basilicata, tra Grottole nel materano, Montalbano Jonico, i calanchi, i sassi di Matera. Oltre agli eventi intricati racconta le donne del Sud, troppo spesso relegate a vivere dominate dagli uomini, donne che spaventano se seguono il proprio istinto ed escono dagli schemi. La società lucana non si è ancora liberata di vecchi e antichi schemi mentali che mettono la donna dopo l’uomo -ha spiegato in apertura Milena Nigro, vicepresidente Unitre–  Non sono rari i casi dei giudizi affrettati che bloccano in partenza ogni spirito di iniziativa al femminile, né sono rare le occasioni in cui la donna è costretta a sgomitare per farsi largo e ottenere la dovuta e giusta considerazione per la sua intelligenza e le sue capacità professionali”.

Nel libro non manca la “magia“, radicata nella cultura lucana fin da tempi remotissimi con riti che resistono ancora oggi, soprattutto nei piccoli paesi. Incantano il lettore anche i colori e gli odori di questa terra, come la cucina tipica materana.

Ma il nero del titolo ha plurivalenze: “oggetti di vestiario e di morfologia così “colorati”, genere di emozioni e scritture, la rappresentazione iconografica della Madonna a Viggiano, il mitico ambito petrolio. Il malaffare si annida spesso nel potere immobile, grazie a una rete di maglie strette di clientele (e spesso massoneria). La narrazione avvincente appare come una matassa piuttosto ingarbugliata tra corruzioni, misteri, inganni, segreti e intrighi e lati oscuri dell’animo umano”.

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