AttualitàBasilicataBlogEventi e Cultura

DIOMEDE AL FIANCO DELLE PICCOLE EMITTENTI: «UNA BATTAGLIA CHE NINO AVREBBE SOSTENUTO»

Il presidente Rea lancia una petizione e ricorda Postiglione


Antonio Diomede presidente della Rea, Radiotelevisioni Europee Associate, dopo aver espresso viva soddisfazione per l’omaggio di Maratea a Nino Postiglione, è pronto per una nuova battaglia quella per evitare la chiusura di centinaia di piccole e medie emittenti radiotelevisive in favore della telefonia 5G, sapendo che se fosse qui con noi, Nino Postiglione avrebbe combattuto al suo fianco.

«Apprendo con gioia la notizia. – afferma Diomede – Ringrazio l’Amministrazione di Maratea, Tonino Luppino, la stampa e le emittenti tutte che vorranno celebrare l’importante evento dedicato all’Amato pioniere radiofonico Nino Postiglione che dal di là sicuramente sta soffrendo con noi per ciò che sta accadendo in Italia con la chiusura d’imperio di centinaia di piccole e medie televisioni locali in nome della telefonia 5G».

«In questo drammatico periodo storico – continua il presidente Diomede – , che offende la storica sentenza 202 del 28 luglio 1976 della Corte Costituzionale che riconobbe legittima la libertà d’antenna, la Rea è impegnata nella battaglia “Salvare le Radio Televisioni Locali” con una petizione popolare che ha l’obbiettivo di raccogliere 10 mila firme da presentare al Capo dello Stato».

«Sono sicuro che Nino Postiglione mi sarebbe stato vicino come primo firmatario della petizione che può essere condivisa e firmata collegandosi su www.reasat. eu. Grazie Nino, sei stato un grande. Grazie a tutti coloro che firmeranno anche in Tuo onore « ha concluso Antonio Diomede, presidente della Rea. Il problema che attanaglia le piccole emittenti radiotelevisive inizia già nel 2009 con l’avvento del digitale terrestre.

Ora, però, il passaggio ai video in alta definizione darà il colpo di grazia a centinaia di televisioni locali che si sono viste sottrarsi le frequenze in favore dei gestori della rete telefonica. È essenzialmente un problema di codifica, il Mise ha, infatti, imposto l’utilizzo della codifica Mpeg-4 anziché la Hevc, prevista dalla legge e dall’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, a danno di molte emittenti locali che non avranno più lo spazio trasmissivo.


 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti