AttualitàBasilicata

MELFI (PT)

Clamoroso errore del Ministero della Cultura

E’ di questi giorni la notizia che il Ministero della Cultura ha inserito il convento di San Bartolomeo, l’ex carcere di Melfi, tra i “Grandi Progetti Beni Culturali” con un finanziamento di oltre 4,5 milioni di euro per la realizzazione del nuovo Museo dell’Innovazione e delle Arti. Si tratta di una grande opportunità e di una grande vetrina per il centro lucano se non fosse per una certa confusione geografica relativa all’esatta collocazione di Melfi; confusione che, proprio dal Ministero della Cultura, non ti aspetti. La prima incertezza su dove si aprirà esattamente uno dei 38 “Cantieri della cultura” è nella foto riepilogativa in cui sono elencati tutti i siti interessati dal progetto di riqualificazione e che, senza l’aiuto dei confini regionali spostata graficamente la città di Melfi ad una latitudine nettamente più alta di quella effettiva.

La seconda imprecisione, decisamente più grave e meno scusabile, è l’indicazione della provincia di riferimento di Melfi che il Ministero della Cultura colloca inopinatamente nell’ameno, ma lontano, territorio provinciale di Pistoia al quale corrisponde la sigla indicata “PT”.

E’ vero che le province sono gli enti più bistrattati negli ultimi anni, attive ma in dismissione, con funzioni delicate ma senza risorse umane e finanziarie, e che dopo la scomparsa delle loro sigle dalle targhe dei veicoli, molti hanno dimenticato quelle con le sigle più complicate ed insidiose, ma proprio dal Ministero della Cultura un simile errore di geografia da scuola elementare nessuno se lo sarebbe mai aspettato.

E non si dica che sia solo un errore di digitazione, perché la Z che avrebbe dovuto accompagnare la P per indicare la provincia di Potenza in luogo della T che porta a Pistoia sono lontane sulla tastiera e insuscettibili di confusione. Delle due l’una: chi ha redatto il comunicato per il Ministero della Cultura il 09 febbraio scorso o pensa che la sigla di Potenza sia veramente PT o ritiene che la cittadina normanna sia collocata in un punto imprecisato tra l’Ombrone, la Val d’Orsigna e la Valdinievole.

Un errore veniale, una imprecisione, si potrebbe dire ma così non è, e non solo per il rigore formale e sostanziale che ci aspetta e si richiede ad un comunicato ministeriale in cui si informa di uno stanziamento di ben 4,5 milioni di euro, ma per la mission specifica tanto del Ministero (che sarebbe della Cultura) che del progetto in sé, considerato che in Basilicata hanno investito in un unico sito, quello di Melfi, provincia di Potenza, appunto.

Errore blu, dunque, per l’Ufficio Stampa e Comunicazione del Ministero della Cultura che, tra il serio e il faceto, mostra quella sciatteria comunicativa che avrebbe indotto anche Dante a modificare la sua invettiva dalla incolpevole Pistoia al Ministero del Collegio Romano “Ahi Pistoia Pistoia ché non stanzi d’incenerarti sì che più non duri, poi che ‘n mal fare il seme tuo avanzi?”.

L’augurio è che per quando apriranno i battenti del Museo dell’Innovazione e delle Arti presso l’ex carcere giudiziario di Melfi qualcuno al Ministero della Cultura abbia preso ripetizioni di geografia affinché possa fornire le giuste indicazioni per raggiungerlo, evitando di portare a perdersi nel pistoiese i visitatori diretti invece a Melfi (PZ).

 

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