PIAZZETTA “NINO POSTIGLIONE”, PER STOPPELLI «GLI ESEMPI POSITIVI VANNO MESSI IN RISALTO»
Il sindaco di Maratea sull’inaugurazione di oggi
MARATEA. Questa mattina alle 10 verrà inaugurata la piazzetta “Radio libere 1976, in ricordo di Nino Postiglione”. Un omaggio che il sindaco di Maratea Daniele Stoppelli e tutta la comunità rendono al ”Pioniere dell’etere” che tanto si è speso perché l’informazione in Basilicata, così come nel resto d’Italia, fosse libera. La Giunta comunale marateota con la delibera n. 98 dello scorso 9 settembre ha voluto intitolare la piazzetta del centro storico al ricordo di Nino Postiglione.
Contattato telefonicamente, il sindaco Daniele Stoppelli a tal proposito ha affermato: «La città di Maratea è felice di inaugurare la piazzetta alle “radio libere 1976” in memoria di Nino Postiglione perché questa è l’occasione giusta per rimarcare due concetti fondamentali: il primo riguarda la libertà di espressione, di parola, di comunicazione e di informazione riconosciute e sancite dalla sentenza della Corte Costituzionale e l’altra riguarda il riconoscimento di Nino Postiglione quale pioniere delle radio libere in Basilicata e uno dei primi in Italia.
Dobbiamo essere orgogliosi di essere lucani e di avere avuto figure come quella di Nino che hanno rappresentato un momento storico positivo nell’ambito dell’informazione e della comunicazione e poi abbiamo l’orgoglio come italiani di aver risolto, con quella sentenza del 1976 un problema di diritto all’informazione che è costituzionalmente garantito».
Maratea è stato uno dei primi comuni, dopo Cittiglio in provincia di Varese, a voler celebrare Nino Postiglione. «Siamo stati tra i primi comuni in Italia – continua il sindaco – a riconoscere l’importanza e la validità di intitolare e stigmatizzare un momento storico fondamentale del nostro Paese e lo abbiamo fatto in modo convinto e in ragione dei principi sottesi alla sentenza della Corte Costituzionale ma soprattutto perché avevamo un esempio di grande spessore che è stato quello di Nino Postiglione».
Alla domanda del perché la Giunta comunale avesse scelto proprio quelle piazzetta, il sindaco Stoppelli racconta: «Abbiamo scelto un’area antropizzata, situata nel centro storico di Maratea e non un’area qualunque del territorio comunale che non ha nessuna visibilità.
Quella piazzetta che si pone tra il parcheggio multipiano e via Mandarini, è un nodo cruciale del centro storico ed è un luogo mai intitolato a nessuno, nonostante sterili polemiche afferiscono a quella piazzetta altre intitolazioni. Noi abbiamo voluto dare risalto e dare un maggiore significato all’intitolazione ponendola nel cuore della città» L’intera giornata sarà dedicata alla memoria del Pioniere dell’etere, dapprima con l’inaugurazione e poi, nel pomeriggio, con un convegno al Mara Congress: «In mattinata scopriremo la targa e da quel momento in poi, la piazzetta sarà ufficialmente intitolata a Nino Postiglione.
Per l’inaugurazione abbiamo richiesto e ottenuto tutte le autorizzazioni del caso, dall’Istituto di Storia Patria e dal Prefetto. Passeremo poi al Mara Congress dove spiegheremo ai ragazzi degli istituti superiori del nostro territorio, liceo scientifico, liceo artistico, istituto alberghiero e istituto nautico, l’importanza della sentenza della Corte Costituzionale come riconoscimento e tutela dei diritti garantiti e poi faremo vedere un reportage con i filmati relativi all’intensa attività di Nino Postiglione e spiegheremo come i principi hanno bisogno degli uomini per camminare. Gli esempi positivi vanno messi in risalto e Nino Postiglione è uno di questi ».
Maratea così come altri comuni d’Italia si è fatta preponderante la volontà di far conoscere l’importanza delle battaglie nel nome dei pionieri dell’etere alle generazioni future. Le radio come strumento di libertà per dare voce a una comunicazione di prossimità.
Nasce con questo intento la battaglia delle “Radio libere” che oggi da più parti d’Italia viene omaggiata e ricordata. Maratea ricordando Nino Postiglione, ricorderà la storia delle emittenti radiofoniche che negli anni del monopolio hanno permesso ai lucani di lanciare messaggi politici, sociali e anche d’amore.