MERRA SU EIPLI: “IL GRANDE ORFANO”
L’assessore interviene dopo un comunicato dei lavoratori dell’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia
“Grandi dighe da mettere in sicurezza, risorse economiche enormi da mettere in campo e quasi un miliardo di metri cubi di acqua potenzialmente invasabili, l’80 per cento dei quali in territorio lucano. La politica deve raccogliere un guanto di sfida che coinvolge tutto il Mezzogiorno e di cui la Basilicata può e deve farsi testa di ponte per l’enorme patrimonio di infrastrutture idriche che insiste nel proprio territorio”. Ad affermarlo, l’assessore regionale ad Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra, che interviene dopo il grido di aiuto lanciato dai lavoratori dell’Epili – Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia – per via di stipendi arretrati e mancanza di prospettive future. “Fondamentali a mio avviso – prosegue l’esponente della giunta lucana – sono una nuova governance e nuova struttura tecnica sapientemente organizzata e gestita che sappiano affrontare le varie problematiche. Il Dl 201 del 2011 e le successive modifiche ed integrazioni, tra l’altro – sottolinea Merra- prevedono la costituzione di una nuova società ad hoc, partecipata dai Ministeri competenti e dalle Regioni in maniera proporzionale alle disponibilità di risorsa idrica e alla presenza sul territorio di infrastrutture di captazione e di grande adduzione; tale normativa, pertanto – aggiunge – consentirebbe di tener disgiunte le problematicità connesse alle attività liquidatorie di Eipli, dalla gestione tecnica, ammnistrativa e operativa degli impianti, che potrebbero così riacquisire piena e continua regolarità”.
L’assessore continua affermando che “accumulo e distribuzione di risorse idriche necessitano di una potenza di fuoco in termini di personale qualificato per la gestione, di strutture tecniche per la progettazione e per l’esecuzione di opere, ma anche per le verifiche, i completamenti e la manutenzione: da questa strategia – dice ancora Merra – dipende l’approvvigionamento di acqua in quattro regioni del Sud, fra cui la prima per quantità e posizionamento delle risorse è proprio la Basilicata. Il paradosso dei paradossi – mette in chiaro Merra – è che a fronte di una inestimabile ricchezza da riconquistare, custodire e mettere in circolo, 130 lavoratori disorientati e incerti, ai quali va la mia piena solidarietà si ritrovano senza certezze per il futuro e da mesi non ricevono lo stipendio: loro che potrebbero essere parte integrante di un patrimonio prezioso da consolidare e implementare. Non è un caso – conclude l’assessore – che in cima ai punti programmabili e inderogabilmente posti al presidente Bardi in occasione della verifica degli assetti di giunta e di consiglio regionale ci sia una presa di posizione netta sulla Regia unica delle risorse idriche, di cui la Basilicata non può non farsi parte diligente e attiva”.